Nuova tassazione sugli immobili delle imprese. Confapi chiede un incontro al sindaco di Matera
per evitare un’altra stangata come quella del 2013.
Il 2013 sarà ricordato dalle imprese di Matera come l’anno della stangata dell’IMU sugli immobili. Infatti, dopo numerosi tentativi di spremere le aziende con recuperi di 5 anni addietro della tassa sui rifiuti – tentativi andati a vuoto dopo l’intervento di Confapi – l’Amministrazione Comunale nel 2013 ha deciso di aumentare l’aliquota IMU sugli immobili d’impresa, dallo 0,76% allo 0,96%.
Tale aumento ha fortemente penalizzato le attività produttive, soprattutto quelle ubicate nelle aree industriali di Jesce e La Martella, dove opifici vuoti o utilizzati solo in parte hanno subito aumenti consistenti.
Per il 2014 la Legge di Stabilità, approvata dal Parlamento, ha introdotto una nuova tassazione sugli immobili (IUC), che comprende l’IMU, la tassa sui servizi indivisibili (TASI) e quella sui rifiuti (TARI), lasciando ai Comuni la discrezionalità per un aumento delle aliquote, spread che resterà nelle casse degli enti locali.
Per evitare nuove spiacevoli sorprese il presidente di Confapi Matera, Enzo Acito, ha chiesto un incontro al sindaco della città dei Sassi, Salvatore Adduce, per discutere del nuovo regolamento comunale sulla fiscalità locale, che gli uffici dovranno redigere.
“La decisione di codesta Amministrazione Comunale di recuperare dalle imprese il minor gettito dei trasferimenti statali nell’anno 2013 – scrive Acito – non può assolutamente essere replicata nel 2014, se non si voglia soffocare l’economia locale sotto una montagna di imposte”.
“Nell’anno che volge al termine, quello che da anni è uno dei principali vantaggi competitivi delle aree industriali di Matera rispetto ai vicini centri pugliesi (Altamura e Gravina) è stato azzerato dall’aumento di due punti dell’aliquota IMU, con il risultato che le decine di aziende pugliesi che diversi anni fa si trasferirono qui da noi, oggi sono fortemente tentate di tornarsene in Puglia o, quantomeno, sono scoraggiate dall’avviare nuovi progetti di investimento o di ampliamento delle attività esistenti”.
“Per questo motivo – conclude il presidente di Confapi Matera – in concomitanza con l’approvazione, nella Legge di Stabilità, della nuova tassazione sugli immobili (IUC), e in vista dell’approvazione del relativo regolamento comunale, chiediamo un incontro al fine di discutere preventivamente degli aspetti che interessano le attività economiche e produttive”.
Sarebbe stato meglio affrontare e “combattere” questi problemi in consiglio comunale, che da presidente di confapi. Lei è stato eletto come consigliere e tale doveva rimanere e non azionare quell’ antidemocratico “trenino” politico (che tanto nausea i cittadini) che ha dato la possibilità ad un ripescato di prendere il suo posto. Avevo stima di Lei, mi ha deluso.
Esiste il valore della coerenza che non consente di ricoprire ruoli tra loro non sempre compatibili. Questo è il primo esempio: dover difendere gli imprenditori nella proposta di non aumentare l’IMU per le attività produttive. In caso positivo ci sarebbe una riduzione del gettito nelle casse comunali che potrebbe comportare la rimodulazione della percentuale a carico di altri soggetti. Come si potrebbe coniugare il doppio ruolo? Credo, invece, che si possa perseguire l’interesse collettivo da qualunque ruolo ricoperto, purché lo si voglia. Non conoscendo KN non posso chiudere ” con immutata stima”.
Ma fatemi il piacere…………………………
si fanno eleggere da consiglieri prendendo in giro la gente impegnando di fare di fare politica, ma alla prima occasione, si dimettono da consiglieri, per avere altri incarichi che a differenza del gettone di presenza, hanno una retribuzione più sostanziosa, i veri obbiettivi di questa gente non è fare politica, ma ben altro (interessi propri e degli amici)
Caro direttore, democraticamente parlando mi riferivo al ruolo che i cittadini, e non solo imprenditori, Le hanno conferito.