Gianni Rosa, consigliere regionale di Fratelli d’Italia su incidente Centro Olio Viggiano: “Su quanto accaduto al Centro Oli di Viggiano, lunedì 13 gennaio, non posso non manifestare la mia preoccupazione e auspicare che Eni ed organi competenti prendano tutte le misure del caso per garantire sicurezza ai cittadini
dell’area e ai lavoratori dell’impianto. Ma detto questo quel che appare stonato è la preoccupazione, manifestata in queste ore, dal governatore Pittella, dall’assessore all’Ambiente e dal direttore del Dipartimento
Ambiente che sembrano essere caduti dal pero. La Regione Basilicata nell’Aia rilasciata all’Eni nel marzo 2011 prescrive a chiare lettere che l’Eni deve monitorare e controllare quanto accade nel centro Olio e che deve puntualmente
documentare, comunicare e spiegare accadimenti come quello verificatosi il 13 gennaio scorso. Evidentemente Pittella, Berlinguer e Viggiano ignorano l’esistenza di un’Aia, o più semplicemente per “esigenze di comunicazione”
“fanno i fessi per non andare alla guerra”.
Il consigliere regionale chiede al presidente della Regione Pittella di convocare un incontro urgente con l’Eni e sindaci della Val d’Agri “per chiarire le circostanze dell’evento che si è verificato oggi e definire le necessarie risposte”.
“Come andiamo ripetendo da molto tempo la qualità ambientale è un valore non negoziabile. Per questo motivo, nonostante le rassicurazioni dell’Eni, a seguito dell’incidente che oggi ha riguardato il Centro Olio di Viggiano, credo sia opportuno che il presidente della Regione Pittella e all’assessore all’Ambiente convochino con urgenza i responsabili dell’azienda, insieme ai sindaci della Val d’Agri, per chiarire le circostanze dell’evento che si è verificato e definire le necessarie risposte”. E’ quanto afferma il neoconsigliere regionale Piero Lacorazza.
“Nessun allarmismo – aggiunge l’esponente politico -, ma allo stesso tempo massima attenzione ai temi della sicurezza e della salute dei cittadini. E’ quello che ci chiedono le nostre comunità e che siamo impegnati a fare, tenendo alto il livello di attenzione ed operando in maniera trasparente ed efficace”.
Incidente Centro Olio Viggiano, Tancredi e Giordano (Ugl):”ENI dica verità su quanto accaduto”.
“Non convincono l’Ugl le spiegazioni fornite da ENI su quanto accaduto oggi alle ore 11:30 presso il centro olio di Viggiano, con una sfiammata e un rumore assordante avvertiti nel raggio di diversi chilometri con la percezione di odori acri e pungenti da parte dei residenti della zona”.
E’ quanto denunciano i segretari dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Pino Giordano per i quali, “non si capisce la necessità di attivare, come sostenerebbe la stessa ENI, quella anomala fiaccola generando una maggiore visibilità della stessa rispetto alle abituali condizioni operative. Non è la prima volta che accade, non è la prima volta che l’Ugl denuncia ciò – proseguono i segretari -. Esprimiamo forte preoccupazione per l´accaduto e chiediamo agli Enti predisposti alla vigilanza dell´impianto ed alla salute pubblica, di conoscere le cause dell´inconveniente per calmare e placare gli animi e la diffidenza giustificata della popolazione di Viggiano e paesi limitrofi. Si faccia piena luce sull´episodio – concludono Tancredi e Giordano – perché non possiamo far vivere il popolo lucano in uno stato di fibrillazione continua. Gli Enti predisposti ai controlli, la Regione Basilicata, l´Arpab, l´ASP competente sul territorio e la Provincia di Potenza, se hanno vigilato e sorvegliato monitorando costantemente il centro oli, forniscano pubblicamente i dati in modo da rassicurare la gente che vive nelle vicinanze del centro oli”.
Incidente Centro Olio Viggiano, note immediate verifiche dell’Osservatorio ambientale della Val d’Agri
Il direttore generale del Dipartimento Ambiente ha già investito del problema Arpab e Eni.
