“È un vero e proprio disastro ambientale quello che si sta consumando nel cuore dei Calanchi. Fuoriuscita di percolato, teli protettivi rotti, lavori non autorizzati, probabilmente per riparare o coprire i danni causati da uno smottamento. Quello che si sta verificando nella discarica di Aliano, secondo la documentazione in nostro possesso, ha dell’incredibile, soprattutto perché il tutto avviene nel silenzio e nell’immobilismo delle istituzioni preposte”.
È duro il commento dei segretari dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Giuseppe Giordano, che denunciano la grave situazione ambientale.
“Dove è la Regione Basilicata? Cosa sta’ facendo il Direttore del Dipartimento Ambiente, Donato Viggiano? Gravi sono le loro responsabilità in quanto è da oltre sei mesi che la situazione va avanti in questo modo, con l’Amministrazione Comunale di Aliano che ha informato gli organi competenti, senza ricevere risposta. La vicenda fu infatti rilevata nel mese di luglio dello scorso anno e da allora – aggiungono Giordano e Tancredi – è addirittura peggiorata. Se qualche mese fa nelle relazioni tecniche si parlava di fuoriuscita di percolato, a causa di un tubo rotto, oggi il liquido inquinante si è trasformato in un ruscello. Cosa gravissima se si considera che a distanza di pochi metri pascolano animali di aziende zootecniche, nonostante il divieto contenuto in una delle due ordinanze emesse dal Sindaco. Inoltre anche i valori di Alluminio, Manganese, Azoto Nitroso e del Saggio di tossicità acuta, rilevati dalle indagini del Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri, sono ben oltre i valori limite consentiti. Non si può tollerare che la situazione vada avanti, distruggendo un patrimonio ambientale prezioso e pregiato, come lo sono i nostri calanchi. Per questo l’Ugl – concludono i sindacalisti – chiede l’immediata chiusura del sito in cui si trova la discarica di Aliano, la bonifica dell’area e la condanna al pagamento dei danni da parte dei responsabili. Il paesaggio descritto da Carlo Levi è patrimonio di tutti e come tale deve essere tutelato”.
Discarica Aliano, da Regione nessun immobilismo
Avviato il procedimento di messa in sicurezza e caratterizzazione dell’area. Chiesto al comune di Aliano la convocazione della Conferenza dei servizi.
Il procedimento di messa in sicurezza e caratterizzazione dell’area della discarica in località Cugno di Mango in agro di Aliano (MT), è stato avviato a seguito della segnalazione del Nucleo Operativo Ecologico di Potenza prot. n. 30/6-7/2013 del 2 agosto 2013 che denunciava il superamento della CSC del manganese in un campione d’acqua prelevato dall’Arpab.
A seguito di tale segnalazione il soggetto responsabile ha comunicato gli interventi di messa in sicurezza adottati e da adottare, anche in attuazione delle Ordinanze nn. 2492 e 2493 emesse dal Sindaco di Aliano il 03.08.2013.
Successivamente lo stesso Soggetto con nota prot. n. 158/LR del 04.09.2013 ha presentato il prescritto Piano di caratterizzazione a tutti i Soggetti di cui all’art. 304 del D. Lgs 3 aprile 2006, n. 152.
In attesa della convocazione dell’apposita Conferenza di servizi e la successiva approvazione del Piano di caratterizzazione da parte del Comune di Aliano, la Provincia di Matera con nota prot. n. 40373 del 23.12.2013 ha comunicato l’esito del sopralluogo effettuato il 10.07.2013, mentre il Comune con nota prot. n. 3793 del 20.12.2013, lamentando la mancata esecuzione degli interventi di bonifica da parte del soggetto obbligato informa dell’avvenuto cedimento della struttura di contenimento della discarica.
Pertanto la Regione con nota prot. n. 3196 del 10.01.2014 ha chiesto al Comune di Aliano, in qualità di Amministrazione procedente, così come stabilito dal citato art. 242 del D. Lgs. 152/2006 e dall’art. 38bis della legge regionale 2 febbraio 2001, n. 6, aggiunto dall’art. 45, comma 4 della legge regionale 28 dicembre 2007, n. 28, di provvedere a convocare l’apposita conferenza di servizi per la valutazione del Piano di caratterizzazione, fermo restando l’obbligo da parte del Soggetto responsabile di adottare tutti gli interventi di messa in sicurezza necessari senza preventiva autorizzazione.