“Italia dei Valori è impegnata da tempo anche in Basilicata a raccogliere firme affinchè il gioco d’azzardo venga ricondotto entro alvei di gioco e di sano passatempo. I gazebo ed i banchetti sono sparsi un pò dovunque sul territorio lucano, ancora per qualche giorno.
Chi non trova un banchetto e voglia firmare, può recarsi al Comune del proprio paese e chiedere di poter firmare”: è l’appello ai cittadini lucani del segretario nazionale e della segretaria regionale di IdV Ignazio Messina e Maria Luisa Cantisani.
“Abbiamo apprezzato – aggiungono – la sensibilità dimostrata dal Governatore Marcello Pittella, già promotore nella precedente legislatura regionale di una specifica iniziativa legislativa, per fare di più. Noi – dicono Messina e Cantisani – riteniamo che serva una normativa nazionale e per questo abbiamo lanciato la nostra proposta ancora più attuale dopo quanto è accaduto in Parlamento, quello purtroppo costituito da nominati che rispondono alle lobbies, nate per proteggere le società del gioco, dalle quali sono finanziati e sostenuti (Cirsa, Codere, Cogetec, Gomenet, Lottomatica, Intralot, Win for lIfe, Snai, sisal), che non si limitano solamente a dispensare finanziamenti legali ai partiti e suggerire emendamenti cruciali, ma addirittura risultano essere in grado di boicottare iniziative di sensibilizzazione contro il gioco d’azzardo.
La ludopatia si sta rivelando il più destabilizzante dei problemi sociali che sta toccando una famiglia su cinque in Italia. Entro pochi giorni, dovremmo aver completato la raccolta. Facciamo appello a chi non ha ancora firmato contro questo nuovo allarmante fenomeno – affermano Messina e Cantisani – di cercare uno dei nostri banchetti e gazebo sparsi in tutta la regione e firmare. Il gioco d’azzardo è diventato un vero “affare” per lo Stato. Non abboccare alle lusinghe di vincite che non ci saranno mai.
Ecco solo alcuni degli impressionanti numeri che lo riguardano: quasi 100 miliardi di fatturato, 4% del PIL nazionale, 8 miliardi di tasse, 12% della spesa delle famiglie italiane, 15% del mercato europeo del gioco d’azzardo, 4,4% del mercato mondiale, 400.000 slotmachines, 6.181 locali e agenzie autorizzate, 15 milioni di giocatori abituali, circa 800.000 i giocatori affetti da ludopatia, da 2 a 3 milioni a rischio patologico, 5-6 miliardi l’anno necessari solo per curare i dipendenti dal gioco patologico (ludopatici), oltre ad altri costi indotti.
Governi di diverso colore, per reperire ulteriori gettiti fiscali, hanno prodotto una valanga di legalizzazioni di nuovi giochi d’azzardo, anche online, creando la figura dello STATO-BISCAZZIE RE. Numerose associazioni, tanti Sindaci con il loro Manifesto, e alcuni consigli regionali, si sono pronunciati per il contrasto al gioco d’azzardo. Le proposte di legge presentate in Parlamento nelle ultime legislature hanno dato per scontata l’introduzione di nuovi giochi legalizzati.
ITALIA DEI VALORI, invece, essendo immorale che lo Stato prenda denaro sacrificando le persone, con proprie iniziative parlamentari e con propri esponenti, anche nella Commissione antimafia, ha sempre contrastato la logica perversa dello STATO-CROUPIE R. Perciò, con la nostra proposta di legge, chiamiamo i cittadini a sostenere una soluzione radicale del problema: IL DIVIE TO ASSOLUTO E TOTALE DEI GIOCHI CON PUNTATA DI DENARO, DA CONSIDERARE GIO CHI D’AZZA RDO (uniche eccezioni: il lotto, escluso il lotto istantaneo, le lotterie nelle loro varie forme, e le scommesse sugli eventi sportivi), qualificando come delitto le violazioni del divieto di tenuta del gioco d’azzardo per contrastare la potenza economica delle lobbies di pressione, presenti anche nella politica.
Il minor gettito fiscale è compensato, secondo alcuni accreditati studi, dalla riduzione del costo sociale che la collettività dovrebbe affrontare per le conseguenze della diffusione del gioco d’azzardo, solo in parte rappresentato dalle spese di cura per gli 800.000 ludopatici accertati e dai costi della prevenzione nei confronti dei cittadini a rischio (da due a tre milioni). Perciò si omette una norma finanziaria”.
Dic 22