Riparte la collaborazione tra Cia-Confederazione Italiana Agricoltori e Fidal (Federazione Italiana Atletica Leggera) per unire la pratica sportiva al mondo agricolo, integrando la voglia o la necessità di movimento alla valorizzazione dei prodotti agroalimentari locali.
Cia e Fidal, si legge nel testo di un accordo sottoscritto, “concordano sul comune interesse a coniugare, con una serie di iniziative raccolte in un format, la cultura del territorio e la cultura dello sport, individuando nel comune sistema di valori del mondo rurale e dell’atletica leggera un utile contesto per promuovere nel cittadino corretti stili di vita”.
Nello specifico, le due organizzazioni riconoscono nelle “manifestazioni sportive nazionali e internazionali, oltre che in eventi collegati alle suddette, l’occasione per la diffusione dei rispettivi ambiti operativi promozionali e culturali”.
Ma la vera “comunione d’intenti” tra Cia e Fidal è nata con il progetto “Fattorie Sportive”, che ha l’obiettivo di portare l’atletica, non solo intesa in senso agonistico, fuori dalla città e immergerla in campagna e nei parchi, in un ambiente naturale ma strutturato promuovendo l’ospitalità, i prodotti e i servizi delle imprese agricole e degli agriturismi. Al centro del progetto ci sono i cosiddetti “percorsi intelligenti”: vere e proprie piste di allenamento nel verde, ad alto contenuto tecnologico, in cui correre o camminare immersi nei luoghi dove la cultura agroalimentare è di casa, scoprendo (e assaggiando) quali sono e come si producono tutti quegli alimenti indispensabili per una dieta corretta ed equilibrata, fondamentale sia per l’atleta professionista sia per chi fa movimento per stare bene o per affrontare un percorso riabilitativo dopo un infortunio.
Per Paolo Carbone dell’Ufficio Economico Cia Basilicata non è una novità. Da alcuni anni – riferisce – stiamo lavorando ad un progetto specifico per i giovani che praticano uno sport come testimonia la nostra adesione al campo Figc di contrada Rossellino alla manifestazione denominata “Gym day – Sport e Salute” promossa da tre istituti scolastici superiori di Potenza ed altre iniziative che si sono ripetute a Potenza. La partecipazione degli agricoltori e produttori (in particolare del biologico) della Cia è molto semplice: gazebo per distribuire fragole biologiche e frutta fresca del Metapontino, oltre a materiale informativo sull’alimentazione.
Il nostro progetto – spiega Carbone – è parte integrante di quelli più generali definiti “Etichetta etica” e “Mangiasano”, innanzitutto per un’etichetta che non deve “sedurre” o confondere, ma piuttosto dare più informazioni possibili sui prodotti alimentari, senza trucchi né inganni. Non si tratta solo di sapere il luogo d’origine e provenienza del cibo che va sulla tavola: oggi il consumatore attento vuole conoscere la “storia” di quello che mangia.
Il messaggio per i giovani sportivi – continua Carbone – è ancora più rilevante perché la sana alimentazione per chi pratica lo sport è fondamentale ed è parte integrante del valore formativo di sport per tutti e di sana competizione. Vogliamo sensibilizzarli inoltre contro gli sprechi alimentari: ogni famiglia italiana in un anno spende mediamente 515 euro in alimenti che poi non consumerà, sprecando circa il 10 per cento della spesa mensile. Si tratta di oltre 4mila tonnellate di cibo acquistate dai consumatori e buttate in discarica ogni giorno, pari a 6 milioni in un anno. Uno scandalo non solo dal punto di vista economico ed etico, visto che con gli sprechi dei paesi ricchi e industrializzati si potrebbero sfamare intere nazioni del Sud del mondo. Il fenomeno dello spreco di cibo -conclude – ha anche un notevole impatto ambientale: basti pensare che una sola tonnellata di rifiuti alimentari genera fino a 4,2 tonnellate di Co2.
Gen 10