“La rimodulazione ad opera dell’Amministrazione Provinciale di Potenza degli estinti patti territoriali “della Corsetteria” e “Area Sud” , attraverso l’unica strada percorribile, vale a dire il saggio utilizzo di oltre 11 milioni di euro complessivi per la riqualificazione funzionale, il consolidamento e la messa in sicurezza della viabilità provinciale esistente nel Vulture – Alto Bradano e nell’Area Sud, oltre che per la riqualificazione energetica degli istituti scolastici, deve servire alla politica e alle istituzioni locali da lezione per una riflessione sulle troppe esperienze negative di quegli strumenti di concertazione che hanno dato risultati negativi”. E’ il commento del consigliere provinciale Vittorio Prinzi che aggiunge: “il nemico numero uno degli oltre 200 Patti territoriali in tutt’Italia è stato l’iter burocratico che ha di fatto paralizzato il rilancio socio-economico di numerose aree in 12 regioni del Paese. Si sconta dunque il paradosso tutto italiano di buona programmazione da un lato e macchina burocratica dall’altra che è poi la chiave di lettura della vicenda del Progetto Marascione come di altre opere pubbliche incagliate. E allora in vista della nuova programmazione dei fondi comunitari e della riprogrammazione dei Fondi Europei 2007-2013, che vale 6,2 miliardi di euro, presentata di recente dal ministro della Coesione territoriale Carlo Trigilia – afferma Prinzi – non sono tollerabili gli errori commessi sinora, tanto più che gli interventi per il prossimo sessennio rappresentano un contributo di particolare rilievo per alleviare le difficoltà economiche e occupazionali del Mezzogiorno. Si tratta di raccogliere le indicazioni di Cgil, Cisl, Uil al Presidente Pittella e alla nuova Giunta, intanto sul rischio “ripresina” senza lavoro, per un rinnovato clima di concertazione complessivo per far funzionare gli strumenti di sviluppo: noi dobbiamo ripartire dalla concertazione se vogliamo rilanciare gli strumenti della programmazione negoziata. Perchè solo se vi è quella cultura questi strumenti funzionano altrimenti è un’illusione. Occorre dare allo sviluppo locale la spinta che merita facendo diventare protagonisti i Soggetti istituzionali e sociali. Credo fortemente nello sviluppo locale con una forte impronta di concertazione tra istituzione e parti sociali ma – conclude il consigliere provinciale – è indispensabile selezionare gli strumenti, evitare sovrapposizioni, usando strumenti sulla stessa materia (Patti Territoriali, Contratti d’Area, Accordi di Programma) e ricondurre ad un’unica Cabina di Regia la programmazione, proprio come sino agli anni novanta facevano le Giunte Regionali con l’attività di un Dipartimento Programmazione sino ad ipotizzare una snella ed efficace Agenzia di sviluppo locale”.
Gen 04