Strattonare da una parte (centrosinistra) e dall’altra (nuovo centrodestra) il Presidente Pittella sulla questione petrolio, come se fosse possibile nel giro di un mese recuperare anni di tempo perduto per responsabilità di chi l’ha preceduto e di esponenti lucani di governo e parlamentari, è sicuramente uno dei tanti giochetti della vecchia politica che non meriterebbe alcuna attenzione se non ci trovassimo in una fase delicatissima per la gestione delle nostre risorse energetiche tale da non consentire manovre in politichese e ancor più demagogico-populiste anche perché la campagna elettorale delle regionali è archiviata da un pezzo. A sostenerlo è Antonio Annale, dirigente regionale dell’ASRL (Associazione Socialisti Riformisti Lucani) che aggiunge: il vero pericolo da scongiurare, senza per questo ricorrere a “sante alleanze”, è rappresentato dalle scelte centralistiche e lobbistiche (solo pochi giorni fa rappresentanti del ‘cartello’ delle compagnie hanno rinnovato l’appello a estrarre di più e subito). Ed ancora – si domanda Annale – se non fosse proprio questo uno dei motivi della forte conflittualità che si è verificata nel panorama politico lucano e che ha prodotto la fine anticipata della legislatura. E’ comprensibile l’esigenza di approvvigionamento petrolifero del nostro Paese, però vi è un’esigenza in questo momento, tutta lucana, di essere meno eteroguidati, di mettere le nostre risorse endogene a disposizione del territorio e degli interessi strategici nazionali senza farci condizionare da altri interessi.
Di qui – continua – l’invito all’intera società civile, oggi molto vivace, a mostrare la massima attenzione sull’ opportunità che attraverso l’art. 16 del decreto liberalizzazioni possano affluire in Basilicata investimenti statali consistenti e non certo ridotti a qualche decina di milioni di euro come vorrebbe fare l’attuale Governo.
Per quanto ci riguarda, non saranno nemmeno 2 miliardi di euro a farci cambiare idea su come il petrolio lucano può e deve diventare un’opportunità autentica di sviluppo e di occupazione e non un vincolo che possa pregiudicare il futuro delle nostre comunità. Sappiamo quante insidie si annidano, visibili e meno visibili, percettibili e meno percettibili, ma tutte reali che rafforzano la nostra convinzione soprattutto dinanzi all’assunzione di decisioni che ipotecano il futuro dei nostri figli. Dunque – conclude il dirigente dell’ASRL – lasciamo lavorare il Presidente e la Giunta senza mettergli fretta, ascoltando le sue dichiarazioni programmatiche e sostenendolo con idee, progetti e proposte sul petrolio come sulle riforme della governance degli Enti, un’altra partita decisiva per innovare la Basilicata.
“La proposta del sen. Viceconte (Ncd) di riproporre il metodo delle Grandi Intese, che sorregge il Governo Letta anche dai franchi tiratori renziani, per la gestione della questione petrolio lucano non ci trova d’accordo: da una parte, perché proviene da chi in passato ha avuto incarichi di Governo senza produrre risultati in merito al Memorandum sul petrolio e, dall’altra, perché ci sono profonde differenzazioni tra chi, come noi, nel centrosinistra non è favorevole all’estrazione del petrolio “ad ogni costo” e chi invece sostiene gli interessi lobbistici delle compagnie”.
E’ quanto afferma Maria Luisa Cantisani, segretaria regionale IdV che aggiunge: “il Presidente Pittella in occasione delle dichiarazioni programmatiche in Consiglio in calendario l’11 e 12 febbraio prossimo preciserà la posizione del Governo Regionale e, siamo certi, confermerà la necessità, ribadita in più occasioni da Italia dei Valori, di poter contare su un punto fermo, il più alto istituzionale, nella battaglia contro lo strapotere delle compagnie petrolifere e per contrastare un atteggiamento del Governo Letta, di recente confermato dal segretario Renzi, che presenta non poche criticità e negatività rispetto alle aspettative delle comunità lucane specie della Val d’Agri e del Sauro. Pertanto, pur favorendo la convergenza di iniziative tra centrosinistra e centrodestra in Parlamento come in Regione, non si deve rinunciare ad esprimere con fermezza la volontà e l’impegno a riaprire la concertazione con il Governo del quale, non va dimenticato, fanno parte autorevoli esponenti nazionali del Pd e che conta sulla fiducia dei parlamentari lucani del Pd e del Ncd chiamati anch’essi ad una controffensiva politico-istituzionale. Per noi – dice Cantisani – va adeguata l’iniziativa della Regione perché non è più sufficiente agitare la “moratoria” contro nuove ricerche di idrocarburi, per altro, aggirata dalla sentenza della Corte Costituzionale, quanto piuttosto si deve riprendere la mobilitazione popolare così come propone da tempo la Cgil.
Il cittadino lucano– continua Cantisani – è vittima di una beffa di fondo: il riconoscimento di una percentuale territoriale di ristoro economico a fronte delle estrazioni petrolifere. Per questa ragione necessita mettere in piedi sì un fronte unitario fra partiti, istituzioni ad ogni livello – regionale, provinciale, comunale – forze sociali ed imprenditoriali, le comunità locali della Val d’Agri e del Sauro, ma nell’assoluta chiarezza di strategia ed obiettivi, senza confusioni e falsi unanimismi, per sbarrare la strada all’ipotesi che sia il Ministero per lo Sviluppo Economico a gestire ed orientare progetti e programmi di spesa che non possono ridursi a qualche decina di milioni di euro come potrebbe accadere con l’istituzione recente del Fondo sempre più somigliante all’ennesimo contentino. Rinnoviamo infine l’invito a concentrare prioritariamente l’impegno per la modifica del DLG 625/96 e delle sue ricadute reali sul territorio e a mostrare attenzione: con le nuove royalties del Memorandum, se non si interviene a correggere la strategia che una regia politico-hobbistica sta sostenendo in questi giorni si verificherà un autentico scippo di Stato”.