L’Assemblea degli azionisti diAcquedotto Lucano ha approvato la relazione su gestione e interventi. Il presidente Gentile: “È stato un anno difficile, ma abbiamo intrapreso la strada giusta”.
Si è svolta questa mattina a Potenza l’Assemblea degli azionisti di Acquedotto Lucano, per l’approvazione della Relazione sulla gestione e gli investimenti. Presenti la Regione Basilicata e i sindaci in rappresentanza dell’80 per cento circa del capitale sociale.
“Il 2013 – ha affermato il presidente Rosa, Gentile nel corso del suo intervento – è stato caratterizzato, come e più degli altri anni, dalle difficoltà generate dalla forte crisi congiunturale che sta investendo l’intero paese. Le maggiori criticità hanno riguardato innanzitutto il blocco dei trasferimenti dei fondi da parte della Regione (per effetto del patto di stabilità), l’aumento del costo dell’energia elettrica, le morosità (tanto da parte di utenti privati, per 33 milioni di euro) quanto da parte di soggetti pubblici, per circa 35 milioni di euro). Inoltre, a seguito delle novità introdotte dal Piano d’ambito 2013-2032 adottato dalla Conferenza Interistituzionale idrica, Acquedotto Lucano si sta facendo carico della gestione del servizio di adduzione – in pratica, di tutti i grandi schemi idrici, delle reti esterne agli abitati, senza che vi sia, attualmente, la copertura dei costi, che fino allo scorso mese di dicembre ammontavano a 22 milioni di euro.
“Queste criticità – ha proseguito Gentile – hanno prodotto effetti molto seri per Acquedotto Lucano che, nel momento di crisi, deve fronteggiare gli impegni finanziari assunti con le banche e che, spesso, si trova nell’impossibilità di onorare i debiti con imprese e fornitori. Nel corso del 2013, tuttavia, Acquedotto Lucano è riuscito a mettere in campo una serie di azioni che hanno prodotto risultati molto significativi, come attesta la positiva variazione della situazione finanziaria. Nei primi nove mesi dello scorso anno i debiti finanziari a breve termine si sono ridotti di oltre 14 milioni di euro, passando da 43.897.405 a 28.869.962; sono stati ridotti, altresì, i debiti a medio e lungo termini, pertanto la situazione finanziaria netta complessiva è di 46.048.930, con un abbattimento, dal 31 dicembre 2012 al 30 settembre scorso, di 16.235.845. Un risultato dovuto, in particolar modo, alla riduzione dei costi (tra l’altro, due direzioni sono state eliminate ed accorpate ad altre) ed alle azioni di recupero crediti: da aprile allo scorso mese di novembre l’ammontare delle somme recuperate è stato di circa 10.500.000 euro.
Il Presidente di AL ha inoltre evidenziato che “a partire dal mese di giugno, è stato avviato un piano di rientro dell’esposizione verso i fornitori per ridurre i tempi di pagamento: se nei primi cinque mesi del 2013 il totale dei pagamenti effettati ammontava a 20,3 milioni di euro, nei successivi quattro mesi sono stati effettuati pagamenti per ulteriori 28,1 milione di euro. In definitiva, è stata ridotta l’esposizione bancaria nonostante contestualmente siano aumentati i pagamenti verso i fornitori.
“In un quadro complessivo di criticità i risultati conseguiti in particolar modo negli ultimi mesi – ha concluso Gentile – sono la conseguenza positiva del nuovo corso avviato di concerto dalla Regione, attraverso la Conferenza interistituzionale idrica, e da Acquedotto Lucano, grazie al quale sarà possibile perseguire l’equilibrio economico e finanziario della gestione del servizio idrico integrato in Basilicata”.
