Il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella in una nota esprime solidarietà alla redazione di Basilicata24 per le minacce ricevute a seguito di un articolo pubblicato dall’organo di stampa che utilizza anche la versione on line.
“Ho appreso con molta preoccupazione e dispiacere delle vili aggressioni e minacce subite dall’editore, dal direttore e da un collaboratore del giornale Basilicata24.
A tutti loro voglio che giungano la mia più grande solidarietà e vicinanza, di cittadino e di rappresentante istituzionale.
La libertà di stampa è un valore che va difeso, incoraggiato e sostenuto, a cominciare dalle istituzioni. Sono il lavoro e l’impegno quotidiano di molti cronisti a rendere l’opinione pubblica più consapevole, matura, evoluta. E sono sempre il lavoro e il coraggio di tanti giornalisti, anche giovanissimi, ad indicare spesso la strada giusta a chi l’ha smarrita.
Il loro esercizio di disvelamento ed accertamento della verità è indispensabile alla crescita sociale ed etica delle nostre comunità. Per questo va bandita, temuta e denunciata ogni forma di censura, soprattutto quella che sceglie di manifestarsi in vili e striscianti atti di intimidazione.
La nostra regione ha bisogno più che mai di una stampa libera e di giornalisti liberi. Di un’informazione trasparente, diretta, vera e sincera. Noi ci batteremo perché questo diritto sia garantito.
Ed è per manifestare di persona il mio sostegno e quello dell’istituzione che rappresento, che vorrei incontrare, se lo vorranno, i tre giornalisti. Noi ci siamo, voi, non sentitevi soli”.
Gruppo Basilicata per Civati in una nota esprime solidarietà alla redazione di Basilicata24 per le minacce ricevute a seguito di un articolo pubblicato dall’organo di stampa che utilizza anche la versione on line.
Esprimiamo solidarietà alla redazione di Basilicata24 per le minacce ricevute, condividendo la loro determinazione nel respingere con decisione l’indebita pressione ricevuta nello svolgimento della professione.
La libertà di stampa è a nostro avviso condizione necessaria per affrancare la Basilicata da logiche ed abitudini che, perpetrate nel tempo, impediscono il pieno sviluppo e la completa espressione delle nostre potenzialità. Un valore da difendere e custodire con forza, che non possiamo permettere, da cittadini prima che da persone impegnate in un percorso di cambiamento politico e di rinnovamento culturale, venga anche soltanto messo in discussione.
La delinquenza, che troppo spesso sentiamo dire essere avulsa dal nostro territorio, è invece infiltrata nel tessuto sociale ed economico della nostra regione, e si rivela in tutta la sua inquietante presenza in episodi di questo tipo, che vanno denunciati, combattuti ed isolati.
Ci auguriamo quindi che le intimidazioni possano aver termine, invitando in ogni caso gli esponenti del Partito Democratico, le Istituzioni, la cittadinanza, a far quadrato intorno ai giornalisti interessati, per difendere il nostro diritto ad informare ed essere informati in modo imparziale e libero.
Gruppo Basilicata per Civati.
IDV: NON BASTA LA SOLIDARIETA’ A BASILICATA24
Nessuna scontata e generica solidarietà all’editore, alla direttrice e al giornalista di Basilicata24 vittime di ignobili atti di minaccia ed intimidazione ma un rinnovato e più forte impegno in difesa della libertà di informazione e comunicazione. E’ quanto dichiara la segretaria di IdV Basilicata Maria Luisa Cantisani a nome di tutti i dirigenti, iscritti e militanti di IdV. Il sito web Basilicata24 – aggiunge – rappresenta da tempo uno strumento innovativo di fare informazione dando voce soprattutto a quanti – partiti, forze sociali, associazioni, movimenti, semplici cittadini – hanno poche possibilità di esprimere valutazioni, idee, proposte e soprattutto critiche. In Basilicata si registra da tempo un deficit di informazione trasparente e pluralista a cui il Presidente Pittella sta già dando particolare attenzione sia attraverso l’innovativa scelta del dialogo diretto con i cittadini in chat utilizzando facebook che attraverso il sito istituzionale Basilicatanet anch’esso atteso a novità e cambiamenti per una svolta rispetto alla precedente gestione che ha segnato una profonda frattura con la società civile. Noi – dice Cantisani – continuiamo a credere nel ruolo essenziale dei giornalisti e degli strumenti di comunicazione e per questo siamo dalla parte di chi fa questo mestiere al servizio della verità e delle comunità locali, con grandi sacrifici personali ed economici, e li incoraggiamo a continuare con la consapevolezza di poter contare sul sostegno diretto dei cittadini.
