Sabato 15 febbraio 2014 a Potenza presso il Park Hotel a partire dalle ore 9,30 si svolge la VI assemblea elettiva della Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata in previsione di quella nazionale convocata a Roma il 26-28 febbraio prossimi. La CIA raggruppa circa 30mila associati e 12mila aziende.
L’assemblea è stata preceduta da un’intesa fase congressuale sul territorio, cominciata dal mese di dicembre scorso, con lo svolgimento di oltre 30 di assemblee congressuali intercomunali e comunali, i congressi dell’Anp, Donne In Campo, Agia. I temi che saranno affrontati durante l’assemblea sono “Più agricoltura per nutrire il mondo. Imprese, prodotto, territorio, il protagonismo degli agricoltori per una Basilicata competitiva”.
La nuova governance della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata ha preso corpo con l’elezione complessivamente di circa 350 dirigenti, agricoltori e tecnici tutti espressione del mondo agricolo, di aziende dei vari settori. Una nuova governance testimone dei valori e della storia della Confederazione, radicata nel territorio e che individua nei Comuni e nelle loro aggregazioni il primo luogo di confronto e di azione. Questo si sostanzia in diverse attività che comportano anche il consolidamento delle Associazioni di persone e dei Gruppi di interesse economico (in Basilicata sono sei i Gie, ortofrutticolo, zootecnico, cerealicolo, viti-vinicolo, olivicolo e selvicoltura). Gli agricoltori non sono solo i “custodi” del territorio ma soprattutto “presidi” della ruralità tenuto conto che la Basilicata è interamente rurale.
I nuovi gruppi dirigenti locali – evidenzia il presidente regionale Donato Distefano – sono le nostre antenne sul territorio per raccogliere domande e dare risposte ai nuovi bisogni delle imprese e dei cittadini, attraverso scelte di semplificazione e razionalizzazione delle strutture e degli strumenti confederali a tutti i livelli organizzativi.
Dunque – afferma Distefano – una rappresentanza diffusa e una gestione efficiente e sostenibile sono i temi centrali della strategia di cambiamento verso la quale siamo ancora in cammino. Le linee principali del nostro percorso: il rafforzamento e l’adeguamento dell’intero Sistema Confederale all’evoluzione della società ed ai nuovi bisogni delle imprese e dei cittadini, attraverso scelte di semplificazione e razionalizzazione delle strutture e degli strumenti confederali a tutti i livelli organizzativi. Il cambiamento riguarda l’intera attività della Confederazione: rappresentanza, organizzazione dei servizi, definizione degli assetti organizzativi e di gestione delle risorse. La “mission” della Confederazione italiana agricoltori è quella di contribuire a difendere e potenziare il patrimonio dell’agricoltura italiana, valorizzando il ruolo degli agricoltori nella società e nell’economia. Questo significa migliorare le loro condizioni produttive, garantire un giusto e adeguato reddito, impegnarsi per la conquista di nuovi e più avanzati diritti.
L’assemblea sarà la prima occasione per una valutazione della relazione programmatica del Presidente Pittella. Per noi – dice Distefano – in uno scenario via via più critico, il rilancio dell’agricoltura passa dalla valorizzazione dei suoi punti di forza e da un riposizionamento nell’economia e nelle politiche di sviluppo.
D’altra parte, sebbene l’agricoltura italiana sia estremamente frammentata e spesso finalizzata all’autoconsumo, nella parte più dinamica del tessuto imprenditoriale appare crescente l’attenzione ai temi dell’internazionalizzazione, della qualità e della sostenibilità ambientale, oltre all’affermarsi di tendenze alla diversificazione produttiva. Concordiamo pienamente con la riflessione dei ricercatori del Censis: il sistema agricolo va osservato in un’altra prospettiva, ovvero come un segmento essenziale di una filiera più ampia, ovvero quella agroalimentare, che comprende strutture di tipo industriale dedite alla lavorazione e alla trasformazione dei prodotti. Visto in quest’ottica, dunque, il valore dell’export è ben più consistente, con un’incidenza dell’8% sul totale delle vendite all’estero: il quinto comparto per presenza sui mercati esteri. Il nostro “progetto economico” che presenteremo alla VI Assemblea elettiva a Potenza – afferma ancora Distefano – rappresenta una sostanziale azione innovativa per promuovere iniziative concrete in grado di rafforzare il tessuto imprenditoriale agricolo, creare valore aggiunto e reddito per gli operatori. Il protagonismo degli agricoltori e il rilancio dell’azione dei Gruppi d’interesse economico sono precondizioni per il progetto, ma esso necessita di competenze, assetti organizzativi, capacita di “rimettersi in gioco”. La prima linea di azione è l’organizzazione delle filiere e la regolazione dei mercati, con lo sviluppo di organizzazioni di produttori e reti d’imprese dotate di forti progetti orientati ai mercati nazionali e sempre di più a quelli esteri. Contemporaneamente, occorre il rilancio di organismi interprofessionali in grado di stipulare accordi e contratti quadro tra le diverse componenti della filiera, per una efficace programmazione, per creare valore aggiunto, redistribuirlo equamente, ridurre i costi logistici e di transazione, favorire la trasparenza e la fiducia nel consumatore
All’Assemblea regionale parteciperanno 142 delegati composti per il 75% da agricoltori (di cui il 5% giovani e il 5% donne), dal 20% di pensionati e dal 5% di tecnici.