Il Consigliere Comunale del PD Angelo Cotugno interviene sul dibattito che riguarda la “trattativa tra Regione Basilicata, Governo e compagnie petrolifere sullo sfruttamento dei pozzi petroliferi”. Di seguito la nota integrale.
La trattativa tra Regione Basilicata, Governo e compagnie petrolifere sullo sfruttamento dei pozzi petroliferi deve ripartire dalla necessità di creare nuovi posti di lavoro. I tassi di in occupazione e di disoccupazione sono infatti drammatici e sono in particolare insostenibili quelli che si riferiscono ai giovani.
In questi ultimi giorni è di nuovo alla ribalta il dibattito sulle attività estrattive – petrolio e grandi opere – in particolare si ripropone il tema delle competenze e si riaffaccia forte la volontà da parte di alcuni a accentrare allo Stato le decisioni in materia estrattiva e di autorizzazioni. Un passo indietro ingiustificato che fa male soprattutto al Mezzogiorno ed alla Basilicata. Credo sia necessario riaffermare il diritto delle comunità locali a contribuire se non determinare la definizione del proprio futuro. Se la crisi sta impoverendo la nostra condizione economica e sociale , se i giovani sono costretti ad emigrare, se perdiamo costantemente posti di lavoro, se le famiglie non sono più in grado di garantirsi salute ed educazione, se la povertà colpisce sempre più famiglie e se allo stesso tempo la nostra terra è soggetta ad un grave dissesto idrogeologico e a rischio inquinamento allora è il tempo di ridurre gli annunci e di offrire progetti, prospettiva e soluzioni.
Se il lavoro è la priorità e se è necessario dare una scossa, allora il campo degli interlocutori con cui aprire il confronto non è ampio, anzi é facilmente identificabile – in quel campo ci sono il Governo e le multinazionali del settore energetico – quelli che in Basilicata hanno gli interessi e che non possono decidere e condizionare la nostra vita ed il nostro futuro.
Nessuna elemosina o sponsorizzazione può sostituire il diritto al lavoro e questo non è merce di scambio con la necessità di tutelare l’ambiente e la salute. Ce bisogno di investimenti industriali in quei settori innovativi capaci di garantire occupazione di qualità alle nuove generazioni e settori in grado di attrarre competenze e conoscenze. Per tutti questi motivi il nuovo governo regionale metta nella propria agenda questo impegno al primo posto.
Unioncamere Basilicata ha comunicato il dato, rilevato da una loro ricerca, relativo alla situazione delle aziende in Basilicata. Anche il 2013 si è confermato come un anno particolarmente critico rilevato dal saldo demografico negativo della mortalità delle imprese (–177). La Basilicata è anche lontana dalla media del Mezzogiorno. Quest’ultima rilevazione conferma quanto quotidianamente e costantemente si avverte nel rapporto con le persone, con le famiglie e con la comunità : è purtroppo sempre più evidente una sofferenza economica e sociale. In tanti fanno fatica nella gestione del bilancio familiare e troppi sono sotto la soglia di povertà. Quello che manca è il lavoro.
Alle promesse ed agli annunci non corrisponde alcun impegno concreto e tanto meno risultati tangibili. Anche il 2014, se queste premesse permangono, rischia di passare senza che si sia invertita la tendenza negativa.
La Basilicata ha allo stesso tempo una immagine che potremmo definire positiva: quella di una regione tranquilla, piccola, con pochi abitanti e ricca di risorse naturali – boschi, acqua e petrolio. Infatti la domanda più frequente chiede come è possibile che una regione così ricca esprima un contesto sociale ed economico così drammatico.
Angelo Cotugno, Consigliere Comunale PD
si , sono d’accordo le società petrolifere debbono fare delle Joint venture con l’imprenditoria locale, anche questa è solo un nome, ma bisogna puntare sui giovani e ce ne sono molti che sono vivi, oltre a quelli che portano le borse . I settori utili potrebbero essere quelli turistici e dell’ambiente. Le compagnie petrolifere potrebbero mettere a disposizione servizi e non già contributi perchè sarebbe un banale assalto alla diligenza.,