Di seguito la denuncia pubblicata per le minacce ricevute da Basilicata24
I bambini non si toccano. L’ultima minaccia è indirizzata anche alle persone a noi più care. Ma i fatti sono partiti già alcuni mesi fa. Il 2 novembre scorso, un individuo, sceso da un’auto alla cui guida vi era un’altra persona, ferma per strada Michele Finizio e lo minaccia di morte. L’11 novembre, due individui, forse gli stessi, fermano nuovamente Finizio e gli rivolgono ulteriori minacce. Il giornalista decide di denunciare l’accaduto alla Procura della Repubblica di Potenza, aggiungendo nella denuncia altri diversi e più trascurabili episodi accaduti nell’anno precedente che prendevano di mira la nostra testata giornalistica e Michele Finizio. Il 19 novembre Michele scopre che la sua auto è stata danneggiata da ignoti i quali hanno segnato, probabilmente con un oggetto di ferro, 7 croci sul cofano posteriore e anteriore. Finizio torna in Procura a fare un’integrazione di denuncia. Il 24 dicembre scopre che, sempre ignoti, hanno segnato altre croci sulle fiancate destra e sinistra dell’auto. Nuova integrazione di denuncia e rilievi della scientifica. Il 2 gennaio 2014, scopro un danneggiamento alla mia auto, con due croci segnate sul cofano e alcune sulla fiancata laterale destra, all’altezza dello specchietto. Sporgo denuncia alla Questura. Il 2 gennaio, intorno alle 19, troviamo, infilato sotto la porta della redazione, un messaggio di gravi minacce per il giornalista Eugenio Bonanata, anche in questo caso ci sono immagini di croci. Il 4 gennaio sono a cena da amici, in compagnia di Michele Finizio, in via Cavour. Prima di avviarci controlliamo le auto, come ci avevano suggerito in Questura. Niente di anomalo. Lasciamo gli amici alle 23 e torniamo a riprendere le auto, parcheggiate per tutto il tempo a poche metri dal luogo della cena. In quel posto ci sono bar e negozi, una zona molto frequentata. Mi accorgo che sul cofano anteriore della mia auto sono incise altre 3 croci. Chiamiamo il 112, arriva una pattuglia della Polizia. Il lunedì successivo sporgo nuova denuncia ad integrazione della precedente. Ancora rilievi della scientifica. Ieri 23 gennaio, sotto la mia auto, trovo una busta contenente un inquietante messaggio di minacce contro di me, contro Finizio e contro i collaboratori di Basilicata24. E poi, episodio più inquietante, precise ‘attenzioni’ su bambini a noi vicini. Affetti a noi vicini. All’interno della busta, inoltre, c’era un accendino. Stamane, 24 gennaio, abbiamo quindi deciso di denunciare il fatto a chi di competenza e di rendere pubblico quanto avvenuto finora. Che dire? Intanto lanciamo noi un messaggio a questa gente. Siete dei vigliacchi, ancora più vigliacco chi vi manda. Noi restiamo qui. Non ci intimidiscono le vostre minacce. Anzi, le vostre minacce ci incoraggiano a continuare. Quindi siete anche degli stupidi. Non abbiamo mai voluto rendere pubblici questi episodi, ma forse adesso è il caso. Perché i bambini non si toccano. E tanto perché si sappia e perché magari qualcuno veda che non siamo soli. Non siamo soli vero?.