“L’Italia dei Valori ha fatto oggi un primo importante passo verso l’abolizione del gioco d’azzardo nel nostro Paese”: lo afferma Maria Luisa Cantisani, Segretario IDV Basilicata, che insieme al segretario Nazionale Ignazio Messina, ha presentato questa mattina, guidando una delegazione della Basilicata, oltre 100mila firme contro il gioco d’azzardo di Stato. Un risultato importante ottenuto anche grazie alla Basilicata, dove sono state raccolte circa 3mila firme, attraverso i numerosi banchetti realizzati nei due capoluoghi e in centri piccoli e grandi del Potentino e del Materano. Nel ricordare che il Presidente Marcello Pittella è stato promotore nella precedente legislatura regionale di una specifica iniziativa legislativa, Cantisani riferisce che all’iniziativa hanno aderito anche numerosi sindaci, assessori ed amministratori locali che si sono impegnati a sostenere proposte a favore degli esercizi che decidano di non installare apparecchi da gioco, l’inserimento di un piano triennale per il contrasto e la prevenzione della ludopatia a cui si deve aggiungere la delega, alla Regione, delle funzioni di osservatorio sulle eventuali problematiche di carattere socio-sanitario.
“La campagna contro il gioco d’azzardo può essere vista come una forma di tutela dell’essere umano e della globalità delle sue interazioni sociali da un fenomeno che interferisce con la sanità dell’ambiente in senso ampio. La nostra battaglia – aggiunge – non finisce qui ma riuscirà con successo quando il Parlamento la discuterà ed accetterà di considerarla un valido strumento immediatamente applicabile su tutto il territorio. I video poker e le slot machines causano infatti un doppio danno: da un lato impoveriscono i giocatori e dall’altra influiscono in maniera negativa sui luoghi d’aggregazione, producendo l’isolamento culturale dei giocatori ed impedendo la generazione di rapporti sociali. Questo si traduce in un costante aumento dei costi in termini sociali e sanitari. A questo si aggiunga anche il lucrare senza scrupoli della criminalità organizzata che trae profitti attraverso il riciclo di denaro sporco come testimoniano le inchieste giudiziarie di Potenza, del Vulture-Melfese e del Materano contro clan che hanno aperto sale-giochi di ogni genere”.
“E’ incoraggiante lo sforzo compiuto da alcune regioni italiane, compresa la Basilicata – sottolinea Ignazio Messina, segretario nazionale IdV – . Per noi la migliore prevenzione e il miglior deterrente a questo male che rovina le famiglie e ingrassa la criminalità organizzata, è l’eliminazione completa del gioco d’azzardo. Per questo l’IDV ha raccolto migliaia di firme e la testimonianza che il tema sia molto sentito soprattutto al Sud viene dal numero di adesioni dei cittadini delle regioni meridionali. No allo Stato biscazziere – afferma Messina – partendo da questo chiaro messaggio Italia dei Valori si è rivolta a tutti i cittadini per informare e sensibilizzare sulle problematiche relative alla ludopatia, la malattia da gioco che fattura circa 100 miliardi di euro l’anno, impoverisce i cittadini e fa cassa. Una distorsione che in uno Stato che non porta avanti una seria lotta all’evasione fiscale e alla corruzione, ma tassa il gioco, non è più tollerabile per una platea di oltre 800mila dipendenti e di oltre 2milioni di soggetti a rischio patologico. Purtroppo – conclude – governi di diverso colore, per reperire ulteriori gettiti fiscali, hanno prodotto una valanga di legalizzazioni di nuovi giochi d’azzardo, anche online, creando la figura dello Stato-Biscazziere”.