“Siamo pronti alla discussione in Commissione della legge elettorale. Abbiamo presentato 14 emendamenti che tendono a rendere piu’ aperta la competizione elettorale, innalzando la soglia per ottenere il premio di maggioranza e rendendo meno punitive le soglie per la rappresentanza. Proponiamo la doppia preferenza, per consentire l’accoglimento dell’art. 51 della Costituzione e abbiamo anche previsto un emendamento sul conflitto d’interessi, al fine di evitare per il futuro nuovi casi di conclamata ma non sanzionata, incompatibilita’. Abbiamo, tra l’altro, incluso una ”clausola di buona fede”, per circoscrivere la portata del dispositivo alla sola Camera, considerato che nel pacchetto delle riforme c’e’ quella volta al superamento del bicameralismo e che, pertanto, il Senato non dovrà più essere eletto dal corpo elettorale”. Lo afferma il vicepresidente di Centro Democratico Pino Pisicchio riferendo che insieme ai colleghi di Per l’Italia, Sel, Lega e Fdi ha inviato una lettera alla presidente Boldrini per chiedere di avere un tempo sufficiente per poter discutere in commissione: se il provvedimento va in Aula a gennaio non è un totem.
“Nessuno puo’ pensare – sottolinea ancora il diriogente nazionale di CD – che una bozza concepita fuori dalle aule parlamentari, incompleta, in alcuni passaggi addirittura in contrasto con gli orientamenti della Consulta, non debba essere sottoposta ad una importante attivita’ emendativa da parte della Camera, sorretta anche dal parere di qualche esperto. Vogliamo dunque discutere della legge elettorale, ma tenendo conto della necessita’ di consentire ai cittadini di scegliere i propri candidati, superando le liste bloccate ed evitando di ricadere nell’errore del Porcellum che regalava un premio di maggioranza senza proporzione. E’ difficile pensare di dare una maggioranza parlamentare del 55 per cento ad un’area che raccoglie solo un terzo del consenso elettorale. Infine, affrontiamo concretamente la parita’ di genere”.
Gen 29