“Dopo il pieno controllo di Chrysler da parte di Fiat, la Fiom, che pure in questa occasione non ha risparmiato critiche e distinguo e, ancora una volta, non ha rinunciato a diffondere allarmismo, chiede un tavolo tecnico sul rinnovo del contratto per i lavoratori Fiat. Per la Uilm – che insieme ad altri sindacati metalmeccanici ha posto le basi affinchè l’ azienda automobilistica rimanesse in Italia – la richiesta della Fiom non può prescindere dalla firma del precedente rinnovo contrattuale sottoscritto da tutte le altre organizzazioni sindacali metal meccaniche che finora ha rifiutato”. E’ quanto sostiene il segretario regionale della Uilm Basilicata Vincenzo Tortorelli che aggiunge: “i lavoratori hanno la memoria lunga e ricordano le azioni che nulla hanno a che fare con il lavoro e che hanno messo a rischio la permanenza della Fiat in Italia. I metalmeccanici della Cgil riconoscano le loro responsabilita’ e facciano la scelta giusta, cioe’ firmare il contratto con Fiat. Per il resto nessuna preclusione perché la contrattazione si fa su piattaforme come quelle già ai tavoli”.
Tortorelli inoltre riferisce che le delegazioni sindacali saranno a Torino nei prossimi giorni per discutere con l’azienda il rinnovo del contratto specifico inerente al biennio 2014-2015. “Siamo ancora fermi agli aspetti normativi con l’auspicio di trovare una soluzione anche dal punto di vista economico entro questo mese, perché – sottolinea – di sicuro dalla crisi non si esce pensando di ridurre ancora i salari. La contrazione dei consumi dimostra che è una scelta errata
Occorre piuttosto puntare a sburocratizzare il sistema, ad abbassare le tasse su lavoratori ed imprese, a realizzare produzioni qualitativamente superiori a quelle concorrenti. Per creare nuova occupazione c’è’ bisogno di lavoro e non di leggi che regolano il lavoro stesso. La coperta è corta e la ripresa ancora non si vede”.
FIAT: NAPOLI (FI), ACCOMPAGNARE STRATEGIA MARCHIONNE PER FUTURO MELFI E INDOTTO
“Se c’è uno che nel nostro Paese la rivoluzione non la fa solo a parole è l’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne che dopo la fusione con Chrysler ha definitivamente smentito quanti “gufavano” contro la Fiat e ha spiegato la strategia che garantirà la sopravvivenza dell’industria automobilistica italiana e il futuro dello stabilimento di Melfi”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale di Forza Italia Michele Napoli. “Dall’a.d. Fiat-Crysler – aggiunge – sono venute parole chiare sul ruolo fondamentale di Melfi per le produzioni della 500X e della piccola Jeep, modelli di auto destinati a competere in un mercato sicuramente ancora problematico. Per questa ragione ha fatto bene Marchionne a rivendicare il fatto che l’operazione con Veba per acquisire il 100% della colosso americano non rappresenta un danno per l’Italia, ma la possibilità di sopravvivere in un segmento industriale come quello delle automobili che è stato letteralmente dimezzato dalla crisi economica. Per la nuova Giunta Regionale, dopo gli incontri formali con l’a.d. Fiat del passato, si impone la necessità – sostiene il consigliere di Fi – di passare ad una fase diversa che è quella di dare risposte alle esigenze riferite ai servizi di logistica e infrastrutturali che più volte sono stati sollecitati per accompagnare la nuova impegnativa mission affidata al polo auto di Melfi. Bisogna accelerare i tempi di attuazione del Campus Tecnologico destinato a diventare il cervello dei nuovi modelli e della competizione internazionale specie dopo l’individuazione del target medio-alto di qualità indispensabile a far rientrare tutti i lavoratori lucani dalla cig e a rilanciare il marchio italiano. Infine – dice Napoli – è indispensabile verificare l’attività dell’indotto e sostenere l’impegno di riconversione delle aziende che già operano a San Nicola di Melfi e dovranno adeguarsi alle nuove commesse dei mini Suv e alla riqualificazione del personale anche attraverso una formazione o un aggiornamento professionale mirati”.