Si è tenuto a Matera il consiglio direttivo dell’Ugl di Basilicata alla presenza del Vice Segretario Generale del sindacato, Serafino Cabras e del Segretario Generale lucano, Giovanni Tancredi.
“In un momento di crisi in cui si pone un problema di cambiamento delle politiche sindacali e dove la crisi della rappresentanza in ambito anche politico è evidente è d’obbligo l’adattamento ai cambiamenti intervenuti nell’ultimo periodo nel panorama sociale, per svolgere al meglio il nostro ruolo”.
Su questa tematica si è svolto il confronto tra i vertici dell’o.s. dove sono state affrontate ed approfondite le condizioni sull’immagine e la realtà dello stato attuale della rappresentanza e della rappresentatività, oggi, nel nostro Paese. Ad aprire i lavori il segretario regionale, Tancredi.
Per il sindacalista, “in un momento di sbandamento generalizzato, causato non solo dalla recessione economica ma anche dalla crisi politica e sociale, il sindacato deve ripensare il proprio ruolo, portando all’attenzione del Governo le proposte e le rivendicazioni che vengono dal territorio che rappresenta l’ossigeno per la ripresa dell’intera Nazione. Questo – ha concluso – può farlo solo un sindacato che si identifica con la propria rappresentanza”. “Il sindacato oggi ha anche bisogno di idee e proposte per la Basilicata che riparte’ – ha affermato Pino Giordano nel suo intervento -, le principali problematiche dell’economia lucana, messa a dura prova anche dalla recente alluvione, ma soprattutto proposte concrete per rivendicare un miglioramento delle condizioni per i lavoratori e i pensionati della Regione: semplificazione dell’accesso ai servizi, in particolare quelli dedicati al welfare e alle famiglie; promozione di un’occupazione di qualità oltre che di interventi di sostegno per coloro che hanno perso il posto di lavoro; detassazione di stipendi e pensioni; introduzione del quoziente familiare; leva fiscale per attrarre gli investimenti ed incentivare la rilocalizzazione delle imprese”. “L’approccio alle esigenze di ogni singolo territorio – ha affermato il segretario Utl di Matera, Luigi D’Amico – è il punto di partenza per un cambiamento reale dell’intero Paese, non solo dal punto di vista economico, ideologico o politico, ma anche sotto l’aspetto culturale e sociale. Il nostro Paese ha bisogno di essere accompagnato verso maggiore innovazione tecnologica, miglioramento dei livelli di welfare e di tutela dell’ambiente. Il sindacato gioca quindi un fondamentale ruolo di mediazione e di collegamento tra la visione parcellizzata delle singole realtà e lo sguardo generale delle strutture nazionali e sovranazionali”.
Ha concluso i lavori il Vice Segretario Generale dell’Ugl, Serafino Cabras.
Per l’esponente sindacale Nazionale, “quando ci si confronta tra le rappresentanze è sempre positivo e farlo in un momento così delicato per i nostri lavoratori italiani è ancora più importante. Non può esserci una crescita felice su un territorio se non viene ben rappresentato ed oggi solo con la rappresentatività può essere una spinta verso il confronto e verso la ricerca di nuove proposte atte a dare delle risposte ai disagi che stanno vivendo le famiglie italiane e l’intero Paese. Ciò che l’Ugl ha condiviso il 6 giugno 2013 firmando un importante Protocollo d’intesa tra Confindustria e la Ugl in materia di rappresentanza e rappresentatività, si configura come un ulteriore step e si evidenziava la necessità di definire, con successivi accordi, nuove regole in materia di rappresentanze delle parti nella contrattazione collettiva valutando le diverse ipotesi che possono essere adottate con accordo, ivi compresa la certificazione all’INPS dei dati di iscrizione sindacale. Si tratta di un importante punto di svolta in tema di relazioni industriali, che pone termine alla pratica degli accordi sindacali separati e alla conflittualità sociale che storicamente ne scaturisce. L’intesa, che da attuazione all’accordo interconfederale del 28 giugno 2011, rappresenta un traguardo e contemporaneamente un punto di partenza: non solo fissa i criteri per misurare la rappresentatività, sulla base del modello del pubblico impiego, ma – ha concluso il Vice Segretario Generale Ugl, Cabras – impegna i contratti nazionali a definire procedure per prevenire i conflitti e sanzioni per la violazione degli accordi raggiunti”.