Delusione e preoccupazione. È questo lo stato d’animo dei cittadini materani e del comitato No Inceneritore a Matera “Mento sul Cemento” a seguito del tavolo tecnico sulla questione Italcementi, tenutosi in Comune nei giorni scorsi. Delusione per la risibilità dei dati illustrati e preoccupazione per l’atteggiamento di tutti i rappresentanti istituzionali presenti all’incontro.
I dati sulle emissioni dell’impianto di contrada Trasanello a Matera, rilevati dall’Arpab, sono infatti del tutto inattendibili per diversi fattori oggettivi:
– le rilevazioni si riferiscono al periodo settembre-novembre 2013, solo due mesi, in cui per giunta l’impianto è rimasto chiuso per due settimane, riducendo così il numero di giorni interessati ad appena 30, quando invece occorrerebbe almeno un anno per avere un riscontro statistico attendibile.
– le rilevazioni hanno coperto un raggio di appena 2 chilometri quando invece è scientificamente provato che l’inquinamento maggiore si riscontra generalmente tra i 4 e i 7 chilometri e comunque il protocollo siglato con Italcementi nel 2010 prevedeva addirittura 15 chilometri.
– l’Arpab aveva previsto anche il monitoraggio del bioaccumulo – le diossine assorbite dagli organismi viventi – ma i relativi rilevatori, come la dott.sa Summa ha precisato nel corso del tavolo tecnico, non sono funzionanti e non si sa se e quando entreranno in funzione.
Preoccupano quindi i toni rassicuranti dei rappresentanti istituzionali, che sembrano quasi stare dalla parte della multinazionale privata Italcementi piuttosto che dei cittadini. Per questo il comitato No Inceneritore, nonostante abbia già consegnato la petizione popolare in Comune, continuerà a stare tra la gente per informare e raccogliere firme. Anche in questo fine settimana sarà infatti presente in Piazza Vittorio Veneto con un apposito banchetto: oltre 400 le firme già raccolte, ma l’obiettivo è di superare le 1000.
Matera non vuole l’inceneritore…preferisce vivere!
Si è consentito di trasformare questa vicenda in una battaglia elettorale. Dalla firma del protocollo d’intesa con Italcementi ho chiesto ogni volta all’assessore competente ( Falcone prima e Rivelli dopo) di intervenire sul l’azienda per far rispettare quando previsto nell’accordo. Un accordo che prevede una serie di controlli ben definiti su tutte le matrici ambientali. È’ evidente che se dopo 4 anni l’azienda (prendedoci per i fondelli) e le competenti autorita di controllo (per la solita inerzia) , ci presentano oggi dati parziali che non chiariscono quale sia l’impatto di questo impianto sull’ambiente si ingenera un legittimo dubbio in tutti i cittadini materani che accresce la sfiducia verso le Istituzioni!