Il 10 febbraio scorso con una lettera vergata a mano, ad oggetto un presunto ordine di servizio, il direttore della chirurgia generale e di urgenza dell’Ospedale di Policoro comunica che, con decorrenza immediata, i pre ricoveri per pazienti da sottoporre a interventi chirurgici non si faranno più a Tinchi, ma a Policoro. Non si capisce se è una lettera, una comunicazione, una provocazione, certo non può essere considerato un “ordine di servizio”. E’ sicuramente un vergognoso modo di rivolgersi a dei colleghi, arrogante e autoritario. Il responsabile della chirurgia dell’Ospedale decide di eliminare il prericovero a Tinchi dall’oggi al domani, a freddo e senza discutere, se pure limitato a una non meglio precisata “in attesa che venga attivato il sistema AIRO (software gestionale ndr) presso l’ospedale di Tinchi”. Ma, a parte l’astio e il rancore che traspare evidente nella lettera del dott. Sassone, occorre ricordare che per venti anni si è fatto e si continua a fare prericoveri a Tinchi. Con un gran risparmio per l’azienda, evitando inutili ricoveri, diminuendo disagi, eseguendo esami preoperatori e garantendo la gratuità delle prestazioni.
Dulcis in fundo viene comunicato che “gli interventi per ernia inguinale e ombelicale devono essere fatti in regime ambulatoriale Apa”. All’improvviso questo signore decide che le ernie si devono fare in regime ambulatoriale. Lo decide lui e non i medici (come prevede la legge e le linee guida e anche il buon senso), in base a precisi criteri, all’età, alle patologie associate, alle condizioni sociali. No, per il dott. Sassone devono essere fatte in Apa, per imposizione. Insomma viene imposto una diversa omogeneità di trattamento per i pazienti dell’ospedale di Tinchi, quindi una discriminazione geografica, dove i pazienti devono pagare il ticket mentre a Policoro la quasi totalità viene ricoverata senza ticket. Basta guardare i dati aggiornati del 2013. Questa imposizione autoritaria e settaria fatta ai pazienti di Tinchi serve a esaltare il ruolo di quei chirurghi che godono di visite intramoenia nei loro studi privati? I pazienti di Tinchi sono di serie B? Ci si vuole accanire ancora una volta contro Tinchi utilizzando l’ingiustizia di un Servizio Sanitario Nazionale, con implicazioni localistiche, che non offre eguaglianza di cura e assistenza gratuita. Il Comitato resta in mobilitazione in attesa di risposte dalla direzione sanitaria e aziendale, sarà un San Valentino di lotta.
Il comitato difesa ospedale di Tinchi