LETTERA APERTA DELLA CNA
E’ finito il tempo delle parole. Per quanto mi riguarda, eviterò di presenziare a convegni e seminari dove a farla da padrona sono solo chiacchiere ed autocelebrazioni, e questo a partire già dalle prossime occasioni. Dal momento che gli unici che cercano di sostituire le parole con i fatti sono le imprese, sia pure con mille difficoltà, preferisco concentrare la mia attività sui problemi seri, per cercare, nei limiti delle mie possibilità, di aiutare le imprese superare a le attuali difficoltà.
I dati sullo stato dell’economia lucana presentati a Potenza, nel corso dello svolgimento della 6° giornata dell’economia, unitamente all’annuncio della Banca d’Italia della introduzione di criteri ancora più severi nella erogazione dei prestiti per le imprese e le famiglie, dicono una sola cosa: fare presto.
Occorre che la Regione Basilicata, senza ulteriore indugio, metta in campo le risorse disponibili per rendere più facile l’ottenimento di prestiti bancari a sostegno del sistema imprenditoriale.
L’annunciata stretta da parte dell’istituto di Via Nazionale sui criteri da rendere ancora più severi per l’erogazione di prestiti alle grandi come alle piccole imprese, non può che far aumentare le preoccupazioni rispetto alla tenuta più generale del sistema delle piccole e micro imprese artigianali. Non mi interessa entrare nella disputa sulla necessità o meno di un fondo unico regionale per la gestione delle royalties del petrolio. Quello di cui sono sicuro è che certamente serve un fondo di garanzia regionale al quale i Cofidi operanti in Regione possano fare ricorso per riassicurare i finanziamenti erogati. Vi sono somme importanti ancora inutilizzate a valere sul vecchio fondo di garanzia; se poi a queste somme se ne possono aggiungere altre, ben vengano nell’ottica di rendere meno problematico il rapporto tra le imprese e il sistema bancario regionale.
In merito, poi, agli aspetti del rapporto 2007 più direttamente riguardanti il mondo dell’artigianato e della piccola e microimpresa è inutile ritornare sui limiti che ci affliggono: dati statistici sulla natalità/mortalità delle aziende, fotografia del tessuto economico locale: imprese di piccole dimensioni, sottocapitalizzate, presenti solo nei mercati locali. Per la soluzione di questi problemi le imprese da sole fanno quello che possono, ma gli altri dove sono? Dove sono le Istituzioni competenti? A litigare per una presidenza o vice presidenza di commissione, quale occasione per non far nulla per mesi interi. La politica ormai non è dietro le imprese perché va più piano, è enormemente dietro, perché è ferma a consumarsi in vecchi riti di cui al mondo economico nulla importa.
Leonardo Montemurro, segretario regionale della Cna.