Più agricoltura per nutrire il mondo. Più reddito per gli agricoltori: un Progetto Agricoltura Metapontino. E’ la parola d’ordine che sintetizza la proposta contenuta nel documento approvato dal congresso comprensoriale della Cia del Metapontino che si è svolto ieri a Policoro con la presenza di delegati, oltre che della città ionica, di Scanzano Jonico, Tursi, Rotondella, Nova Siri, in rappresentanza di 2000 associati, 800 aziende di cui 250 con circa 3mila dipendenti.
Il congresso ha eletto presidente Leonardo Persiano e vice Giuseppina D’Onofrio che saranno affiancati da un direttivo di 25 agricoltori.
La premessa per l’attuazione del progetto – sottolinea Nicola Serio, presidente Cia del Materano – è un territorio di qualità messo in sicurezza dal rischio alluvioni e dissesti, che in quest’area è una priorità da affrontare attraverso le nostre proposte già note dei Contratti di Fiume-foce e di Paesaggio e con l’affidamento agli agricoltori di compiti diretti di manutenzione del territorio, a compensazione, vale a dire non pagati dalla P.A. Sul superamento dell’emergenza – aggiunge – vigileremo perché la nuova Giunta regionale, dalla quale lo stanziamento di un milione di euro per la comunità di Montescaglioso è un buon segnale, acceleri ogni intervento e riprenda il pressing sul Governo per la dichiarazione dello stato di calamità.
Il 2014 – è stato sottolineato nel congresso – è stato designato Anno internazionale dell’agricoltura familiare, per evidenziarne il ruolo strategico per la sicurezza alimentare, lo sviluppo delle aree rurali, la protezione dell’ambiente e della biodiversità, il contrasto e adattamento ai mutamenti
climatici, la diffusione dell’economia verde (green economy). Di qui – ha affermato Leonardo Persiano – la necessità del rilancio del Distretto Agro-Alimentare del Metapontino anche attraverso marchi specifici di prodotti. Vogliamo un’agricoltura diversificata e legata al territorio. Le diversità territoriali (le molte agricolture), le particolarità produttive e delle filiere sono una caratteristica e una ricchezza del nostro sistema agroalimentare di qualità, specie nel Metapontino. La varietà del Made in Italy agroalimentare, con i suoi prodotti, i suoi sapori, la sua biodiversità, la sua enogastronomia, rappresenta un fondamento della nostra identità e immagine nel mondo.
I redditi decrescenti, dovuti essenzialmente all’aumento dei costi aziendali – ha evidenziato il presidente regionale Donato Distefano – hanno determinato un continuo processo di emarginazione delle imprese agricole. Non vi è coerenza tra ciò che la società chiede all’agricoltura (sicurezza e sanità alimentare, tutela del territorio, ambiente, occupazione) e la qualità delle politiche attuate perchè l’agricoltura possa garantire un equo reddito agli operatori. E poiché per noi il valore dell’agricoltura non si misura solo come componente del PIL. La presenza diffusa delle imprese sul territorio, l’indotto generato e il contributo alla salvaguardia dell’ambiente sono componenti essenziali della crescita del Paese e della qualità della vita. Artefice di quest’agricoltura è l’imprenditore agricolo, protagonista nella società e nella sua organizzazione. Dall’orgoglio del proprio ruolo sociale ed economico deve ripartire la forza vitale dell’impresa agricola, messa a dura prova dalla crisi economica, dalle inefficienze e speculazioni sui mercati. Il salto necessario e tradurre questa consapevolezza in opportunità di reddito.
Per la Cia l’applicazione della riforma della PAC, pur nei suoi perduranti limiti rispetto alle nostre aspettative è un’opportunità per il rafforzamento delle imprese e del sistema agricolo lucano.
Da parte del nuovo Governo Regionale – conclude la Cia – occorre promuovere una nuova progettualità, che scalzi la logiche dei pagamenti a pioggia, anche sperimentando innovazioni procedurali che possano ridurre i tempi dei pagamenti ed accompagnare gli agricoltori, come quelli del Metapontino, nel vincere la sfida della competizione della qualità.
Gen 04