Sulla mobilità urbana e ferroviaria si registra una nota di Pio Abiusi.
La mobilità ed i lucani
Non è pensabile fare sempre gli stessi discorsi con una ricorrenza che è meno che mensile circa l’insufficienza del trasporto pubblico lucano.
Il Piano della mobilità, auspicato, non è la panacea ma è il momento in cui si fa il punto della situazione e si decide “alla buon ora” di fare gli investimenti, quelli giusti.
Una volta tanto , comunque, mettiamo i piedi per terra perchè certe riflessioni di revisione della tratta Potenza -Battipaglia (parlando della tragedia del treno ‘8017) non è reale.
Le ferrovie sulle quali dall’unità d’Italia in poi si fecero investimenti erano efficienti, per l’epoca , ma erano altro. Servivano, le ferrovie, a creare collegamenti rapidi, veloci e sicuri tra le popolazioni ed erano gli unici collegamenti possibili,l’alternativa erano i carri trainati dai cavalli. Oggi la visione delle ferrovie è diversa. I treni per i pendolari, i regionali, hanno caratteristiche tecniche di velocità “ridotta” quasi delle metropolitane extra-urbane ma far viaggiare un treno costa ed allora occorre utenza altrimenti si usa la gomma- purtroppo- più flessibile ed adeguata ad un basso volume di utenza.
La soppressione di alcuni regionali sulla Potenza- Salerno che si riempivano ad Eboli è esattamente questo, stessa cosa è successo ai regionali che la Regione Calabria ha soppresso sulla tratta Sibari- Taranto e si è andati alla rimodulazione del servizio con il trasporto su gomma La ferrovia per le grandi percorrenza è l’alta velocità o il bizantinismo italiano dell’alta capacità equiparata alla prima. Questo Significa treni particolari ed infrastrutture particolari- in una parola “adeguata”- ma significa , principalmente, utenza. Che la rete italiana sia inadeguata è un dato se si pensa che l’AV termina a Salerno e lascia fuori il resto dell’Italia meridionale, se si pensa che per un tratto della linea adriatica si procede ancora a binario unico e fanno bene i pugliesi e gli abitanti di quelle regioni che si affacciano sull’Adriatico a volere con forza un adeguamento della tratta; si pensi che è prevista l’Alta Capacità da Bari a Napoli ma per il 2029. I treni veloci dei lucani dovranno essere i TAV che partono da Salerno e bisognerà raggiungerli il più comodamente e rapidamente possibile tenendo conto delle sostenibilità di bilancio ed ancora una volta in soccorso ci arriva il trasporto su gomma che ormai, quello si che lo è scomodo, ci viene in aiuto anche sulle lunghe tratte per collegare la Basilicata al Nord del Paese; è, onestamente, difficile prevedere altro per quei comuni lucani che si affacciano sullo Jonio e sulle strade di fondo valle che raggiungono la dorsale tirrenica. Il contratto di servizio con Trenitalia va rimodulato in questa direzione includendo trasporti rapidi anche i rari viaggiatori che arrivano dal materano per imbarcarsi sul TAV a Salerno.
La tratta lucana pienamente adeguata alla funzione è la Potenza -Foggia anche perchè collega S. Nicola di Melfi dove c’è un buon numero di pendolari e su quella sono in animo investimenti.
Pio Abiusi
Matera, 9 Gennaio 2014