L’intensificazione delle attività investigative poste in essere dal Questore Pasquale Errico per infrenare il fenomeno dei furti in abitazioni urbane e rurali che colpiscono la fascia jonico-metapontina ha portato ad ottimi risultati che hanno contribuito a far registrare quest’anno una riduzione del numero dei reati contro il patrimonio rispetto all’anno passato.
Recentemente, grazie all’impegno e alla professionalità degli investigatori della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Pisticci, tre persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria perché responsabili dei reati di furto e ricettazione ed è stata recuperata parte della refurtiva per un valore di oltre 45 mila euro.
L’indagine è partita subito dopo la denuncia di un’anziana signora della scomparsa di tutti gli oggetti in oro e preziosi custoditi nella cassaforte installata nella camera da letto, in una delle contrade rurali di Pisticci. Il valore stimato dei monili è di oltre 50 mila euro.
Sulla cassaforte e sugli ingressi nell’abitazione nessun segno di effrazione mentre la chiave della cassaforte, riposta in un beauty case, era anch’essa scomparsa.
Già nella stessa giornata della denuncia i poliziotti hanno scoperto che alcuni preziosi erano stati ceduti giorni prima in un esercizio di compro oro da una donna addetta ai lavori domestici in casa della derubata.
Acquisiti dagli investigatori, tre collane e due quadranti di orologio, tutti in oro giallo, sono stati riconosciuti senza ombra di dubbio dall’anziana signora.
Altri oggetti in oro per un valore complessivo di 7 mila euro sono risultati essere stati negoziati dalla domestica e da un suo complice presso alcune rivendite di compro oro, tutti poi riconosciuti dalla vittima.
Si è proceduto quindi a perquisire, con decreto dell’autorità giudiziaria, le abitazioni dei due, residenti rispettivamente a Tinchi e a Pisticci. A casa della donna, di 29 anni, l’abilità degli investigatori ha permesso di individuare un terzo complice: il fratello di questa, di due anni più giovane, che aveva venduto a un compro oro altri preziosi trafugati nell’abitazione.
Lo stesso giovane ha poi condotto i poliziotti nei pressi di un canale di acque piovane, a ridosso di alcuni alberi ad alto fusto, in via San Teodoro di Pisticci, dove aveva occultato altri monili in un contenitore di colore amaranto.
Parte della refurtiva, che non era già stata inviata per la fusione dai compro oro, è stata recuperata dai poliziotti per un valore complessivo di oltre 45 mila euro e restituita alla legittima proprietaria.
La donna e i suoi due complici sono stati denunciati a piede libero, la prima per il reato di furto e gli altri due per quello di ricettazione.
Accertamenti sono in corso per verificare la posizione della titolare di uno degli esercizi di compro oro dove erano stati alienati alcuni monili rubati.
La commerciante, infatti, aveva inviato alla fusione gli oggetti acquistati prima dei dieci giorni previsti dalla vigente normativa. Per evitare di avere problemi con la Polizia, alla richiesta degli oggetti alienati da uno degli indagati, aveva consegnato agli investigatori una coppia di orecchini e due anelli in oro bianco, dello stesso peso ma diversi da quelli acquistati.
Ma gli oggetti così accuratamente ricomposti non sono stati riconosciuti dalla vittima del furto ed è così emersa la verità con le relative conseguenze.