“Ormai da tutto l’anno 2013 anche le Imprese che eseguono i lavori di realizzazione allacci idrici, fognari e di pronto intervento per Acquedotto Lucano vantano e continuano ad accumulare crediti ingentissimi per oltre 10 milioni di euro. I pochi acconti ed i modesti importi ricevuti, hanno permesso solo di ossigenare il 2012 e non hanno impedito quello che avviene da mesi: drammatica riduzione del personale e ritardo insostenibile nel pagamento delle retribuzioni ai sempre meno dipendenti residui.”
E’ quanto denunciano i segretari dell’Ugl in Basilicata, Giovanni Tancredi e Giuseppe Giordano per i quali, “il Presidente di Acquedotto Lucano, ha prospettato e messo in campo delle valide soluzioni di agibilità aziendali che, attraverso il fattivo coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, possano contemperare e soddisfare le esigenze vitali di tutte le componenti: Azienda, Imprese e lavoratori. Ora spetta alla governance lucana, in primis al Presidente della Giunta Regionale, Marcello Pittella, affinché si facciano con urgenza atti propedeutici per consentire ad AqL di poter accedere ad un Max prestito per sanare gli squilibri economico/finanziari. L’Ugl – proseguono Giordano e Tancredi – tiene a precisare che nonostante i notevoli sforzi del Presidente, Rosa Gentile e di tutto il CDA dell’AqL, ad oggi nulla si è prodotto se non ché, i fornitori si trovano a fare da ‘banca’ all’ente. E quindi le Imprese, oltre a licenziare i dipendenti ed a ritardare i pagamenti, sono costrette ad affrontare insormontabili problemi, sostenere difficili rapporti con banche, fornitori, Enti previdenziali, uffici fiscali etc. Per l’Ugl – proseguono i segretari – è tragico e paradossale: si rischiano nuovi fallimenti ed ulteriore incremento di disoccupazione a causa del troppo credito maturato e non riscosso. I ritardati pagamenti dei lavori (oltre 10 milioni di euro) sono motivati con i mancati trasferimenti di denaro da parte della Regione Basilicata. Pertanto, considerato che questa situazione ha reso insostenibile la condizione delle imprese creditrici,– concludono Giordano e Tancredi -, chiediamo al Presidente Pittella ed all’Assessore all’Ambiente e Territorio, Aldo Berlinguer, la cortese disponibilità a convocarci urgentemente al fine di scongiurare un ennesimo dramma occupazionale. La chiusura dei cantieri, ineluttabile se perdura tale situazione di crisi di liquidità aziendale, rappresenterebbe anche un grave disagio per i Comuni che potrebbero essere costretti a non garantire un bene primario, quale il servizio idrico. Vanno trovare le giuste soluzioni per affrontare l’ennesima crisi del mondo produttivo e del lavoro altrimenti, come Ugl, ci vedremo costretti a mettere in campo ogni utile forma, democratica e pacifica, di protesta per scongiurare il dramma profondo di oltre 300 famiglie”.