Il Comune di Matera ha emesso un’ordinanza che prevede a partire dal 26 gennaio 2014 la chiusura al traffico veicolare e pedonale dal civico 12 al civico 28 di via Casalnuovo e chiusura al traffico veicolare nel tratto di via Casalnuovo che da via Ridola raggiunge via Bruno Buozzi per consentire i lavori di messa in sicurezza sulla facciata esterna del palazzo settecentesco di via Casalnuovo 41.
Il provvedimento è stato comunicato nel corso di una conferenza stampa convocata in mattinata dal sindaco Adduce nel tratto stradale di via Casalnuovo a seguito della denuncia pubblicata anche dal nostro portale di informazione relativa al pericolo di crollo segnalato dai cittadini per la facciata del palazzo che si trova in prossimità dell’angolo tra via Casalnuovo e via Bruno Buozzi, all’ingresso del Sasso Caveoso. All’incontro con i giornalisti erano presenti anche gli assessori Cappella, Trombetta e Giordano, due vigili urbani, il segretario comunale Fasanella e tecnici del Comune di Matera. L’edificio, di origine settecentesca, mostra evidenti crepe sul muro esterno e le lesioni sono evidenti anche all’interno di un altro appartamento dell’edificio, della signora Dimichino, documentate anche dalla fotogallery in basso. L’edificio consta di tre appartamenti e di una cantina, ma solo due sono abitati. Sulla vicenda Padrone ha ricordato che rispetto alla prima ordinanza di sgombero che risale al 2006 i condomini si erano opposti e il Prefetto di Matera che all’epoca era presente nella città dei Sassi aveva accolto il ricorso annullando così la richiesta dell’Amministrazione Comunale. Secondo Padrone le crepe esterne risalgono al 192 e sulla base del comunicato già diffuso dal Comune di Matera la situazione relativa alla sicurezza dell’immobile era stata già verificata prima dai Vigili del Fuoco e poi dai tecnici del Comune. Purtroppo un contenzioso tra Amministrazione Comunale e proprietari dell’immobile non è stata risolta in tempi rapidi e oggi siamo di fronte ad una situazione di emergenza che ha costretto nuovamente il Comune ad intervenire. “Siamo qui – ha dichiarato Adduce – perchè dobbiamo assolutamente garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti che raggiungono attraverso questa strada i Sassi di Matera oltre che per tutelare chi ci abita visto che non è stato effettuato lo sgombero imposto nel 2006 e non sono stati eseguiti all’epoca i lavori richiesti. Se non entriamo con le buone entreremo con le cattive in questo palazzo e se non basteranno le cattive entreremo con le cattivissime”.
Dopo aver constatato lo stato in cui versa la parete esterna dell’immobile il Comune ha imposto l’avvio dei lavori “per la immediata eliminazione dello stato di pericolo e per il ripristino delle condizioni di sicurezza della muratura gravante sulla via pubblica”. Lavori che evidentemente hanno determinato la chiusura temporanea al traffico della strada che porta su via Buozzi. L’auspicio è che rispetto al 2006 questa volta i lavori vengano eseguiti in tempi rapidi anche perchè la strada interessata è uno dei principali accessi agli antichi rioni Sassi, patrimonio mondiale dell’Umanità dal 1993 ed è evidente il danno economico che dovranno sopportare gli operatori turisti nel periodo in cui questa strada resterà chiusu. Disagi dovranno sopportare anche i residenti dei Sassi che utilizzavano la bretella di via Casalnuovo per raggiungere il centro cittadino. Dal 28 gennaio infatti chi sale da via Bruno Buozzi dovrà svoltare necessariamente a sinistra e percorrere il tratto di via Casalnuovo che si collega con via Lucana nei pressi del monumento che ricorda i caduti della Milizia.
