Quando il “gioco politico si fa duro” i socialisti tornano in campo.
Proprio adesso che il “gioco politico si fa duro” con i controrivoluzionari che stanno uscendo allo scoperto per cospargere il terreno del Presidente Pittella di ostacoli è ancora più necessaria la presenza dei socialisti e riformisti lucani. A sostenerlo è Antonio Annale annunciando che sabato 8 febbraio a Potenza (ore 16,30 – Sala A del Consiglio Regionale) si terrà l’assemblea regionale dell’ASRL (Associazione Socialisti Riformisti Lucani). Sarà l’occasione – anticipa Annale – per rilanciare il nostro progetto culturale che si fonda sulle migliori e più nobili espressioni della tradizione e della modernità del pensiero socialista, andando oltre il contenitore-partito troppo piccolo ed inadeguato per risolvere la sfida di democrazia e governabilità del Paese, specie in previsione della nuova legge elettorale con lo sbarramento al 4,5%, e della regione. Registriamo, con stupore, che il Psi di Nencini nel suo sito nazionale dà grande rilievo alle previsioni dell’Istituto demoscopico IPR marketing, che in un sondaggio sulle intenzioni di voto alle prossime europee pubblicato oggi su Repubblica.it stima il Psi all’1,2 per cento, vale a dire ad una percentuale di formale sopravvivenza. Per noi invece – aggiunge Annale – parlare oggi di nuovo partito socialista (qualunque sia la forma) non è sufficiente senza individuare, come pure viene sollecitato da tanti socialisti lucani oggi sull’ ”Aventino”, i soggetti sociali, vale a dire i sostenitori e gli elettori, i “contenuti” del riformismo moderno, rifuggendo innanzitutto dalla retorica del riformismo astratto. In questa prospettiva, preservare l’identità socialista nella sinistra italiana e nelle forme di un partito saldamente ancorato al Partito del Socialismo Europeo e dell’Internazionale Socialista deve rimanere un dovere cui chiunque ha realmente a cuore il progresso sociale e civile del nostro Paese, il superamento di disuguaglianze e delle emergenze sociali. La sfida è tenere insieme democrazia e sviluppo sostenibile, lavoro e riqualificazione del welfare, integrazione dell’Europa e competitività, unione fiscale e modello sociale, facendo vivere nella famiglia dei socialisti europei la propria identità. Anche per questo indichiamo un metodo nuovo di fare politica, attraverso un ammodernamento del riformismo, partendo dal semplice linguaggio per spiegare le proposte e affermando un sistema di relazioni in grado di individuare i nuovi protagonisti. Non siamo animati da nostalgia per il passato ma da voglia di riscatto per il futuro.
Abbiamo apprezzato – ricorda ancora il dirigente dell’ASRL – la scelta e il profilo della nuova Giunta del Presidente Pittella che rompono il circolo vizioso della filiera corta nei rapporti tra partiti ed esponenti di partito. L’auspicio è che cominci adesso una nuova era nella vita politico-istituzionale della Regione segnando una discontinuità netta ed irreversibile rispetto al passato, immettendo aria nuova e fresca nei Palazzi della politica. La classe politica e dirigente della Basilicata è chiamata ad un’ ulteriore prova di responsabilità accelerando la piena governabilità della Regione e rilanciando il dialogo e il confronto con ogni movimento di protesta sforzandosi sempre di praticare la strada dell’ascolto.
Adesso il nostro ruolo di associazione culturale riformista nata dai socialisti che non credono più nel partitino nazionale da prefisso telefonico schiacciato sulle posizioni del Pd e non si accontentano di un seggio in Consiglio risulta ancora più carico di impegno per affiancare il Presidente Pittella e la sua squadra nel percorso riformista appena cominciato. E siamo convinti – conclude Annale – che il primo nucleo del movimento riformista per la Basilicata che stiamo costruendo per superare questa stagione di grandi problematicità, a partire dalla sfiducia dei cittadini per la politica, si rafforzerà specie con il contributo di idee e progettualità di tanti cittadini per riannodare il filo spezzato di una storia con i suoi bagliori di gloria e i suoi fallimenti, un filo necessario a tessere la nuova tela socialista.