Mentre il sole baciava i passanti per il tradizionale struscio in piazza Vittorio Veneto nell’ultima domenica dell’anno ancora una volta il Comitato Terre Joniche attirava l’attenzione dell’opinione pubblica con un’assemblea aperta anche ai sindaci del Metapontino per valutare le risposte di Gabrielli e Bubbico e decidere come andare avanti nella mobilitazione a seguito della buona notizia comunicata dal capo della protezione civile in occasione della sua visita a Montescaglioso. Nel primo Consiglio dei Ministri utile di gennaio 2014 sarà emanato il decreto che dichiara lo stato di emergenza per gli alluvionati del Metapontino. All’assemblea hanno partecipato anche i Re Magi, rappresentati dal carismatico Don Basilio, presidente della Fondazione Antiusura Monsignor Cavalla. Da cinque giorni Gianni Fabbris ha avviato uno sciopero della fame. Stessa decisione è stata annunciata tre giorni fa da Carmine Sgambato e Antonio Melidoro. Il Comitato Terre Joniche aveva chiesto a Gabrielli di portare al Governo le istanze del territorio, martoriato da tre alluvioni nel giro di due anni a partire dal 2011. Gianni Fabbris ha ricordato che la prima alluvione ha provocato danni per 315 miliardi di euro. Rispetto a questa richiesta cerficata dal Commissario sono stati stanziati appena 14 miloni di euro ma solo 5 miliardi di euro sono stati erogati. Non siamo neanche al caffè rispetto ai 315 miliardi di euro di cui necessita il nostro territorio per fronteggiare le emergenze ambientali, sociali ed economiche.
Il Comitato Terre Joniche ha ribadito che servono innanzitutto strumenti e risorse per fronteggiare le situazioni di emergenza più volte segnalate alle autorità competenti. Per quanto riguarda l’alluvione del 7 e 8 ottobre scorsi sono stati accertati danni per 65 milioni di euro. Come se non bastasse, a 25 giorni dalla pioggia alluvionale si sono registrati smottamenti e frane, in particolare presso località Cinquebocche di Montescaglioso, con danni da quantiicare. E’ doveroso ricordare che queste alluvioni hanno provato solo sul territorio lucano tre morti nel giro di due anni, mentre nel Ginosino hanno perso la vita altre quattro persone.
E’ evidente che di fronte a queste difficoltà abbiamo chiesto a Gabrielli e Bubbico non solo di far dichiarare al Governo lo stato d’emergenza ma di prevedere somme per le famiglie e le attività economiche. La prima richiesta è stata accolta, la seconda è stata respinta. Secondo le stime dovrebbero essere stanziati 6,5 milioni di euro ma sono previsti fondi solo per l’emergenza ambientale e non per quella sociale che riguarda famiglie e aziende. Io credo che non si deve ragionare in questi termini e almeno un terzo della somma che sarà stanziata dal Governo deve essere destinata alle emergenze di famiglie e attività. Come credo che sia immorale il comportamento assunto dal Governo nazionale nei nostri confronti rispetto ai provvedimenti emessi nel giro di 24 ore per la Sardegna. Il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche non abbasserà la guardia e considera assolutamente prioritario che vengano trovate soluzioni per evitare che una parte importante della nostra comunità scivoli nell’usura e nel fallimento. L’impegno assunto dal Presidente Pittella di verificare la possibilità di mettere in campo risorse regionali per affrontare l’emergenza sociale dell’area colpita dall’alluvione diventa, a questo punto, un punto decisivo su cui lavorare nei prossimi giorni.” E mentre i politici fanno promesse c’è una persona che continua a lavorare nell’ombra al servizio delle nostre comunità. Si chiama Don Basilio e Gianni Fabbris ha ringraziato pubblicamente il Re Magio presente in piazza per aver immediatamente messo a disposizione le somme disponibili per fronteggiare le emergenze segnalate nel Metapontino. Terre Joniche si riserva di annunciare nelle prossime ore la modalità con cui dovrà continuare quella che Fabbris ha definito una vertenza e non una protesta. All’assemblea promossa in mattinata hanno partecipato i sindaci di Matera, Pisticci, Tursi, Scanzano, Montalbano, un assessore di Ginosa e il presidente della Provincia di Matera Franco Stella.
Michele Capolupo
Alluvioni: Assemblea a Matera, report di Terre Joniche
Dopo che Gabrielli e Bubbico hanno annunciato che l’ordinanza sarà firmata al primo Consiglio dei Ministri del 2014, il coordinamento per la Difesa delle TerreJoniche annuncia l’interruzione dello sciopero della fame.’
