Firmata convenzione tra L’Università della Basilicata e il San Carlo. L’Ateneo e l’azienda ospedaliera collaborano per la ricerca e la formazione.
Progetti di ricerca e di formazione destinati ai giovani laureati e ai dottorandi, realizzati in collaborazione tra l’Università della Basilicata e l’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza: è quanto previsto in un accordo firmato oggi, a Potenza, nella sede dell’Ateneo lucano dal direttore generale del San Carlo, Giampiero Maruggi, e dal rettore dell’Università della Basilicata, Mauro Fiorentino.
L’intesa, di durata quinquennale, prevede la realizzazione di progetti di ricerca e di attività di alta formazione, e l’organizzazione di tirocini formativi nei laboratori dell’azienda ospedaliera, a cui si aggiungeranno pubblicazioni su testate scientifiche, convegni e seminari, e accordi con altri enti e istituzioni, nazionali ed europee.
L’obiettivo dell’accordo, è scritto nella convenzione, è “di migliorare le potenzialità dei giovani sul mercato del lavoro” e di “offrire servizi qualificati”, con la previsione di “favorire anche ricadute economiche” delle attività messe in piedi, in particolare per rispondere alla domanda di alta formazione del mercato. I laureati e i dottorandi avranno accesso ai laboratori dell’azienda ospedaliera, e l’Unibas metterà a disposizione le sue strutture per le attività di ricerca specialistica, spaziando dalle malattie genetiche a settori come la reumatologia.
“Oggi – ha detto Fiorentino – è importante creare una rete di collaborazione con gli enti che fanno ricerca, e il San Carlo è uno straordinario contenitore di eccellenze che dobbiamo in questo senso valorizzare al massimo per permettere ai nostri studenti di avere un’arma in più nella specializzazione, nel percorso che l’Unibas ha messo in piedi da anni. Per questo motivo auspichiamo che questa collaborazione, grazie anche all’impegno del dipartimento di Scienze, possa estendersi al massimo possibile, per la crescita di tutti e per favorire i nostri giovani”.
Per Maruggi “il Sud soffre da tempo di un individualismo che non gli permette di crescere, e noi abbiamo il compito e il dovere di spezzare questa consuetudine: siamo chiamati a collaborare per ‘sfruttare’ in pieno le nostre potenzialità, e pertanto accordi come quello di oggi sono prima di tutto un valore per le nostre comunità. Il settore della ricerca è in rapidissima evoluzione e il San Carlo, così come l’Ateneo, non possono permettersi nemmeno un giorno di ritardo. Quindi la convenzione non sarà un mero atto formale, ma un importante strumento per ottenere il massimo dai nostri studenti e dalle nostre strutture”.