Gravina in Puglia. Ci sarebbe uno scellerato accordo tra un parente e un albanese per la risoluzione di debiti alla base della rapina avvenuta, alle prime ore del mattino di ieri, ai danni dei signori Lucarelli, una coppia di coniugi gravinesi in età avanzata.
Proprio un familiare di questi, un ragazzo di sedici anni, s’era accordato con un diciannovenne albanese per svaligiare la casa dei due anziani. A motivo del gesto debiti che ciascuno dei due aveva, sia pure per ragioni diverse.
L’adolescente aveva addirittura fornito la planimetria dell’abitazione, rassicurando che dentro c’erano nascosti denari a sufficienza per l’obiettivo. Infine, per colmo, aveva procurato all’albanese anche la chiave della casa.
A questo punto all’extracomunitario non è rimasto altro che attuare il piano, per altro trascritto sopra un foglio di carta ritrovato dagli inquirenti durante una perquisizione, avvenuta nelle ore successive al fatto.
Penetrato agevolmente in casa è stato però sorpreso dai coniugi, che hanno cominciato a levare alte grida. C’è stato il tempo di fuggire, ma non di non essere riconosciuto e fermato sulla scalinata interna del palazzo dalla figlia della coppia, nel frattempo accorsa alle urla e contro la quale il ladro s’è scagliato, ferendola con un coltello che aveva indosso.
La libertà per l’albanese è durata assai poco. Grazie agli indizi accumulati in breve tempo, gli uomini del Commissariato locale sono risaliti all’identità dell’uomo, sottoponendolo ad immediata carcerazione.
Le responsabilità del complice parente delle vittime sono emerse durante gli interrogatori ai quali è stato sottoposto l’albanese, al quale sono adesso contestati i reati di tentata rapina pluriaggravata, porto abusivo d’armi e lesioni personali.
Roberto Berloco