“C’è una profonda-sostanziale differenza tra la proposta demagogica del precedente Governatore-sceicco De Filippo di indire un referendum sul futuro delle estrazioni petrolifere e quella del nuovo Governatore Pittella per decidere come impiegare il fondo del bonus idrocarburi: Pittella dà una possibilità vera ai lucani di partecipare”. E’ il commento di Filippo Massaro, Csail-Indignati Lucani. “A chi ha la memoria corta ricordo che De Filippo in più occasioni, negli ultimi due anni, a Villa d’Agri, Viggiano e Corleto, parlando in pubblico, ha “sfidato” le comunità della Val d’Agri e del Sauroad indire un referendum sul futuro delle estrazioni petrolifere (del tipo: “chi volete Gesù o Barabba”?). Il classico comportamento – aggiunge – di chi fa il forte con i deboli (la gente dei comprensori petroliferi) ed è debole con i forti (Governo e compagnie). Colgo tutto all’opposto un atteggiamento più rispettoso da parte di Pittella che non si sognerebbe mai di chiedere ai cittadini se dobbiamo tappare i pozzi esistenti ed impedire di scavarne altri sapendo che la legge non lo consente. Invece si vorrebbe far scegliere ai lucani come utilizzare i soldi derivanti dalle estrazioni. Per noi – afferma Massaro – dare risposte agli alluvionati del Metapontino piuttosto che a quanti sperano nella nuova annualità del COPES (Cittadinanza Solidale) o garantire i salari ai lavoratori delle Vie Blu è sicuramente responsabile e solidale. Solo che rivendichiamo una quota per le comunità che vivono direttamente a contatto con i pozzi e che attendono da anni persino gli indennizzi di danni subiti nell’area di Viggiano da aziende agricole e piccole fabbriche. Siamo perciò disponibili a mettere a disposizione di Pittella la nostra rete di cittadinanza civile e la nostra trentennale esperienza di raccolta di firme per petizioni chiedendogli di poter partecipare alla definizione-elaborazione del quesito referendario per specificarlo meglio. Sono certo che in tempi di “forconi” stare vicini alle istituzioni, tenere un profilo democratico e costruttivo di protesta abbia un significato ancora più importante che il nuovo Governatore dovrebbe valorizzare”.
Marina Buoncristiano, Officina Basilicataha inviato una nota per commentare il battibecco sulla stampa tra il governatore lucano Pittella e Taddei, ex deputato PDL, ora del Nuovo Centro Destra.
Dopo l’ennesimo schiaffo ai lucani con l’approvazione del ddl stabilità, approvato al Senato ed in discussione alla Camera, stamani sulle testate lucane assistiamo al nuovo balletto tra Pittella e Taddei. Il neo governatore e l’ex deputato pdl, attualmente ncd, litigano sulla destinazione da dare all’elemosina del bonus benzina, per meglio dire quel che rimane del bonus. Già in se il concetto del bonus era e rimane un provvedimento assai fantasioso e discriminante per evidenti motivi: è rivolto solo ai patentati! qualcuno ha pensato che non tutta la popolazione è in possesso della patente? Questo, però, è solo un aspetto marginale, è evidente che questi signori ancora non hanno compreso che bisogna voltare pagina! La sconfitta alle urne non riesce ancora a farli riflettere, non si sono capacitati del fatto che proprio loro e tutti i loro “compari” sono le persone meno adatte a parlare dei problemi della Basilicata non fosse altro che ne sono la causa! Oggi parlano di cure palliative, non pensando che i lucani sono prossimi al decesso; così non è!
Le cure esistono e sono state anche proposte con il programma elettorale da noi presentato alla scorsa tornata del 17/18 novembre scorso!
Vorremmo ricordare a Taddei che è grave non aver dato almeno una superficiale lettura del programma, non fosse altro che eravamo in coalizione e il testo, da noi approntato, è stato la base dell’accordo elettorale! A Pittella diremmo che al di là della populistica proposta del referendum (ottimo esercizio democratico laddove fosse vero) bisognerebbe strutturare la proposta e se questa fosse già a disposizione, così come lo è, non è che solo perché arriva dall’opposizione deve non essere presa in considerazione.
Noi ritemiamo che la questione petrolio si affrontasse nella sua complessità, è inutile soffermarsi su un singolo aspetto, in questo caso il bonus benzina, quando tutta la materia è da rivedere. Noi abbiamo proposto: la costituzione di un fondo regionale per l’occupazione finanziato dalle royalties, riduzione delle accise sulla benzina; riduzione della bolletta energetica per le aziende che trasferiranno in Basilicata sede amministrativa e produzione. Uso delle royalties petrolifere regionali (140 milioni di euro nel 2012) solo per la spesa capitale (non per riequilibrare bilanci sanando falle finanziarie dovute alla mala politica o all’inadeguatezza operativa dei tecnici, dirigenti regionali), quindi investimenti infrastrutturali, recupero territoriale, manutenzione opere pubbliche, bonifiche ambientali, recupero beni culturali.
Quindi il superamento del memorandum e delle norme legate all’art. 16 del decreto sulle liberalizzazioni, rinegoziazione in sede nazionale per l’innalzamento delle royalties dal 7% al 25%, superamento della card benzina.
Cari Taddei e Pittella, i lucani vogliono risposte serie, immediate, improntate soprattutto al buon senso e alla concretezza.
Marina Buoncristiano, Officina Basilicata