Il presidente della Regione Basilicata ha ricevuto gli alunni del Liceo Classico del Seminario di Potenza che lo hanno “interrogato” sui temi di maggiore attualità, partendo dalla visione di futuro che il nuovo governo regionale immagina per i prossimi anni.
Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ha ricevuto gli allievi dell’ultima classe del Liceo Classico del Seminario Minore di Potenza, accompagnati dal rettore don Donato Partipilo e dalla professoressa Mariangela Caporale, che lo hanno “interrogato” sui temi di maggiore attualità, partendo dalla visione del presidente della Regione per il futuro della Basilicata.
Dall’utilizzo delle risorse del territorio alle eventuali responsabilità delle amministrazioni precedenti, dalle possibilità lavorative per le nuove generazioni al sistema delle infrastrutture, le curiosità degli studenti sono state soddisfatte dal presidente Pittella che ha disegnato il quadro che immagina per la Basilicata dei prossimi anni.
In diversi passaggi il governatore ha evidenziato come lo sviluppo del territorio passi necessariamente dallo sviluppo delle infrastrutture e dei trasporti. “La geografia ci ha assegnato un ruolo centrale – ha detto Pittella – spetta a noi recuperare questo ruolo ‘cerniera’ facendo da collante tra i collegamenti del Nord Africa con il resto dell’Europa. Una rete che aggancia merci e saperi – ha aggiunto – deve necessariamente partire dal miglioramento dei collegamenti con le regioni confinanti”.
A tal proposito il presidente Pittella ha comunicato che presto attiverà un dialogo serrato con i presidenti di Puglia, Calabria e Campania, con l’intento di destinare risorse allo sviluppo delle grandi infrastrutture del Sud, così da “uscire da quell’isolamento che ha caratterizzato la storia del Mezzogiorno”.
“Dobbiamo provare a mettere in piedi una strategia comune – ha detto il presidente della Regione – che, attraverso una cabina di regia unica, porti l’attenzione del governo centrale su questi temi, valorizzando le strutture esistenti come i porti e risolvendo una vergogna nazionale qual è lo stato dei treni al Sud’”.
Per il governatore l’isolamento si supera anche con la modernizzazione delle tecnologie dell’informazione. “Il gap Nord-Sud – ha detto Pittella – si ottiene con l’azzeramento del digital divide ed è per questo che sosteniamo lo sviluppo della banda larga e dell’agenda digitale in tutto il territorio regionale”.
Rispondendo alle domande sul futuro dei giovani lucani, il presidente ha detto che “non è per forza un male che i ragazzi completino la loro formazione fuori, facendo esperienze di vita per la crescita professionale e personale. La cosa importante – ha evidenziato – è che la Basilicata sia in grado di riaccoglierli offrendo loro occasioni di lavoro che siano in grado di valorizzare le esperienze acquisite per un ritorno economico di cui beneficerebbe tutto il tessuto regionale”.
Per il governatore lucano è indispensabile una “programmazione a lungo termine che punti alle grandi riforme, una pianificazione lungimirante che consenta alla Basilicata di tracciare un percorso di crescita che vada oltre l’immediato futuro”.
Oltre un’ora di dialogo e di confronto con gli studenti, in cui Pittella ha risposto a tutte le loro domande chiedendo però che la valutazione sul suo operato fosse espressa tra cinque anni.
“Vorrei – ha aggiunto il presidente – che il giudizio su questo governo fosse pronunciato tra cinque anni, quando saremo in grado di confrontare la Basilicata di oggi con la Basilicata di domani. Io – ha detto Pittella ai ragazzi – non mi sottrarrò a questo esame”.
