Ray Chen nella città dei Sassi per regalare un concerto straordinario con il suo violino, il prestigioso Stradivari Lord NewLands. Il fascino orientale, questo il titolo del suo concerto, è tutto un programma e ancora una volta l’appuntamento per la rassegna Matera in Musica di Festival Duni e Orchestra Magna Grecia non tradisce le attese.
Non capita a tutti di diventare, a soli 23 anni, il più giovane musicista nella storia ad aver suonato da solista nel prestigioso Concerto di gala della premiazione dei Nobel a Stoccolma.
È quello che è accaduto un anno fa a Ray Chen, il violinista australiano di origine taiwanese che, seppur giovanissimo, è già una solida realtà del concertismo internazionale, tanto da essersi già esibito trionfalmente alla Carnegie Hall di New York e alla Musikverein di Vienna.
Ma non è l’unico “primato” che Ray Chen può già vantare: quando nel 2010 si presentò alla major discografica internazionale Sony Classical per una audizione, dopo soli cinque minuti gli fu proposto subito un contratto in esclusiva.
Il titolo del primo CD inciso per Sony Classical è tutto un programma: “Virtuoso”, un recital con brani di Bach, Tartini, Franck, e Wieniawski.
Nel secondo CD di Sony Classical Ray Chen ha invece inciso i concerti per violino di Mendelssohn e Tchaikovsky, e il Corriere della Sera così lo ha recensito: “è difficile trovare qualcosa di nuovo da dire su queste straordinarie opere. Tuttavia Ray Chen le esegue con una tale maestria da poter essere paragonato a Maxim Vengerov”.
Proprio il grandissimo violinista russo Maxim Vengerov ha detto di lui: “Ray Chen ha dimostrato di essere un musicista di valore assoluto dotato di energia, vivacità e leggerezza tipiche della giovinezza. Tutte qualità che fanno di lui un interprete musicale completo”.
Ray Chen è impegnato anche nella diffusione della musica classica presso i coetanei, in particolare utilizzando i social network: è seguito da oltre 500.000 persone su SoundCloud, ed è il primo musicista classico a tenere un blog regolare sulla sua vita come solista touring per la più grande casa editrice italiana, la RCS Rizzoli (Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport, Max); questa sua battaglia per abbattere le barriere tra la musica classica, la moda e la cultura pop, è sostenuta anche da Giorgio Armani.
Con lo Stradivari “Lord Newlands” del 1702, Ray Chen ha suonato nell’Auditorium il celeberrimo e struggente Concerto per violino n.1 in Sol minore op. 26 di Max Bruch.
Il compositore tedesco non era un violinista, ma del violino fu innamorato, tanto da arrivare a dire “può cantare una melodia, e la melodia è l’anima della musica”. In questo concerto, la sua opera più famosa ed eseguita, Max Bruch riuscì a fondere meravigliosamente equilibrio stilistico-formale e commovente cantabilità melodica.
L’Orchestra ICO della Magna Grecia, diretta in questo concerto da Piero Romano, ha eseguito i “Quadri di un’esposizione”, opera orchestrata da Maurice Ravel arrangiando l’omonima suite per pianoforte di Musorgskij.
Una performance alla quale partecipa anche il direttore artistico di Matera in Musica e direttore del Conservatorio Duni di Matera, Saverio Vizziello, che ritorna sul palco con il suo strumento preferito, la tromba.
Frutto di un accuratissimo lavoro di orchestrazione, nella composizione Maurice Ravel si basò sull’edizione dei Quadri curata da Rimskij-Korsakov, omettendo l’ultima Promenade e concedendosi altre licenze rispetto all’originale; la sua splendida versione dei “Quadri di una esposizione”, eseguita per la prima volta nel 1929, negli anni ha contribuito a rendere popolare il brano presso il grande pubblico.
Prima dell’esibizione Piero Omaggio rende un omaggio doveroso a Claudio Abbado, direttore d’orchestra già protagonista nella città dei Sassi e senatore a vita scomparso nei giorni scorsi.