IL PATTO DI STABILITA’ RALLENTA GLI INVESTIMENTI
“In tema di investimenti, occorre ancora una volta evidenziare le difficoltà causate dai tempi, ormai lunghissimi, necessari alla acquisizione di pareri ed autorizzazioni in fase progettuale, per la approvazione delle perizie di variante e suppletive da parte degli enti finanziatori, nonché dal patto di stabilità che ha rallentato i tempi di pagamento alle imprese appaltatrici. Al contrario, il programma dei lavori finanziato dalla Regione Basilicata con fondi PO-FESR 2007-2013, che non sono sottoposti al patto di stabilità, è stato quasi interamente concluso, una buona parte degli interventi è già stata rendicontata, e gli altri nove interventi ancora in esecuzione sono in fase di completamento. L’intero programma, per l’importo di oltre 11 milioni di euro, potrà essere rendicontato entro il primo semestre del 2014”. Lo ha detto nel corso dell’assemblea dei Soci, il direttore generale Gerardo Marotta che ha illustrato la relazione sulla gestione e gli investimenti.
Tre gli interventi finanziati dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti, con il decreto ministeriale 1179 del 2004, per un importo complessivo di circa 34 milioni di euro. Si tratta delle opere di potenziamento e di razionalizzazione dell’Acquedotto del Frida; in particolare, il primo lotto prevede la realizzazione di circa 35 chilometri di nuove condotte, il secondo lotto prevede il potenziamento di due serbatoi di linea (Gesù Cristo in agro di Ferrandina e Bosco Garaguso in agro di san Mauro Forte) ed il terzo la realizzazione dei punti di misura in tutti i serbatoi ed opere di linea dello schema idrico.
I primi due lotti hanno un avanzamento dei lavori superiore all’80 per cento, mentre sul terzo lotto, pur essendo stato aggiudicato, pende un ricorso che non ha consentito la cantierizzazione prevista per il 2013; nei fatti si sta completando l’iter per la contrattualizzazione della ditta aggiudicataria ed i lavori avranno inizio nel mese di gennaio.
Il Piano Sud, proposto dalla Regione Basilicata e approvato dal ministero dell’Ambiente, prevede 11 interventi di potenziamento del sistema fognario-depurativo, per un ammontare di 32,2 milioni di euro. Riguardano il potenziamento dei depuratori a servizio dell’abitato di Matera, Melfi, Pisticci, Grassano, Lavello, Sarconi, Palazzo San Gervasio, Irsina, Latronico, Senise, Venosa e Cancellara oltre che la ricostruzione di alcuni collettori fognari a servizio dell’impianto consortile di Tramutola. Tutti gli interventi potranno essere progettati ed appaltati entro il 2014.
Per quanto attiene l’avanzamento delle opere finanziate con la Legge Obiettivo, gli interventi di potenziamento del Potabilizzatore di Montalbano Jonico e dello Schema del Noce sono stati ultimati e le opere sono in esercizio. I lavori di potenziamento dello schema idrico dell’Agri sono di fatto conclusi, se non per piccoli aspetti di dettaglio ed in ogni caso le opere realizzate sono tutte state avviate all’esercizio.
Il programma di opere dell’Accordo di Programma Quadro (cofinanziato dall’Unione Europea, dallo Stato e dalla Regione Basilicata), ha registrato l’assenza nel bilancio della Regione di una parte della copertura finanziaria, per un importo di circa 44 milioni di euro. Pertanto, gli interventi sprovvisti di copertura finanziaria e della relativa delibera di finanziamento hanno subito una battuta di arresto.
Nel corso del 2013 è stata conclusa la progettazione relativa alla rete idrica della città di Potenza, mentre altre 17 opere sono in fase di definizione, pronte ad essere ultimate con l’acquisizione delle delibere di finanziamento.
Quattro interventi sono in fase di appalto o di stipula del contratto, altri due in istruttoria e da appaltare all’inizio del 2014; 32 sono in esecuzione, alcuni dei quali in fase di completamento.
A parte i 26 interventi rendicontati, altri 56 interventi risultano completati e sono in fase di avanzamento le procedure per la loro rendicontazione.
Tra i lavori in conto terzi, si evidenziano quelli finanziati dall’ANAS per la risoluzione delle interferenze sulla strada statale 106 Jonica, sulla A3 e sulla strada statale 92; per quanto attiene i lavori sulla Jonica, il primo stralcio è concluso e rendicontato, il secondo registra un avanzamento lavori pari al 90 per cento.
I lavori relativi alle interferenze con la A3 sono stati aggiudicati e sono in fase di contrattualizzazione; il loro inizio è previsto per i primi mesi del 2014. Infine, risultano conclusi e rendicontati i lavori di interferenze con la strada statale 92.
