Con i congressi comprensoriali dell’area Sud della provincia di Potenza (Val d’Agri, Senisese, Lagonegrese, Mercure), del Potentino (Marmo-Melandro-Platano, Alto Bradano, Vulture-Melfese) e del Materano si è conclusa la fase congressuale, cominciata dal mese di dicembre scorso, con lo svolgimento di una trentina di assemblee congressuali intercomunali e comunali, i congressi dell’Anp, Donne In Campo, Agia, l’elezione di oltre 400 dirigenti locali, in previsione della VI Assemblea elettiva regionale in programma a Potenza il 15 febbraio prossimo.
Questi gli organismi dirigenti eletti: per il comprensorio Area Sud, presidente Egidio Gazzaneo e vice Michele Bove; per il Potentino, Leonardo Moscaritolo e Giannino Lorusso; per il Materano Nicola Serio e Gerardo Mavillonio. I presidenti e vice saranno coadiuvati da una giunta che varia da tre a cinque componenti ed una direzione di 20 agricoltori. Una fase di confronto-dibattito, approfondimento e rinnovo dei dirigenti che – commenta il presidente regionale Donato Distefano – proietta la Confederazione in una nuova governance che trova il suo fondamento nel protagonismo degli agricoltori. Una rappresentanza diretta degli agricoltori e delle loro esigenze nella società e nell’economia, con particolare riferimento alle istanze delle aree rurali, dove il tessuto economico agricolo e sinonimo di presidio, valorizzazione e sviluppo. Una nuova governance testimone dei valori e della storia della Confederazione, radicata nel territorio e che individua nei Comuni e nelle loro aggregazioni il primo luogo di confronto e di azione. Questo si sostanzia in diverse attività che comportano anche il consolidamento delle Associazioni di persone e dei Gruppi di interesse economico.
La Cia lucana – aggiunge Distefano – da tempo ha superato l’organizzazione provinciale per scegliere il modello dei tre comprensori quali territori omogenei in raccordo con le strutture comunali che restano il nostro “avamposto” sul territorio, con l’apertura di Sportelli Polifunzionali, autentici presidi, come anello di congiunzione con il regionale. Una riforma organizzativa finalizzata a sostenere il modello di sviluppo che abbiamo sintetizzato in tre parole d’ordine (impresa, prodotto, territorio) alla base dell’Assemblea regionale del 15 febbraio alla quale parteciperanno 142 delegati composti per il 75% da agricoltori (di cui il 5% giovani e il 5% donne), dal 20% di pensionati e dal 5% di tecnici. Dunque una rappresentanza diffusa e una gestione efficiente e sostenibile sono i temi centrali della strategia di cambiamento verso la quale siamo ancora in cammino. Le linee principali del nostro percorso: il rafforzamento e l’adeguamento dell’intero Sistema Confederale all’evoluzione della società ed ai nuovi bisogni delle imprese e dei cittadini, attraverso scelte di semplificazione e razionalizzazione delle strutture e degli strumenti confederali a tutti i livelli organizzativi. Il cambiamento riguarda l’intera attività della Confederazione: rappresentanza, organizzazione dei servizi, definizione degli assetti organizzativi e di gestione delle risorse. La “mission” della Confederazione italiana agricoltori è quella di contribuire a difendere e potenziare il patrimonio dell’agricoltura italiana, valorizzando il ruolo degli agricoltori nella società e nell’economia. Questo significa migliorare le loro condizioni produttive, garantire un giusto e adeguato reddito, impegnarsi per la conquista di nuovi e più avanzati diritti.