“I sindacati fanno bene a rivendicare dal Presidente Pittella e dall’Assessore alla Sanità Franconi un tavolo regionale sul futuro dei lavoratori del Don Uva. Ma perché non pensare ad un tavolo sull’intero comparto della riabilitazione compreso l’attività dei Centri di fisioterapia con i loro dipendenti?”: è quanto sostiene la presidente di FeNASP Basilicata Antonia Losacco sottolineando che la Federazione rappresenta strutture ambulatoriali accreditate di FKT a carico del SSR, nonché oltre settanta dipendenti assunti a tempo indeterminato e decine di liberi professionisti.
“In Basilicata – aggiunge – si sconta purtroppo un limite: l’attenzione istituzionale, politica e sindacale, per il comparto dei servizi di riabilitazione si esaurisce al Don Uva e ai Centri Aias, come se i dipendenti delle strutture sanitarie private accreditate non avessero gli stessi diritti o fossero lavoratori di serie B e si fa finta di non sapere che in alcuni territori, grazie ai tagli precedenti fatti alla cieca, le persone potrebbero essere prive di assistenza e che ricevono le cure solo grazie al grosso senso di responsabilità di alcune strutture che “regalano” assistenza senza essere retribuiti, ciò accade per le prestazioni di logopedia, di emg ed altro”.
Losacco evidenzia che “le questioni che affliggono il comparto sono tante a cominciare da una classificazione delle strutture di riabilitazione risalenti al 1978 in spregio all’attuale normativa e ad un modello di erogazione di prestazioni vecchio e sottopagato. Proprio in questa circostanza – aggiunge – hanno maggiore rilevanza le nostre proposte presentate da tempo, vale a dire quelle di una revisione dei volumi dei fabbisogni delle prestazioni di riabilitazione-FKT, per procedere con oculatezza alla pianificazione dei percorsi riabilitativi sul territorio regionale, al fine di realizzare un sistema più moderno, basato sull’ integrazione tra pubblico e privato, smettendola con la duplicazione di Servizi e di un sistema articolato in maniera confusa e sovrapposta, non in linea con l’evoluzione dell’approccio riabilitativo.
Più volte l’assessore precedente, dopo le ingiustizie e l’approssimazione di un metodo ingiusto per i tagli effettuati alle piccole strutture, ha riconosciuto l’errore e preso l’impegno di voler mettere in sicurezza tutte le strutture private, ma deludendo ogni aspettativa, in quanto si è limitato ad affrontare la questione del nuovo nomenclatore per il quale, allo scadere della precedente legislatura regionale, ha trovato soluzioni solo per i laboratori di analisi.
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E’ il caso di ricordare – continua Losacco – che le problematiche sollevate dalla FeNASP e che, sia l’assessore che i dirigenti del Dipartimento, avevano manifestato la volontà di risolvere non hanno trovato attuazione, mentre si è trascinato per diversi giorni il confronto con le associazioni e i direttori generali delle Aziende Sanitarie, con la condivisione di alcune soluzioni ma con la conclusione di attuarle a beneficio, ancora una volta, di una sola associazione di categoria. La FeNASP Basilicata, inoltre ha chiesto e sollecitato il rilascio delle copie dei verbali relativi agli incontri presso il Dipartimento ma, ancora, senza esito. Confidiamo adesso nella nuova stagione di dialogo-confronto sociale annunciata dal Presidente Pittella per voltare pagina nel metodo e nella sostanza della concertazione ancora più necessaria – conclude la presidente FeNASP – quando riguarda la salute dei cittadini”.