Proseguono i seminari di formazione per i tecnici e i funzionari del Dipartimento regionale Agricoltura sulla nuova Pac (Politica agricola comunitaria) 2014-2020 che si concluderanno con due convegni, aperto a tutto il mondo agricolo, il 21 febbraio e l’otto marzo all’Università di Basilicata.
L’argomento dell’ultimo incontro, tenuto a Potenza nella Sala Inguscio della Regione Basilicata, ha riguardato il cosiddetto Secondo pilastro ossia le politiche che attuerà l’Unione europea sullo Sviluppo rurale, a partire dal 2015 anno in cui entrerà in vigore la Pac per il prossimo settennio.
Nella sua relazione l’assessore regionale all’Agricoltura, Michele Ottati, ha anzitutto illustrato gli obiettivi del Secondo pilastro che si inquadrano nelle politiche strutturali europee che affidano ai singoli Stati, e per quanto riguarda il nostro Paese anche alle Regioni, i compiti di definire parte delle scelte strategiche. Tutto ciò al fine di assicurare l’amministrazione in un contesto di governance a vari livelli indirizzata, cofinanziata e verificata dagli organismi comunitari.
L’assessore ha quindi fatto presente che l’Unione europea ha assegnato una percentuale del 24 per cento di fondi dell’intera Pac allo Sviluppo rurale per cui i Programmi che opereranno nelle varie regioni avranno una buona dotazione economica. Relativamente agli obiettivi strategici di lungo periodo sono tre: economico, ambientale e sociale. E concorrono ad aumentare la competitività, a perseguire un’agricoltura sostenibile e ad uno sviluppo equilibrato anche sotto l’aspetto naturale e climatico delle aree.
Le priorità, che sostituiscono i vecchi Assi della Pac 2007-2013, sono sei e precisamente: la promozione e il trasferimento di conoscenze e dell’innovazione nel settore primario e forestale e nelle varie zone rurali; il potenziamento della competitività e del reddito delle imprese agricole; altro punto riguarda l’organizzazione e il potenziamento delle filiere agroalimentari e della gestione dei rischi in agricoltura; la valorizzazione degli ecosistemi territoriali agricoli e forestali; il favorire l’inclusione sociale e la riduzione della povertà nelle aree rurali attraverso gli investimenti in agricoltura; una politica efficiente sul territorio con minori emissioni inquinanti. Il tutto si inserisce in un Quadro strategico di sostegno comune (Qsc) che adegua l’azione di ogni Stato membro agli obiettivi generali dell’Unione europea favorendo il coordinamento territoriale, integrando le strategie alle necessità e curando l’utilità degli investimenti.
In questo senso Ottati ha evidenziato come sia importante che i funzionari dipartimentali debbano tenere conto nella valutazione delle pratiche di investimento della cosiddetta “Condizionalità ex ante” che contempla, ai fini del finanziamento per l’avvio delle attività imprenditoriali alcune priorità tra cui strategie innovative e capacità di assistenza tecnica, buone pratiche agronomiche e ambientali, risparmio energetico e accesso ad internet, dotazione di risorse umane. Sono stati, infine, illustrati i cinque regolamenti (dal 1303/2013 al 1308/2013) che riguardano l’intera Pac dallo Sviluppo rurale al primo pilastro, alle Organizzazioni comuni di mercato sino alla gestione, al finanziamento e al monitoraggio.