Dopo il crollo in via Piave dell’11 gennaio scorso, in cui ha perso la vita la giovane materana Dina Antonella Favale, sono diverse le segnalazioni di possibili crolli che arrivano al Palazzo di via Aldo Moro e in proposito il sindaco Adduce ha ricordato che l’Amministrazione comunale ha deciso di dare alle stampe un vademecum per la manutenzione degli immobili di proprietà privata. Sarà distribuito nei prossimi giorni ai cittadini materani.
Michele Capolupo.
Sulla vicenda si registra una nota del Consigliere comunale Adriano Pedicini. “Dopo la chiusura della più importante arteria di accesso ai Sassi, è opportuna una riflessione importante in termini di programmazione per l’individuazione dei cedimenti strutturali, per tali motivi le componenti di minoranza si attiveranno affinchè nel bilancio di previsione 2014 vengano trovate le risorse economiche per la mappatura del rischio nel rione Sassi e centro storico, allo scopo di prevenire per tempo situazioni di pericolo”. Di seguito la nota integrale.
Quanto sono sicuri i palazzi e le strutture carichi di secoli di storia nella nostra città? Una domanda semplice alla quale credo che nessuno possa dare una risposta. Eppure è sotto gli occhi di tutti questo precario equilibrio tufaceo, dove i disastri non sono rari, sino ad ora si sono periodicamente susseguiti. A memoria ricordo il crollo di quattro livelli abitativi di via Commercio, il crollo che ha interessato la cattedrale, quello del 2008 nei Sassi a pochi passi da Piazzetta Pascoli , in ultimo quello di Vico Piave. Oggi affrontiamo l’ennesima emergenza, calata d’improvviso con la chiusura della principale arteria pedonale e veicolare dei Sassi a causa di un fabbricato pericolante, una tragedia che produrrà un danno immenso alla città non solo in termini economici ma soprattutto d’immagine. Ma questa sarà l’unica emergenza? Non credo, anzi son convinto che nelle medesime condizioni giacciono numerose strutture dei Sassi ed è indubbio che nella città delle cavità, dei vuoti che non conosci e degli equilibri fragili, manchi una mappatura delle emergenze, un quadro che individui i luoghi sensibili e detti le condizioni di manovra per i rischi naturali soprattutto nel centro storico. Basti pensare alle Piazze della nostra città che galleggiano su profonde cisterne per racchiudere che lo spazio, il vuoto creato, è sottratto alla roccia e che i bilanciamenti sono gracili, degni di grande attenzione e monitoraggi continui. Tutto ciò deve far parte della cultura dell’emergenza di cui devono farsene carico in primo luogo gli Uffici amministrativi della nostra città, oggi smantellati; (un ufficio Sassi che a fatica riesce ad interessarsi dell’ordinario); di seguito, ogni cittadino deve comprendere che basta poco per alterare questo delicato sistema di equilibri. Per quel che si doveva fare, oggi si va alla ricerca di responsabilità individuali, come è giusto che sia, ma tutto appartiene al passato, recente e remoto, alla miriade di persone che sono passate, alle scelte fatte e all’abbandono materiale ed amministrativo; nell’aver tollerato abusivismi, piccoli e grandi, nell’aver autorizzato lavori con leggerezza. Per tali motivi è opportuno attivarsi da subito a trovare le risorse economiche nel bilancio 2014, allo scopo di monitorare le aree sensibili e protette delle nostra città. Mentre, al momento si è costretti a rincorrere l’emergenza e a chinarsi di fronte al mondo intero per danni portati all’intero tessuto urbano, dove appare anche evidente che di necessità si è fatta virtù, perchè gli scavi nei Sassi non sono mai terminati, ognuno nel chiuso della sua grotta ha continuato l’antico lavoro: i contadini del passato per necessità; l’odierno abitante culturale per il metro quadro.
Adriano Pedicini – Consigliere Comunale
La fotogallery relativa alla chiusura della strada imposta dall’ordinanza del Comune di Matera in via Casalnuovo (foto www.sassilive.it)
Se non fate presto, alla prima scossetta di terremoto cade tutto giù e buonanotte…
Certe prese di posizione contro le ordinanze di sgombero non le capisco.. poi si muovono dopo che scappa il morto.