Il coordiamento per la Difesa delle TerreJoniche dopo aver preso atto che in seguito alla mobilitazione messa in campo in questi giorni attravero il presidio permanente a Matera e lo sciopero della fame di Gianni Fabbris, Carmine Sgambato e Antonio Melidoro si è raggiunto un primo risultato utile ossia l’annuncio da parte di Gabrielli e Bubbico del riconoscimento della stato di emergenza per l’alluvione del 7/8 Ottobre scorso nel primo Consiglio dei Ministri utile del 2014, ha annunciato durante l’assemblea pubblica di questa mattina l’interruzione dello sciopero della fame.
L’assemblea, preceduta dall’esibizione del coro polifonico dei “Cantori Materani”, ha visto la partecipazione del Presidente della Provincia di Matera, Franco Stella, di quasi tutti i sindaci dei comuni della provincia di Matera compreso il sindaco della città materana, Salvatore Adduce, e il neo assessore regionale Luigi Bradascio.
A esprimere sostegno e ringraziamento all’azione che il Comitato porta ormai avanti da quasi tre anni, ossia dall’alluvione del 2011, anche l’assessore di Marina di Ginosa, Leonardo Galante, diversi rappresentanti di movimenti e associazioni, come il Comitato di Montescaglioso, e don Basilio Gavazzeni che ci ha raggiunti indossando le vesti dei Re Mago.
Dopo lo sciopero della fame Gianni Fabbris e Carmine Sgambato sono andati a pranzare. Antonio Melidoro che non è potuto essere presente per impegni istituzionali è stato informato telefonicamente della decisione presa dal coordinamento.
L’assunzione di cibo avverà in maniera graduale iniziando con del brodo dato che Fabbris era al suo sesto giorno di sciopero della fame e Carmine al quarto.
Il Comitato ci tiene tuttavia a sottolineare che nonostante l’interruzione dello sciopero della fame non abbasserà la guardia fino a quando quello che è stato promesso dai rappresentanti istituzionali non si verifichi e non siano raggiunti tutti gli obietti prefissi quali il ristoro alle famiglie, alle attività economiche e alle aziende agricole colpite.
Riportiamo di seguito la nota della Ugl e la fotogallery sull’assemblea promossa in mattinata a Matera da Terre Joniche (foto www.sassilive.it).
Alluvione, Tancredi e Giordano (Ugl): “Pittella ci convochi subito”.
“Dopo aver incontrato Gabrielli e Bubbico ed aver ottenuto garanzia sul probabile si allo stato d’emergenza al primo consiglio dei ministri, al leader del Comitato per la ‘Difesa delle Terre Joniche’ Gianni Fabbris diciamo amichevolmente, considerate anche le sue precarie condizioni di salute, di mettere fine allo sciopero della fame. L’Ugl si adopererà da subito, a loro sostegno, affinché si ottenga un incontro immediato con il Presidente della Giunta Regionale, Marcello Pittella, al fine di ottenere sussidi di natura economica per le famiglie e le attività produttive delle aree colpite dalla calamità”.
E’ quanto dichiarano i segretari dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Pino Giordano per i quali, “necessario è che si mettano in campo stanziamenti e strumenti per venire incontro (almeno per la parte d’emergenza) alla drammatica situazione delle attività economiche e delle famiglie che hanno dovuto sopportare il dramma di tre alluvioni nel giro di meno di tre anni senza che sia stato loro riconosciuto il sostegno e i risarcimenti. Va bene che il Prefetto Franco Gabrielli ed il Viceministro Filippo Bubbico si sono impegnati a far emanare dal Governo il decreto per lo stato di calamità, che prevede la nomina di un commissario e di risorse per l’indennizzo dall’alluvione del 7 e 8 ottobre scorso ma – concludono i vertici dell’Ugl Lucana, Tancredi e Giordano -, a Pittella ribadiremo fortemente che sul territorio ora è prioritario non abbassare la guardia, dovrà considerare utile mettere al primo posto il trovate soluzioni che evitino che una parte importante della nostra comunità scivoli nell’usura e nel fallimento: oltre al suo impegno che fin’ora ha mostrato, dovrà sforzarsi nel trovare delle risorse regionali da subito disponibili da mettere in campo per affrontare l’emergenza sociale dell’area colpita dall’alluvione prelevando senza se e senza ma, dalle spettanze delle royalties sul petrolio”.
speriamo che iil nuovo anno porti un bel cambiamento nella Basilicata a beneficio di tutti i cittadini!