Il presidente INU/Basilicata, l’architetto Lorenzo Rota, ha inviato alla nostra redazione lettera aperta predisposta dal Direttivo dell’INU/Basilicata e inviata al nuovo governo regionale con la quale si invita la GR a dar corso efficace alle dichiarazioni programmatiche del Presidente Pittella, traducendole in un “piano di salvaguardia e sviluppo” del territorio regionale (un vero e proprio “new deal” della Basilicata), cui l’INU intende contribuire, in collaborazione con gli Ordini Professionali Regionali.
Un new deal per il territorio della Basilicata
A valle del grande sforzo di sintesi politico-programmatica fatta in Consiglio Regionale dal Presidente Pittella nell’esporre il programma della nuova legislatura, l’INU di Basilicata, nel condividerne gli obiettivi generali, ritiene opportuno sottolineare la necessità, imprescindibile, di “disegnare” tale sintesi sul territorio, convertendola in pianificazione urbanistica-territoriale, l’unica in grado di valutarne vantaggi, rischi ed impatti finali sulla “risorsa territorio”; risorsa (identità) che a noi oggi spetta tutelare, valorizzare, “modernizzare”, ma anche trasmettere integra (o perlomeno riconoscibile) alla generazioni future.
L’INU/Basilicata condivide l’analisi del Presidente Pittella; il quadro che offre il territorio della Basilicata da alcuni mesi è semplicemente sconfortante:
alluvioni, frane, isolamento, spopolamento (soprattutto giovanile, inarrestabile), aggressioni continue all’ambiente, al paesaggio, alla salute, sono il pane quotidiano che la nostra Basilicata offre ai suoi cittadini, soggetti così ad un sempre più faticoso e complicato rapporto con il territorio nel quale vivono, lavorano, hanno una famiglia, hanno prospettive di serena sopravvivenza sociale, culturale, “civile”.
Basti solo pensare ai mille disagi che molti nostri concittadini sono obbligati quotidianamente a sopportare per raggiungere il proprio posto di lavoro, la scuola, o di qui la propria casa, o magari un ospedale (non parliamo delle pressochè inesistenti stazioni ferroviarie attive e/o “utili” a raggiungere qualcosa); o alla disperazione di chi ogni mese deve spalare acqua e fango per rimettere in sesto la propria casa, la propria officina o il proprio campo.
E’ ormai a tutti chiaro: siamo giunti ad un punto limite di rottura, per cui o si fa “qualcosa” e subito, in tempo reale, o si va all’esodo volontario, se non all’evacuazione forzata di larghe fette del territorio regionale, nelle quali, al sempre più grave ritardo e/o crisi di sviluppo socio-economico, si sommano gli ormai continui e ricorrenti “stati d’emergenza”: la Basilicata, come entità/identità geografica, in queste condizioni, non regge!
L’INU/Basilicata, riprendendo e sviluppando alcune linee delle dichiarazioni programmatiche summenzionate, ritiene di dover rivolgere un accorato appello al Governo Regionale, perché definisca un “piano di salvaguardia e sviluppo” del territorio regionale, dai contenuti strategici ed urbanistici, con l’obiettivo di individuare un’agenda di azioni ed interventi, coordinati per priorità e strategicità, che coniughino le “emergenze” alla “prevenzione” idrogeologica; e la “tutela” delle qualità paesaggistico/ambientali allo “sviluppo sostenibile”, con l’obiettivo finale di assicurare una giusta, sicura e redditizia “cornice” di sopravvivenza e sviluppo, alle comunità ivi insediate:
un new deal per il territorio della Basilicata.
La predisposizione di tale “piano” dovrà far capo ad una task-force regionale, fortemente motivata, nella quale confluiscano, profondamente riorganizzati, la miriade di Enti sub-regionali, spesso fonte oggi solo di spesa improduttiva (vedi, per tutti, i Consorzi di Bonifica, che dovrebbero invece costituire la punta di diamante del riordino idrogeologico e la salvaguardia/organizzazione delle attività agricole, vero presidio del territorio regionale).
Task-force affiancata capillarmente sul territorio dai soggetti professionali che vi operano quotidianamente: ingegneri, architetti, geologi, agronomi, forestali, geometri, ecc.
Non sfugge l’importanza, anche sotto il profilo occupazionale (per i tanti nostri giovani, laureati e non, costretti sistematicamente a fare le valigie per sopravvivere), che un tale “piano di salvaguardia e sviluppo” avrebbe per la nostra regione, coniugando così uso intelligente delle risorse per la tutela “preventiva” del territorio (divenuta ormai emergenza nazionale), con il consolidamento di una nuova base sociale e produttiva regionale, riscrivendo (se possibile) la grande pagina della Riforma e della Bonifica/Irrigazione, della metà del XX secolo, che ha cambiato il volto della nostra regione.
E creando inoltre una precisa cornice di compatibilità ambientale agli interventi delle aziende multinazionali, che non possono solo “succhiare” le nostre risorse, o aggredire il nostro ambiente ed i nostri paesaggi, (lasciando inquinamento e “terra bruciata”, anche dal punto di vista sociale), ma debbono, se vogliono lavorare in Basilicata, partecipare attivamente alla realizzazione degli obiettivi del nostro new deal, assumendosene quote consistenti di interventi e costi; come, del resto, è delineato nella Relazione Programmatica.
L’INU/Basilicata intende impegnarsi perché questo new deal, questo nuovo corso della Regione Basilicata prenda corpo; e si propone di offrire a chi governa il territorio, coinvolgendo le categorie professionali interessate, il proprio contributo interdisciplinare, nell’obiettivo di assicurare nuovi e sereni livelli di salvaguardia del futuro della nostra identità di lucani, “coraggiosi”, appunto.