MARTINO (VICE SINDACO POMARICO): proibitiva l’impresa di Pittella di procurare il biglietto di ritorno ai giovani lucani fuori regione per studio e formazione
“Ho apprezzato l’incontro del Governatore Pittella con gli studenti del Liceo Classico paritario di Potenza e ancor più il messaggio che ci ha trasmesso su fb: “Oggi va bene che un nostro giovane vada fuori a conoscere il mondo, imparare una professione e migliorarsi. Dobbiamo, però, procurargli anche il biglietto di ritorno”. Pur non essendoci ricette miracolistiche, per chi come me in Municipio e nella piazza del mio paese è a contatto quotidiano con i giovani senza lavoro la richiesta è solo una: fare presto per tentare comunque di arginare la fuga (definitiva) di cervelli”. E’ quanto sostiene Domenico Martino, già candidato alle regionali per il Centro Democratico e vice sindaco di Pomarico.
“Il dibattito politico – aggiunge – sembra concentrarsi sulla proposta “Job act” di Matteo Renzi. Condivido in proposito le perplessità e le critiche dei cosiddetti “Giovani Turchi” (esponenti del Pd): per scacciare l’incubo occupazionale non bastano le ricette messe in campo dal governo con l’ultima legge di stabilita’ ne’, tantomeno, quelle di Renzi. Anche l’idea che sembra ispirare il job act secondo cui sarebbe sufficiente agire sulle regole del mercato del lavoro e sulla formazione per creare occupazione e ridurre il gap occupazionale fra giovani e adulti, e’ del tutto priva di riscontri concreti: la maggior flessibilita’ alla lunga non ha prodotto maggiore occupazione e lo svantaggio relativo dei giovani rispetto agli adulti in termini di tasso di disoccupazione, invece di diminuire, e’ addirittura aumentato, mentre l’’ipotesi di contratto di inserimento a tempo indeterminato, se da una lato va nella direzione giusta, dall’altro lascia almeno due fronti aperti. In primo luogo, quello che sarebbe il vero vantaggio per le imprese, cioe’ la copertura statale dei contributi per i primi tre anni, non risolve il pericolo di ricircolo dei lavoratori, che anzi potrebbe riproporsi in nuove forme. Va per questo riaffermato con forza che l’obiettivo, unico antidoto alla precarieta’, deve essere la definitiva stabilizzazione. Altro elemento su cui i “Giovani Turchi” ci invitano a riflettere è l’indennita’ di disoccupazione che, nelle intenzioni del loro segretario di partito, dovrebbe riassorbire altri ammortizzatori sociali, a cominciare dalla cassa integrazione in deroga. Desta un certo stupore che si immagini di sostituire quelli attuali con un sussidio di disoccupazione universale a parita’ di risorse: meglio investire le risorse che ci sono sulla creazione di posti di lavoro, dunque, che non su un sussidio come quello al quale pensa il segretario Pd. Ancora, è giusto parlare di potenziamento dei Centri per l’Impiego “disertati” dai giovani Neet ma se si intervenisse solo con un aumento degli impiegati si proseguirebbe solo quell’inganno secondo cui il nostro problema sta essenzialmente nella difficolta’ quantitativa di incontro tra domanda e offerta, piuttosto che nella loro qualita’. Il job act annunciato da Matteo Renzi rischia in definitiva di cadere nello stesso errore di molti interventi che lo hanno preceduto, per ultimo quello firmato da Elsa Fornero, cioe’ di camminare sulla testa dei meccanismi che regolano il mercato del lavoro (i contratti), anziche’ sulle gambe della crescita e cosi’ facendo di essere, nella migliore delle ipotesi, inutile. In questo scenario – conclude Martino – risulta proibitiva l’impresa di Pittella di procurare il biglietto di ritorno ai giovani lucani fuori regione per studio e formazione. Restiamo comunque in fiduciosa attesa della rimodulazione del Piano pluriennale regionale del lavoro”.
Chissà se gli studenti hanno chiesto al governatore cosa pensa della rimborsopoli Lucana…..???????
Oppure hanno fatto solo la presenza, ed il Presidente pittella ha ripetuto le solite chiacchiere chesentiamo da vent’anni di governo di Sinistra in Basilicata.
Non vedo l’ora che ritorni la DC, così vivacchiavano tutti senza distinzione di Colore…………
Altro che questi comunisti lucani, diversi da quelli di tutt’Italia????????????????????