Il Coordinamento dei Difensori Civici Regionali e delle Province Autonome con il documento ha fissato alcuni principi fondamentali ed ha invitato il Parlamento nazionale e le Regioni ad evitare il proliferare di figure settoriali
Il Coordinamento dei Difensori Civici Regionali e delle Province Autonome, riunitosi ad Ancona il 18 dicembre 2013, ha approvato la “Carta di Ancona”, in cui sono stati fissati alcuni principi fondamentali in materia di difesa civica. Lo rende noto il difensore civico della Basilicata, Catello Aprea.
“In particolare – spiega Aprea – il Coordinamento richiama i documenti internazionali sulle Istituzioni Nazionali per la tutela e la promozione dei Diritti Umani e sul Difensore Civico delle Nazioni Unite, del Consiglio d’Europa e degli altri Organismi regionali, sottolineando come in essi si raccomandi di istituire il Difensore Civico con mandato generale su tutte le problematiche nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi. Osserva con preoccupazione che nel nostro Paese si assiste al proliferare di figure di garanzia di settore a livello nazionale, dove esiste già un Garante dei minori, un Garante del contribuente e si profila l’istituzione di un Garante dei detenuti, per tacere di altre figure con ruolo di Autorità indipendente cui sono affidati compiti di garanzia e di regolamentazione, con aumento dei costi di gestione, considerato che ciascuna figura non solo ha costi diretti, ma anche un proprio staff e un proprio apparato”.
“Alla luce di tali premesse – conclude il Difensore civico della Basilicata – il Coordinamento esprime soddisfazione per la scelta della Regione Marche di aver previsto un’unica figura di garanzia per la tutela dei cittadini, dei detenuti e dei minori ed invita espressamente il Parlamento nazionale e le Regioni ad evitare il proliferare di figure settoriali, evidenziando come ciò confonda i cittadini sui mezzi di tutela attivabili e considerando che l’accentramento degli istituti di garanzia consente un migliore utilizzo delle risorse in tempo di crisi”.