La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, rende noto che la Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Basilicata, nella seconda settimana di Dicembre, ha espresso parere contrario all’istanza di autorizzazione per il progetto dell’impianto per la produzione di energia elettrica da fonte solare termodinamico della ditta Teknosolar Italia 2 con sede legale a Matera. Il parere contrario dell’organo ministeriale – evidenzia la Ola – è vincolante anche per la successiva autorizzazione unica regionale ai sensi del D.lgs 387/2003. La Regione Basilicata esprima di conseguenza definitivamente il proprio diniego per il mega progetto che, se realizzato, occuperebbe ben 260 ettari di fertile suolo irriguo sottratto all’originario uso agricolo, situato tra i comuni di Banzi e Palazzo San Gervasio…
“Il paesaggio rurale connotato dalla presenza del torrente “Basentello” e del torrente “Marascione”, nella cui fascia di rispetto sono peraltro allocate le strutture – fa rilevare la Sovrintendenza – verrebbe completamente modificato e alterato dall’ impianto caratterizzato oltre che da estese superfici a specchio anche da edifici di servizio visibili da punti sensibili del Castello Federiciano di Palazzo San Gervasio e dall’intero abitato. La realizzazione dell’impianto immetterebbe, pertanto, all’interno della piana elementi dirompenti del tutto estranei all’armonica estensione di campi coltivati a cereali alternati a piccoli boschi e abitazioni agricole tipiche dell’attuale tessitura paesaggistica. La mitigazione da realizzare, costituita da una semplice ed inutile perimetrazione arborea ad alto fusto dell’ impianto, comprometterebbe ulteriormente la percezione del paesaggio attuale e della sua valenza naturale”.
“Il paesaggio – continua la nota di diniego della Sovrintendenza – così come indicato anche in alcuni studi di fonte regionale è caratterizzato, infatti, da un susseguirsi di dolci ondulazioni e pianalti: una steppa aperta di campi di grano, dove è raro l’arboreto. Di questo tipo di paesaggio è necessario pertanto preservare gelosamente l’apertura, la continuità, la maestosità senza pensare di dover riempire il vuoto”. La Sovrintendenza fa rilevare inoltre “che il progetto risulterebbe privo dei certificati rilasciati dall’ufficio preposto della Regione per la verifica della presenza di usi civici nell’area interessata dall’intervento“.
La Ola auspica che gli uffici regionali dei dipartimenti ambiente e attività produttive riconsiderino una volta per tutte le pianificazioni energetica e ambientale (La Regione Basilicata tra l’altro non si è ancora dotata del Piano Paesaggistico Regionale), alla luce delle reiterate bocciature di progetti energetici molto impattanti per l’ambiente, per le vocazioni economiche e culturali preesistenti del territorio regionale.
diciamo che il discorso è un pò più complicato