La Ola (Organizzazione lucana ambientalista) e l’associazione “Articolo 9” rendono noto che, agli inizi di gennaio, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata ha bocciato – esprimendo parere contrario ai sensi della VIA regionale – il progetto Eni per la realizzazione dei 2 nuovi pozzi
petroliferi “Caldarosa 2” e “Caldarosa 3”, situati nel territorio comunale di Calvello. I delicati equilibri ambientali vengono infatti minacciati da nuovi lavori petroliferi che Eni e Shell hanno
intenzione di realizzare, finalizzati al raddoppio della produzione di idrocarburi previsto dal Memorandum.
Infatti, nella nota di diniego del parere ambientale la Soprintendenza ritiene che, se realizzati, i nuovi pozzi e i relativi oleodotti di collegamento con il Centro Olio di Viggiano “si porrebbero in stridente contrasto con le caratteristiche intrinseche dello specifico quadro panoramico ancora scarsamente antropizzato, introducendo
elementi di rottura del tutto estranei all’attuale paesaggio in un’area estremamente vulnerabile dal punto di vista ambientale e naturalistico. Il sito infatti risulta a ridosso dell’area SIC del Monte Caldarosa inserito altresì nell’elenco nazionale dei biotopi dalla Società Botanica Nazionale, sottoposto a tutela assoluta dalla
Legge Regionale n.42 del 22 maggio 1980 come “Biotopo della Caldarosa”.
La Soprintendenza, inoltre, fa rilevare che ?l’intervento nel suo complesso, è situato ad una quota altimetrica superiore ai 1200 mt. In particolare l’area pozzo è prevista ad una quota di 1326 mt. e
pertanto altamente visibile da e verso i punti panoramici e di percorrenza nonché dalle altre zone limitrofe sottoposte a vincolo paesaggistico quali quelle del Parco Nazionale della Val d’Agri.
Inoltre la condotta attraversa per la maggior parte un’area boscata prevedendo pertanto tagli di vegetazione poiché non sono presenti piste all’interno della stessa area che ridurrebbero l’incidenza
paesaggistica negativa dello stesso intervento. Per tutto quanto suddetto si ritiene che l’opera prevista non risulta compatibile con le finalità Intrinseche di tutela paesaggistica dello specifico
territorio?
Alla luce di tale chiara e condivisibile decisione, la Ola e l’associazione “Articolo 9” chiedono alla Regione Basilicata di esprimere parere contrario nell?ambito del procedimento VIA regionale
in corso, e rendono noto che hanno già allertato i Ministeri competenti e gli organi dell’Unione Europea che, con le 2 associazioni, hanno instaurato un filo diretto per seguire da vicino la delicata questione che interessa aree di notevole interesse ambientale e paesaggistico ed il territorio del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese tutelato solo sulla carta, constatando come gli organi di vertice non offrano attualmente
garanzie di salvaguardia ambientale.