“Leggo con soddisfazione che il racconto del telegrafista di Potenza Inferiore sul disastro di 70 anni fa del treno 8017, che nella galleria di Balvano ha provocato la storica strage, ha riacceso l’attenzione del Presidente Pittella sull’ammodernamento dei servizi ferroviari proprio lungo la tratta Potenza-Salerno, quella che ogni anno con il rapporto ‘Pendolaria’, merita la palma tra le dieci tratte peggiori d’Italia. Insieme all’ovvia constatazione che, con i raffronti storici dovuti, “le ferrovie dell’epoca erano più moderne”, la delusione viene dall’atteggiamento di chi invece di dare risposte sul “che fare” si pone delle domande sino alla conclusione, piuttosto deludente, dell’idea di commissionare un ennesimo studio tecnico”. E’ il commento del consigliere regionale di Forza Italia Michele Napoli ricordando che nella legislatura regionale più volte ci si è occupati della questione, dagli “annunci di importanti conquiste” e “proclami di grandi vittorie” da parte degli assessori che si sono succeduti alle Infrastrutture sui nuovi piani di collegamento ferroviario tra la città di Potenza e le stazioni di Salerno, Napoli e Roma – sempre promettenti grandi novità in confort e puntualità con l’utilizzo del Minuetto, nella breve stagione estiva del 2012 – ai continui casi di disservizio segnalati dagli utenti lucani, di cui ho perso il conto”.
A parere di Napoli “la realtà è che la nostra regione resta esclusa da ogni importante progetto, come può essere considerato quello dell’alta velocità. La Lucania raccoglie sempre e sole briciole, avanzi dalle grandi spartizioni, perché chi ci rappresenta ai tavoli decisionali fatica a trasferire le reali esigenze del nostro territorio. La rete ferroviaria in Basilicata è corta e monca. La provincia di Matera è quasi completamente isolata, mentre l’area Sud della regione ha grandi difficoltà per raggiungere Potenza in treno. La Basilicata resta fanalino di coda in un sistema di trasporti, quello ferroviario, che penalizza i suoi abitanti e impedisce lo sviluppo del nostro turismo. I tempi di percorrenza solo lunghi e tutti effettuati su vagoni privi di alcun tipo di confort. La sostituzione del servizio Eurostar con quello Intercity, dunque si è rivelata penalizzante in termini di qualità e tempo di viaggio e di affidabilità. Per questa ragione non è più sufficiente ricordare l’impegno finanziario a carico della Regione (circa 35 milioni di euro l’anno) per il contratto di servizio con Trenitalia e, quindi, rivendicare da Trenitalia il suo rispetto, tanto meno basta il semplice rimborso-biglietto per disservizio dovuto per regolamento agli utenti e ancor meno scrivere lettere di protesta ai dirigenti di Trenitalia. Ci vuole una nuova strategia adeguata ai problemi perché lo sviluppo e la crescita viaggiano su altri binari (specie se ferroviari)”.