In seguito al decesso di una bambina avvenuto oggi nel presidio ospedaliero di Villa d’Agri, l’assessore regionale alle Politiche per la Persona chiede azioni immediate.
Nell’apprendere la triste notizia della morte di una neonata avvenuta oggi nel punto nascite del presidio ospedaliero di Villa d’Agri, l’assessore alle Politiche per la Persona della Regione Basilicata Flavia Franconi ha chiesto al direttore generale dell’Asp di Potenza, Mario Marra, un rapporto dettagliato per conoscere esattamente la dinamica di quanto accaduto e per chiarirne celermente tutte le circostanze in vista di una maggiore tutela dei cittadini e degli operatori sanitari.
L’assessore Franconi, nell’esprimere particolare vicinanza alla famiglia e comprendendo il loro grande dolore, ha chiesto all’Asp di assicurare alla famiglia l’assistenza del caso ed ha invitato la direzione dell’Azienda sanitaria ad adottare in maniera trasparente ed esemplare ogni azione a tutela della sicurezza dei cittadini.
IDV: RIORGANIZZARE I SERVIZI MATERNITA’-GINECOLOGIA OSPEDALE VILLA D’AGRI
“La tragica morte di una neonata avvenuta oggi nel punto nascite del presidio ospedaliero di Villa d’Agri, insieme all’iniziativa immediata dell’assessore alla Salute Flavia Franconi che ha sollecitato un rapporto dettagliato su quanto accaduto, ripropone il tema della riorganizzazione dei servizi maternità-ginecologia nell’ospedale di Villa d’Agri come richiesto dai cittadini con una petizione che ha ottenuto l’adesione di oltre un migliaio di persone”. A sostenerlo è la segretaria regionale di IdV Maria Luisa Cantisani secondo la quale “è necessario ridare fiducia subito alle donne della Val d’Agri in attesa di parto ed evitare che si allunghi la mobilità ospedaliera verso altre regioni limitrofe persino per il parto. Non è più sufficiente come ha fatto il precedente Assessore alla Salute Martorano che la Regione si impegni per la deroga da parte del Ministero sul vincolo dei volumi per salvaguardare il Punto nascite (il Ministero prevede minimo 500 parti l’anno contro i 242 registrati nel 2011). E’ invece necessario, come chiesto con la petizione, la contemporanea attivazione di tutte le misure complementari (consultori familiari, rete di trasporto assistito materno STAM, ecc.) a tutela delle gestanti previste dall’Accordo n.137 del 16.12.2010 tra il Governo e le Regioni. In una zona soggetta a calo demografico ma pur mediamente popolata e comunque dotata di industrializzazione rilevante (Centro Oli dell’ENI e area industriale di Viggiano) – continua la segretaria di IdV – il diritto alla maternità come le nascite vanno garantiti non solo tenendo aperta la struttura ospedaliera che vive da tempo anche una situazione di carenza di medici pediatri. Resta pertanto valida la sollecitazione dei cittadini della valle di istituire una Commissione Ministeriale d’inchiesta al fine di appurare perché, da aprile 2011 fino a tutto maggio 2012, non sia stato realizzato quanto previsto all’Accordo n. 137/2010, in ordine all’”abbinamento per pari complessità di attività delle U.U.O.O. ostetrico-ginecologiche con quelle neonatologiche/pediatriche, riconducendo a due i precedenti tre livelli assistenziali”, con riferimento all’Ospedale di Villa d’Agri in Marsicovetere; di relazionare in merito alle reali criticità e disfunzioni, e relative responsabilità, dell’Ospedale. La morte di una neonata pur essendo una tragica eventualità deve comunque rinnovare l’impegno dell’istituzione regionale e dell’Asp competente”.