L’Osservatorio ambientale della Val D’Agri, in una nota inviata al direttore generale del Dipartimento Ambiente, Donato Viggiano, ha fatto sapere che sta seguendo l’evoluzione dei dati di qualità dell’aria rilevati questa mattina dalle cinque centraline di monitoraggio Viggiano zona industriale, Viggiano, Costa Molina sud, Grumento Nova e Masseria De Blasiis.
“Dall’analisi dei dati validati di primo livello di qualità dell’aria disponibili fino alle ore 14 di oggi – si legge nella nota – non si osservano al momento incrementi significativi di concentrazione degli inquinanti monitorati direttamente correlabili all’evento anomalo verificatosi intorno alle ore 11,30”.
“In ogni caso – viene spiegato – si precisa che un’analisi più affidabile ed esaustiva potrà essere fornita soltanto disponendo di dati validati di secondo livello a cura di Arpab e a valle di un periodo di osservazione più lungo nelle prossime ore. A tale proposito, si cita, a titolo d’esempio, l’evento del 27 luglio 2013, per il quale gli innalzamenti dei valori di concentrazione oraria di H2S ed SO2 sono stati osservati solo a distanza di circa otto ore dal verificarsi dell’evento”.
Proprio per sollecitare i dati Arpab, il direttore Generale Viggiano ha inviato oggi stesso una lettera al direttore generale dell’Agenzia regionale protezione ambiente, Raffaele Vita, nella quale – è scritto testualmente – “si chiede di voler produrre con la massima urgenza e disporre immediatamente la pubblicazione sul sito istituzionale, ogni utile elemento tecnico teso alla completa ricostruzione dell’evento, alla quantificazione e valutazione degli eventuali impatti ambientali connessi, nonché alla indicazione di potenziali rischi per la salute umana”.
In un’altra comunicazione, indirizzata all’ing. Ruggero Gheller, responsabile del Distretto meridionale E&P Eni, il dott. Viggiano chiede “di voler trasmettere con la massima urgenza gli elementi descrittivi dell’evento occorso nel Centro Olio, con particolare rilievo per gli aspetti ambientali, nonché di sicurezza sia interna che esterna al Centro”.
IDV: A TARANTO COME IN VAL D’AGRI AL PRIMO POSTO LA SALUTE DEI CITTADINI
“La necessita’ di coniugare vita e lavoro, attività produttive ed estrazione petrolifera, non diventi il pretesto per giustificare ritardi che gravano sulla salute dei cittadini o per sorvolare sui giusti percorsi di vigilanza specie ad opera degli organismi dello Stato e della Pubblica Amministrazione che hanno responsabilità di controllo”. E’ il commento del responsabile organizzativo di Italia dei Valori, Luciano Pisanello, all’ennesima “fiammata” registrata oggi dal Centro Oli Eni di Viggiano.
“Per Italia dei Valori le vicende Ilva di Taranto e Centro Oli Eni di Viggiano sono due facce della stessa medaglia: al primo posto – afferma il dirigente nazionale di IdV – c’è la tutela della salute, dell’ambiente e delle attività agricole e produttive dei territori e delle comunità locali che vi risiedono perché esse non hanno prezzo. Se l’acciaio tarantino come il petrolio lucano continuano a rimanere strategici per gli interessi economici del Paese, il Governo faccia una operazione verita’ anche sulle cifre che realmente occorrono per il risanamento e la riconversione degli impianti tarantini e per i danni provocati alle aziende agricole e alle pmi della Val d’Agri. E’ intollerabile che Taranto e la Val d’Agri siano in cima alle preoccupazioni della politica quando si tratta di calcolare quanto strategica siano l’area industriale pugliese e il distretto petrolifero Eni rispetto al Pil nazionale, ma i suoi abitanti scompaiano quando invece si tratta di affrontare e sanare situazioni di disastro ambientale e sanitario. Secondo l’Italia dei Valori bisogna vigilare affinche’ questi territori conoscano davvero Giustizia. Cio’ esige risorse concrete e interventi reali che nel caso dell’area lucana del petrolio equivalgono alla riproposizione dello screening sui fenomeni tumorali, ad adeguate compensazioni ambientali tanto più che i pozzi di petrolio sono a pochi chilometri dal Parco Nazionale Val d’Agri, ad una più rigida regolamentazione delle nuove autorizzazioni di ricerca di idrocarburi da sottrarre al centralismo statale per applicare la “moratoria” decisa dalla Regione Basilicata”.