Non possiamo stupirci se gli italiani non hanno più fiducia nei partiti e se sono stanchi di pagare tasse su tasse, persino negli ultimi giorni del 2013. In questi anni, mentre i cittadini onesti lavoravano con sacrificio per arrivare alla fine del mese, la Casta si arricchiva alle loro spalle. Il peso della crisi, infatti, lo hanno pagato solo i più poveri. Evasori fiscali, furbetti, prepotenti e lobby senza scrupoli hanno spolpato il nostro Paese, contribuendo così al crescente disagio sociale che diventa ogni giorno più pericoloso. La crisi si è aggravata perché il governo Berlusconi prima e quello di Monti dopo, non hanno saputo mettere in campo serie misure strutturali, ma hanno colpito solo le fasce deboli della popolazione, lasciando intatti i privilegi delle classi agiate. I timidi segnali di ripresa non saranno sufficienti a risollevare le sorti dell’Italia, se non saranno accompagnati da politiche adeguate”. Lo dichiara in una nota il segretario nazionale dell’Italia dei Valori, Ignazio Messina. “Al governo Letta abbiamo già proposto le nostre ricette contenute nella manovra alternativa, che abbiamo chiamato sbloccalavoro, nella proposta della vendita dei beni confiscati alla mafia e con la raccolta firme per l’abolizione del gioco d’azzardo”. “Sono tutte proposte e concrete misure che potrebbero far recuperare miliardi di euro alle casse dello Stato, impedendo così all’erario di continuare a prelevare denaro dalle solite tasche.
Dunque – aggiunge Messina – in una manovra di fine anno dovrebbero essere contenuti tagli significativi agli sprechi della pubblica amministrazione, servirebbero dei provvedimenti forti contro i grandi evasori, provvedimenti che mancano in questo decreto. Nel nostro Paese, secondo Confindustria, ci sono 40 mila partecipazioni pubbliche in società private che costano 23 miliardi di euro l’anno. Perché non si interviene? Perché si interviene per salvare 6 mld di fondi strutturali e non si interviene anche sugli sprechi delle partecipate? Il Paese continua a rimanere immobile, in una situazione di stallo che non fa bene alla ripresa. Chi è andato in parlamento per cambiare le cose in realtà ha concluso poco, in particolare il movimento 5 stelle che pare essere in parlamento per scaldare le sedie. Da un provvedimento di fine anno ci aspettavamo provvedimenti drastici per rimettere in moto l’economia ma in questo decreto mancano tutte le manovre che sarebbero necessarie per il bene del Paese”.