La TARES (Tributo Comunale sui Rifiuti e sui Servizi), formalmente in vigore dal 1º gennaio 2013, sta comportando per le imprese notevoli aggravi; è quanto sostiene il presidente della Confesercenti Provinciale di Matera, Francesco Lisurici, alla vigilia dell’introduzione della TARI, la nuova imposta che a breve prenderà il posto della neonata TARES.
Le difficoltà ed incertezze sono riassumibili in:
farraginosità della normativa a livello nazionale, tale da comportare incertezze interpretative ed inevitabili ritardi nell’approvazione dei regolamenti comunali; limitatissima autonomia regolamentare dell’Ente Locale; imprecisioni diffuse nel calcolo della tassa per alcune categorie di contribuenti.
Alla luce di queste criticità Confesercenti porrà all’Anci, in sede nazionale, la necessità di affrontare queste ed altre problematiche tra le quali definire la sottrazione sistematica dalle aree tassabili di quelle sottoposte a regime di raccolta differenziata, onde evitare l’affermazione di meccanismi di doppia imposizione e delineare un orientamento organico nella definizione del nuovo tributo TARI, oltre a defalcare dal tributo le aree non produttive di rifiuti.
Inoltre il Presidente di Confesercenti segnala il forte disagio del settore che rappresenta e, in particolare, di alcune Categorie maggiormente penalizzate, conseguente all’introduzione della TARES (Tributo Comunale sui Rifiuti e sui Servizi) prevista dalla Legge 22 dicembre 2011 n. 214 e formalmente in vigore da gennaio 2013 in sostituzione di precedenti imposte (TIA, TARSU). Una preoccupazione ancora più grande alla vigilia dell’introduzione di un nuovo tributo, la TARI che ogni Comune si accinge ad attivare.
Pertanto, alla luce delle numerose incertezze, è convinto, innanzitutto, che sia da riscrivere una normativa nazionale (DPR 27-4-1999 n. 158) ancorata a parametri eccessivamente penalizzanti solo per alcune tipologie di attività e legata alla quantità e qualità dei rifiuti prodotti, principi disattesi dalla stessa TARES e, oggi, dalla TARI, calcolate esclusivamente sulla base della dimensione dei locali dell’impresa. Inoltre reclama un intervento che affronti e rimetta al centro della discussione alcune questioni non più rinviabili e cioè delineare un orientamento organico nella definizione del nuovo tributo TARI, perseguendo il principio della sostenibilità, introdurre correttivi nei parametri Kc e Kd.