“Il messaggio del Presidente Napolitano che non ha chiesto agli italiani di avere fiducia ma di avere coraggio e l’evento storico dell’acquisizione della Crysler da parte della Fiat rafforzano il nostro atteggiamento di coraggio per l’anno appena iniziato”. A sostenerlo è il segretario regionale della Basilicata della Uil Carmine Vaccaro. “Abbiamo condiviso l’invito del Capo dello Stato – che ha saputo coniugare i concreti e quotidiani problemi delle persone con quelli dello sviluppo e della coesione sociale – sia alla politica a fare essa stessa i sacrifici per uscire dalla crisi sia la sua consueta attenzione ai temi del sociale e del lavoro. La road map indicata dal Presidente Napolitano – continua Vaccaro – ha un significato profondo perché tutti – partiti, forze sociali ed imprenditoriali, istituzioni – facciano responsabilmente fino in fondo il proprio dovere. Non c’è più tempo da perdere. Quanto alla Fiat, finalmente avremo una società globale in grado di reggere i prossimi decenni sul mercato automobilistico mondiale. Un’azienda forte, solida dal punto di vista finanziario avrà risorse per investire anche in Italia, vendere su tutti i mercati e garantire tutti i posti di lavoro. Come ha sottolineato il segretario dei metalmeccanici lucani della Uil Tortorelli per lo stabilimento di Melfi si aprono nuove incoraggianti prospettive per recitare un ruolo di protagonista nel mercato globale dell’auto. Sono questi i punti di riferimento per rinnovare la speranza nelle nostre comunità perché non dobbiamo mai avere rassegnazione, anche quando le proporzioni delle crisi sembrano ingigantirsi, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno a tal punto da dileguare perfino la fiducia, che è la forza naturale della resistenza. Il nostro compito – continua il segretario della Uil – è quello di avere ambizione e testardaggine che le nostre idee e la nostra lotta diventino il sale di cui c’è bisogno per ritrovare armonia e soprattutto legare gli elementi in una nuovo modo. Il Censis nel suo Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2013 non si ferma soltanto all’analisi, ma ci lancia anche una preziosa traccia di lavoro, un suggerimento, una provocazione che è bene poter sviluppare. L’Italia, per ripartire ha bisogno di connettività che significa rimettere insieme elementi, legare questioni, riconciliare distanze innaturali e scomposte solo a causa degli effetti artificiali della crisi. Significa riconnettere il lavoro alle persone, anche quelle in difficoltà d’inserimento perché espulsi da un ciclo produttivo troppo fragile. Significa riconnettere i campi del sapere e della cultura all’entusiasmo proprio dei giovani, al loro fare positivo e coraggioso. La partita in gioco è troppo grande per poterla perdere in tatticismi e distinzioni, non estranei, talvolta, anche a qualche inciampo che pure ha fatto il sindacato, pur dentro una storia bella e positiva. Dobbiamo perciò crederci e con questo spirito rilanciamo il confronto con la nuova Giunta del Presidente Pittella con l’auspicio di maggiore qualità ed efficacia nella concertazione sociale”.
Gen 04