Vico Piave, sette giorni dopo. Il crollo della palazzina che ha provocato la morte di Dina Antonella Favale, una donna di 31 anni e alcuni feriti tra cui l’ingegnere del Comune di Matera Nicola Oreste ricoverato ancora in prognosi riservata all’ospedale di Matera ha scosso tutta la comunità materana. Non è tempo di processi perchè tocca alla Magistratura far sapere alla città, alle famiglie penalizzate dal crollo e quelle indirettamente coinvolte a seguito dello sgombero imposto dall’Amministrazione Comunale, ai parenti e agli amici più cari della cara Dina chi dovrà assumersi le proprie responsabilità per quello che è accaduto. Il sostituto procuratore della Repubblica Annunziata Cazzetta ha disposto il sequestro di tutta l’area interessata dal crollo in vico Piave e anche se i tempi della giustizia sono decisamente lunghi la speranza è che si possa comunque arrivare prima possibile alla definizione del quadro complessivo sul quale poi lavorare per individuare chi può avere contribuito con inadempienze, omissioni o abusi quello che è accaduto intorno alle 7,30 di sabato 11 gennaio a Matera. A sette giorni dal crollo della palazzina il sindaco di Matera accompagnato dagli assessori Ina Macaione e Giovanni Scarola e dai dirigenti Pino Montemurro, Delia Tommaselli, da alcuni tecnici del Comune di Matera e dalle forze dell’ordine è tornato sul luogo della tragedia per definire insieme le disposizioni necessarie per mettere in sicurezza un’area che potrebbe naturalmente fare gola agli sciacalli di turno tenuto conto di quanti oggetti, documenti, effetti personali e beni preziosi sono ancora sepolti sotto le macerie.
Michele Capolupo
Giovanni Angelino: “Crollo vico Piave, Pittella e Berlinguer si attivino per far riavere una casa a chi l’ha persa”
Ad una settimana dal crollo del palazzo di vico Piave che ha provocato la morte di una nostra concittadina, la giovane Dina Antonella Favale, mi sembra doveroso in qualità di consigliere comunale di Matera fare una riflessione su quanto accaduto e lanciare un appello alla Regione Basilicata affinchè possa dare un contributo concreto a coloro che a seguito di questa tragedia hanno perso la casa o sono stati costretti ad uscire dalle proprie abitazioni adiacenti alla palazzina crollata e sono ospitati dalla Caritas piuttosto che in alberghi oppure presso parenti e amici. Al governatore Pittella e all’assessore regionale alle infrastrutture Berlinguer chiedo di trovare con urgenza i fondi e approvare un provvedimento urgente e straordinario per consentire a coloro che hanno perso la propria casa di poter quanto prima rifarsene un’altra.
Non mi sembra opportuno continuare a cercare i presunti responsabili di questa vicenda perché a questo ci dovrà pensare la Magistratura e in proposito ringrazio il pm Cazzetta per il lavoro quotidiano che sta svolgendo. Voglio ringraziare anche il sindaco che sin dalle prime ore successive al crollo si è attivato per mettere in sicurezza l’area e consentire alle famiglie sgomberate di poter ottenere una sistemazione provvisoria. Voglio sottolineare anche il gesto generoso della Banca Popolare del Materano che ha sospeso per 24 mesi i mutui accesi dalle persone che a seguito del crollo hanno perso la casa o sono stati costretti ad abbandonarla per motivi di sicurezza. E non posso dimenticare la generosità dei materani che si sta concretizzando con una serie di iniziative, su tutte quelle portate avanti da Caritas e Unitalsi con l’attivazione di due conti correnti bancari per favorire l’invio di contributi economici a favore dei cittadini coinvolti dal crollo della palazzina di vico Piave.
Adesso tocca alla Regione dimostrare la stessa sensibilità manifestata a seguito per esempio della frana che ha colpito Montescaglioso. E’ vero che in questo caso non siamo di fronte ad una calamità naturale ma si tratta di un episodio eccezionale e come tale va affrontato anche a livello regionale affinchè le persone che hanno fatto tanti sacrifici per avere una casa e oggi l’hanno persa siano sostenuti in maniera adeguata, in modo tale da poter ritrovare un’altra abitazione dignitosa rispetto alle esigenze familiari.
Giovanni Angelino, Consigliere comunale Gruppo Misto
La fotogallery del sopralluogo a sette giorni dal crollo (foto www.sassilive.it)
Ancora visite e sopralluoghi!! Ma per fare cosa?? Ma vi siete accorti che nella via santa cesarea cioe a due metri dal crollo sotto un arco c’è un altro cantiere ?? Ed è senza cartello di lavori e con una impalcatura senza nessuna protezione ?? Sono stati Autorizzati ?? È le norme di sicurezza del lavoro ??
SVEGLIAAAAAAAAA