in una cornice assorta e molto partecipata, nell’ambito delle celebrazioni della settimana della memoria, si è svolta giovedì sera, presso il Circolo La Scaletta, a cura dell’Associazione Culturale Matera Poesia 1995 e del sodalizio ospitante, la presentazione del libro di Anna Santoliquido “Città fucilata”, un poema di 41 liriche composte per celebrare il memoriale di una terribile rappresaglia nazista che falcidiò oltre settemila abitanti della citta’ serba di Kragujevac fra il 18 e il 21 ottobre del 1941.
Mentre sullo sfondo correvano le immagini della cerimonia solenne in ricordo delle vittime, durante la quale l’Autrice di origini lucane ha presentato la sua opera nella citta’ serba attorniata dalla diplomazia internazionale e dalla popolazione che non vuole dimenticare l’eccidio, ne hanno parlato con l’autrice voci diverse introdotte con il consueto calore dal presidente del Circolo culturale, Ivan Focaccia, ospite accogliente ed attento. Maria Antonella D’Agostino, presidente della Associazione “Matera Poesia 1995”, ha sottolineato l’importanza di prendere ammaestramento dai fatti della storia che si sono subiti per non ripetere uguali atrocità, spingendo il pensiero sino al ricordo delle più’ recenti stragi che hanno connotato il conflitto serbo croato. Aldo Chietera, intervenuto in rappresentanza dell’Amministrazione Provinciale di Matera, ha rinnovato l’impegno della politica a fornire ogni supporto alla cultura perché siano coltivate buone prassi di riflessione e confronto che spingano la società civile ad essere consapevole di sé e della sua storia.
Beatrice Genchi ha analizzato l’opera da un punto di vista singolare, lasciando anche parlare la poesia: la relazione ha posto in luce, oltre alle emozioni, l’impegno civile a ricordare gli eventi per educarsi a compiere sempre scelte etiche e consapevoli nel rapporto con la legge, che deve essere giusta. Intensa la lettura delle liriche regalata dalle voci delle brave attrici della Compagnia barese Notterrante Barbara De Palma e Mariella Soldo che sono riuscite a materializzare dinanzi all’uditorio le figure delle giovani donne, degli studenti, dei coraggiosi professori massacrati coi loro alunni, scene di vita quotidiana spezzata dall’atrocità assurda e dalla violenza inesausta che portano le guerre, tutte le guerre.
Il messaggio dell’autrice, opportunamente sottolineato anche dall’intervento “a sorpresa” della professoressa Giulia Poli Disanto, è però quello di pervenire, pur nel ricordo attento, ad una pacificazione delle relazioni per superare il dolore, un perdono costruttivo e rivolto al futuro che non sia semplicemente amnesia.
Feb 01