L’ambientalista materano Pio Abiusi in rappresentanza dell’Associazione Ambiente e Legalità, torna ad occuparsi della vicenda Teknosolar. Di seguito la nota integrale.
Basilicata uguale Terra Santa.
La Basilicata sembra essere divenuta la terra delle crociate. Per permettere il riscatto dei buzzurri che ci abitano ci hanno provato i francesi con Fenice ed il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Adesso tocca agli spagnoli che partendo dalla valorizzazione energetica del suolo agricolo e non escludendo contributi comunitari per 272 mila euro in tema di “ammodernamento delle aziende agricole” , in quel di S. Giorgio Lucano, in provincia di Matera approdano nell’alto Bradano. L’armata spagnola è preceduta da una pattuglia italiana che parte da Matera ed in essa fa bella figura un politico pensionato bisognevole di arrotondare il sussidio. Il solare termodinamico è un intervento che in Italia non ha riscosso molto successo tanto è che il prof. Rubbia fece un impianto sperimentale in Sicilia e poi emigrò in Spagna. Lì il progetto ebbe maggiore successo e nella meseta spagnola, zona a forte irraggiamento, sostanzialmente desertica e con scarsissima densità di popolazione nacquero diversi impianti; arrivò, poi, la crisi ed il governo spagnolo fece una moratoria sugli incentivi e tutto si è fermato. Sono impianti che hanno bisogno di forti incentivi altrimenti non vi è convenienza a realizzarli. Il solare termodinamico ha bisogno, inoltre, di grosse estensioni di territorio e si pensò che le zone giuste fossero quelle dei deserti nord africani ma da quelle parti nessuno pensa ad incentivare l’intrapresa , i governi sono instabili e poi l’energia prodotta a chi si sarebbe dovuta vendere? E’ noto, infatti, che la trazione dei cammelli non è elettrica. I nostri amici spagnoli hanno trovato disponibilità in Italia dove, malgrado vi sia stata una espressione non favorevole del Senato a questi tipi di impianti per dubbi che serpeggiano anche dalle nostre parti, il governo Monti ha introdotto una ricca tariffa incentivante e che resterà inalterata fino al 2015 per poi contrarsi..
L’impianto bisogna realizzarlo e bisogna fare presto altrimenti l’affare sfuma!
E’ così che si parte a spron battuto e quei 226 ettari rientranti nello schema idrico Basento -Bradano _ tronco di Acerenza_ finanziato dal CIPE e che gli agricoltori aspettavano da oltre 30 anni vengono destinati alla realizzazione dell’impianto.
Gli agricoltori non ci stanno a vedere soffiato sotto il naso terreni agricoli sui quali ponevano tante aspettative, ma L’EIPLI- l’ente irrigazione interregionale- , un carrozzone in gestione commissariale da 34 anni , con procedimento di scioglimento in essere da 16 e la cui gestione- a detta della Corte dei Conti -si è caratterizzata per la mancanza di chiarezza e di trasparenza, dapprima INVITA E DIFFIDA a voler annullare gli eventuali atti ed autorizzazioni rilasciati alla ditta TEKNOSOLAR 2 srl e dopo 4 mesi conviene che l’impianto è COMPATIBILE.
La solerzia della Snam, poi, ad intervenire a realizzare i lavori di sua pertinenza è nota tanto è che da 8 anni la zona industriale di La Martella attende l’allacciamento alla rete, in questo caso concorre la conclamata inefficienza del consorzio ASI- anche esso commissariato-.
Il 9 settembre 2013, invece, spunta il cantiere SNAM per allacciare la rete all’impianto Teknosolar, non si capisce chi abbia autorizzato i lavori ed infatti nessun allacciamento è possibile sia perchè l’impianto non esiste e sia perchè,cosa ancor più grave, la realizzazione dell’impianto ad oggi non è stato mai autorizzata. L’ allacciamento rientra in unica procedura autorizzativa con l’impianto. Il solare termico, inoltre, è classificato a rischio di incidente rilevante, non è una fabbrica di caramelle, Nel 1986 un impianto simile andò distrutto da un incendio che mandò a fuoco l’olio su cui i raggi del sole venivano concentrati e si era nel deserto del Mojave – USA- . Nel nostro caso non siamo nel deserto. Per concludere e non già per essere esaustivi, altri aspetti sono rimasti inespressi ma solo per brevità diremo che la nota della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata è chiara, la Regione faccia Valutazione di Impatto Ambientale conseguente , la Giunta regionale emetta apposita delibera in linea con quanto espresso si vada , rapidamente, in conferenza dei servizi e si neghi l’Autorizzazione Unica Ambientale a realizzare l’impianto. Si ponga la parola FINE alle suggestive idee del cavaliere spagnolo
Pio Abiusi – Associazione Ambiente e Legalità