Assemblea Acquedotto Lucano: l’intervento del presidente Pittella
“Dobbiamo onorare e rispettare gli impegni del passato ma dovremo immediatamente occuparci del tema del governo delle risorse idriche in Basilicata”
“Quando la politica per anni non decide arriva un momento in cui bisogna farlo. Perché la palude che ha portato il presidente De Filippo a dimettersi, oltre alla vicenda rimborsopoli come goccia che ha fatto traboccare il vaso e alle responsabilità di ciascuno di noi, ci consegna esattamente l’incapacità della politica a districarsi e risolvere le tante questioni alle quali era necessario dare una risposta in maniera definitiva, decisiva e risolutiva”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Marcello Pittella, nel suo intervento all’assemblea dei soci di Acquedotto Lucano.
“A fronte di questo è accaduto quello che sappiamo. Io mi assumo una parte di responsabilità ma non ho alcuna intenzione di rimanere impaludato, costi quel che costi. Questa è la missione che mi è stata affidata e questa è la missione che porterò avanti. In passato abbiamo detto molti sì sui quali si attende ancora una evoluzione. La Regione si è fatta carico anche di impegni che forse non poteva sostenere. Dobbiamo quindi onorare e rispettare gli impegni assunti e capire quali altri ne potremo assumere per il futuro, ma prima di dire nuovi sì studierò e ci penserò 100 mila volte perché questa condizione determinata ci mette in una grave e precaria situazione economico-finanziaria come Regione, non solo come Acquedotto Lucano, e non solo per il patto di stabilità che per una buona metà è saltato, ed è stato assorbito. Se non riusciremo ad avere risposte su scala non regionale, ma nazionale ed europea saremo al collasso: o non faremo nulla, non programmeremo, o assisteremo alla moria del tessuto produttivo. La Regione dovrà onorare gli impegni relativi al 2013-2014-2015 e lo faremo con gli atti di Giunta e con il Bilancio regionale. Ma dovremmo anche occuparci del tema politico del governo delle risorse idriche, e quindi dei Consorzi che così come sono non servono e per i quali ho chiesto al dirigente generale e all’assessore all’Agricoltura di portarmi la delibera, immediata, di commissariamento unico”.
Pittella ha chiesto in proposito ai sindaci, sulla strada intrapresa, il sostegno, i suggerimenti, gli stimoli, il gioco di squadra a prescindere dalle colorazioni politiche.
“Penso – ha continuato – che sia necessario andare avanti con lo schema di realizzazione degli adduttori e distribuzione e che sia altrettanto necessario continuare a tenere aperto un tavolo operativo interdipartimentale con Regione, Al, Ato perché dobbiamo fare più operazioni soprattutto in tema di sicurezza ambientale, della tutela della salute e dell’alimentazione”.
Il presidente della Regione ha sottolineato, però, che bisogna puntare all’abbattimento dei costi di gestione e il tavolo dovrà discutere di funzioni e governance di Acquedotto Lucano annunciando la sua propensione per una gestione con l’amministratore unico.
“Bisogna dare l’esempio che i cittadini si attendono anche in tema di retribuzioni e di risparmi per recuperarne la fiducia”. In proposito Pittella ha ammonito i Comuni: “Devono pagare tutti, non usare sotterfugi. Io su questo non faccio sconti a nessuno”.
Pittella ha ribadito, inoltre, la sua volontà di intervenire complessivamente sul tema della risorsa idrica chiamando in proposito al dialogo e all’assunzione di responsabilità le Regioni Puglia, Campania e Calabria sui rispettivi debiti da onorare e sul futuro dell’Eipli in particolare.
“Così – ha concluso – possiamo puntare a garantire la ripresa della nostra regione. Di criticità ne abbiamo in ogni ambito. Sul tavolo del Presidente c’è una bomba che è la regione. Non possiamo vivere di sola emergenza ma anche di programmazione e per questo chiedo a tutti i protagonisti, a cominciare dai sindaci e dai Comuni, di produrre uno sforzo comune per guardare positivamente verso il futuro”.