A Salerno per l’evento musicale di Capodanno in piazza con gli Stadio ed Alessandro Amoruso gli alberghi sono già pieni da giorni con un ritorno per ristoratori, attività ricettive, negozi, l’intera economia cittadina. Insomma un esempio eclatante ed intelligente delle possibilità offerte dal connubio turismo-cultura e in particolare di quello turismo-musica; un percorso da rafforzare con scelte specifiche, nella linea da avviare dalla nuova politica turistica regionale. A sottolinearlo è il Centro Studi Turistici Thalia.
Senza pensare di imitare il Comune di Salerno che tra le luminarie d’autore, i mercatini natalizi del lungomare, il cartellone di eventi sino all’appuntamento con gli Stadio e Amoruso ha messo sul piatto un budget consistente, quando invece a Potenza solo le luminarie rappresentano un “lusso” – sottolineano gli operatori del Thalia – non si deve sottovalutare che diversi dati mostrano che il tema della musica ha potenzialità enormi per chi si occupa di turismo. Quindi sia pure “in piccolo” si può osare di più anche di inverno e in occasione di Capodanno senza concentrare ogni attenzione ai pochi Festival ed eventi per lo più estivi, tra l’altro realizzati con grossi sacrifici economici di privati, per lo più associazioni no profit.
Per uno spettacolo di qualità in grado di attrarre pubblico anche extraregionale non ci vogliono per forza budget di decine di milioni di euro ed anche noi nei primi anni del Festival di Potenza quando era un concorso e si articolava in tre serate – riferisce Mario Bellitti, patron della manifestazione giunta quest’anno alla 13esima edizione con un format innovativo – abbiamo riempito gli alberghi della città per l’arrivo di partecipanti, amici, familiari, artisti e agenti di spettacolo. Ricordo che per due edizioni abbiamo organizzato un tour con guida nel centro storico per far conoscere agli ospiti la città.
Sono due – sottolinea Giuliano Scavetta, consulente del C.S. Thalia – i filoni di prodotto sui quali gli operatori pubblici e privati possono lavorare: gli eventi e i luoghi. Una parte significativa del
movimento turistico classificato come turismo culturale è in realtà composto da persone attirate da
eventi musicali e/o da luoghi legati alla musica. Il tema della musica è in gran parte sottovalutato da chi si occupa di turismo in Italia e ancor più in Basilicata. Nel nostro Paese, gli intermediari e gli operatori specializzati – pure cresciuti in questi anni – continua Scavetta – sono ancora operatori di nicchia, dai piccoli numeri, e con proposte molto elitarie o specialistiche, di norma collegate ad eventi lirici. Gli operatori dell’ospitalità hanno visto nel tema musicale una variante di uno dei “turismi” tradizionali, del turismo urbano o culturale, sul quale non valeva la pena impegnarsi troppo o investire. Gli enti pubblici, e soprattutto Regioni e Enit-Apt, hanno considerato la musica come un tassello del grande puzzle di proposte che caratterizza il Paese, ma non l’hanno saputo vedere come caratterizzato da una dignità propria, da una specificità e da un grado di attrattività che ne configurasse una proposta autonoma.
Così la promozione di quella che è una delle risorse più qualificanti dell’offerta turistica nazionale è
in gran parte affidata alla sensibilità dei singoli operatori, pubblici o privati. Troppo poco.
La Regione Toscana, invece, investe nel settore musicale quasi 10 milioni di euro l’anno, tra progetti di formazione, produzione e distribuzione. Questo consente di mettere in scena circa 1500 spettacoli in un anno, una media di quattro a serata, senza contare le iniziative private, coinvolgendo più di 730mila spettatori. Ogni anno, grazie a questo intervento, la Regione porta la musica in tutta la Toscana, dal centro ai borghi, offrendo a tutti momenti di cultura a prezzi accessibilissimi. Inoltre, offre un palcoscenico a tanti giovani talenti, creando per loro nuove opportunità di lavoro. Insomma l’offerta legata alla cultura è ormai intrinsecamente legata allo sviluppo turistico ed economico della regione. Secondo gli ultimi dati Siae disponibili, nel 2011 in Toscana si sono tenuti 6.344 spettacoli e concerti. In totale, quasi 1,7 milioni di spettatori per un volume d’affari pari a 28,7 milioni di euro.
Anche in questo caso – chiariscono gli operatori del Thalia – per carità nessun raffronto, ma le buone pratiche e i buoni esempi vanno seguiti, anche a piccoli passi, magari cominciando da eventi di Capodanno “meno anonimi” e, soprattutto, facendo rete tra agenti-promoter di spettacoli ed operatori turistici. Primo obiettivo per il 2014: evitare che nel cartellone di eventi di spettacoli si ripeta l’affollamento-accavallamento di eventi nelle stesse date.
Dic 29