In un piccolo paese della Basilicata, una volta all’anno, è possibile osservare una foresta che cammina. A Satriano di Lucania, da secoli, gli uomini si vestono di natura e diventano alberi. La maschera tradizionale si chiama Rumit. Completamente avvolti di edera, i Rumit, la domenica mattina (il 2 Marzo 2014) che precede il martedì grasso vagano casa per casa, per le strade del paese, bussando alle porte con il fruscio (un bastone con all’apice un ramo di pungitopo). Ricevere la visita del Rumit, o farsi toccare dal fruscio, è un buon auspicio. In cambio si dona qualcosa: in passato generi alimentari di prima necessità, ora pochi spicci.
Negli ultimi mesi il Rumit ha viaggiato per il Mondo grazie alla cine-installazione “Alberi” di Michelangelo Frammartino, girata ad Armento nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano.
“Alberi “ fino ad oggi è stato presentato e visto in Aprile al MoMA di New York, a Novembre al CPH:DOX di Copenhagen e recentemente a Milano per il FilmMaker festival.
Il regista prima delle riprese chiese ai Satrianesi se fossero disposti a mettere in gioco la propria maschera: vestire cento Rumit tutti in una volta, portarli in un altro paese e in un periodo dell’anno lontano dal carnevale. Satriano ha detto sì e si è liberata da alcuni schemi mentali che impedivano alle nuove generazioni di prendere in mano la tradizione. Si è diffuso un nuovo punto di vista dal quale guardare la maschera e la sua straordinaria valenza simbolica. E’ stata un sveglia improvvisa che continua a suonare forte.
Prendendo spunto da “Alberi” quest’anno, per la prima volta, a Satriano sabato primo marzo 2014 si vestiranno cento Rumit per mettere in scena una foresta che cammina. In realtà l’obiettivo è arrivare a 131 Rumit, uno per ogni paese della Basilicata. In questo modo il messaggio ecologista, del quale si faranno portatori tutti gli uomini e le donne albero, può arrivare più lontano. Un’intera Regione che colora di verde le strade di un paesino e per pochi minuti restituisce una piazza alla natura dicendo, in silenzio, di prestare maggiore attenzione all’utilizzo delle risorse naturali nel rispetto degli uomini e delle donne che verranno dopo di noi.
L’anno scorso si sperimentò per la prima volta l’idea di far provare il Rumit anche ai non satrianesi. Accolsero l’invito da Melfi, uno di loro si portò addirittura il vestito a casa.
Satriano si apre di nuovo: chiunque può diventare uomo albero per un giorno il primo marzo 2014, basta inviare una mail a carnevaledisatriano@gmail.com o telefonare al 3295320026. Stanno arrivando le prime iscrizioni da Milano (l’effetto di “Alberi”), Lecco e Roma ma l’appello è rivolto anche ai lucani. C’è tempo fino al 10 Gennaio. Il 18 Gennaio e il 15 Febbraio invece sono previsti due incontri preliminari a Satriano per spiegare ai partecipanti la simbologia della maschera, per fargli vedere come si realizza il vestito, da dove viene l’edera, per conoscersi e iniziare le festa.
E’ possibile anche animare la foresta che cammina con gruppi organizzati: folletti (già confermato) e altri abitanti del bosco in accordo con l’organizzazione (per info sempre la mail di sopra).
In sintesi il programma del carnale è: sabato primo marzo, nel primo pomeriggio Foresta che cammina, la sera festa in maschera. Domenica mattina 2 Marzo i Rumit spontanei girano per le strade del paese. Nel pomeriggio spazio alle altre maschere tipiche: Urs, Quaresima e Matrimonio con carri allegorici non motorizzati. La sera la festa continua con il festeggiamento del “matrimonio”. L’organizzazione dell’evento prevede la massima attenzione all’impatto ambientale. Verranno boicottate le stoviglie monouso, utilizzati prodotti di stagione a chilometro zero e a filiera corta, il materiale promozionale sarà stampato su carta a marchio FSC, sono stati già piantati alberi a Matera (#piantiamola2019) per compensare le emissioni di CO2.