Con l’apertura dei primi mercatini di Natale nei due capoluoghi e in alcuni centri sono partiti anche in Basilicata gli acquisti per i regali di Natale. Secondo quanto rilevato dal sondaggio Confesercenti-SWG in media gli italiani spenderanno 170 euro per fare i regali. Quest’anno il 12% dei nostri connazionali che faranno regali ha intenzione di spendere per i doni più dello scorso anno: una quota in salita di tre punti rispetto al 2012 e la prima inversione di tendenza dal 2010. Diminuiscono anche – e pure questa è una novità – gli italiani che dichiarano di voler spendere di meno, che passano dal 64% al 57% del totale del campione. Il 31% manterrà invariato il budget dedicato ai doni: lo scorso anno era il 27%. La voglia di regalo, dunque – sottolinea Confesercenti – sconfigge la crisi. Ma le difficoltà economiche si fanno sentire lo stesso: aumentano gli italiani che cercheranno di limitare le spese per i regali di tutti, che passano dal 5 all’8% del totale campione. Ma ci rimette anche la sfera privata: cresce infatti il numero di persone che risparmierà sul dono per sé stesso (dal 15 al 16%) – ed i giovani si dimostrano i più altruisti – per il coniuge/partner (dal 5 al 6%) e addirittura per i bambini (dall’8 al 9%) che troveranno pacchi e pacchetti colorati sotto l’albero ma di valore economico magari più modesto. Finisce la spending review sui regali per gli amici: su questi tenterà di risparmiare il 14% degli italiani, il 3% in meno rispetto allo stesso anno. Cala – dell’1% – anche la pattuglia di chi tenta di ridurre il badget per i parenti: erano il 17% nel 2012, quest’anno sono il 16%.
Tra i canali d’acquisto scelti spicca l’aumento di internet, mezzo che verrà utilizzato dal 21% degli italiani, il 5% in più rispetto allo scorso anno. Ma tornano a crescere, ed è anche in questo caso la prima inversione di tendenza dal 2010, anche i connazionali che acquisteranno presso piccoli negozi (il 21%, il 4% in più del 2012) – e, fatto significativo, sono soprattutto giovani ed anziani – e nei mercatini (14%, con un aumento del 3%). Calano di quattro punti percentuali, invece, le preferenze per le grandi strutture commerciali, che rimangono comunque il canale maggioritario: il 41% degli italiani comprerà i regali per il Natale 2013 in un centro commerciale.
La voglia di tecnologia non conosce tregua ed in particolare gli anziani guidano la caccia agli smartphone ed ai computer portatili: il 27% dei nostri connazionali – la stessa quota del 2012 – farà un dono hi-tech ad amici e parenti. I regali più scelti sono comunque accessori e utility, che verranno acquistati dal 46%. Ma diventa sempre più rilevante anche il peso di smartphone e tablet, prescelti come dono rispettivamente dal 37% e dal 23% degli intervistati: in totale, quindi, 6 italiani su 10 acquisteranno un dispositivo mobile. Il 17%, invece, si orienterà su un computer portatile, la stessa percentuale che opterà per un televisore ad alta definizione. In grande ascesa anche l’eBook, che aveva raccolto il 3% delle indicazioni nel 2012, ma ora è a quota 15%. La stessa quota, invece, vorrà prendere una console: il dato è in grande salita rispetto al 2012 (quando era stato indicato dal 3% degli italiani), ovviamente a causa dell’arrivo dei nuovi modelli Playstation di Sony e Xbox di Microsoft, commercializzati a partire da questa stagione natalizia. Da notare che a mostrare la percentuale più alta di acquisto di console (il 22%) è la fascia di età sopra i 64 anni: probabilmente nonni, in cerca del regalo hi-tech per i nipotini.
Piccola svolta anche per quanto riguarda le tradizionali decorazioni natalizie. Quest’anno il 33% degli italiani ha indicato di voler fare solo l’albero, il 2% in meno rispetto allo scorso anno, mentre il Presepe verrà scelto da circa l’8% del campione: un risultato in aumento di 2 punti percentuali sul 2012. Si mantengono stabili, invece, gli italiani che faranno entrambi (36%), quelli che metteranno solo qualche addobbo (14%) e chi non farà nessuna decorazione (9%). Ma come reagiscono le diverse generazioni? L’albero sarà addobbato in prevalenza da quarantenni e trentenni con gli anziani a fare da fanalino di coda. Ma proprio gli ultrasessantacinquenni si prendono la rivincita quando si tratta di fare albero e presepe insieme sotto il segno della tradizione (e l’occhio attento dei nipotini), seguiti in una sorta di congiunzione generazionale dai giovani ventenni. Mentre gli addobbi lasciano quasi indifferenti i più giovani e piacciono sia ai trentenni che agli ultracinquantenni.