La Regione sospenda, in autotutela, il parere VIA concesso con DGR 554 del 8/5/2012 (vedi allegato) alla realizzazione della postazione per il “pozzo esplorativo” Pergola 1. Lo chiede la Ola, Organizzazione
lucana ambientalista all’assessore Berlinguer, per non dare adito di acclarare un doppio gioco tra ENI e Regione che si tradurrebbe nella perforazione da parte di ENI del pozzo Pergola 1. Non si può infatti
ignorare che il progetto presentato di recente da ENI per la “messa in produzione” del pozzo Pergola 1, giudicato “irricevibile” dall’ufficio compatibilità ambientale del dipartimento ambiente della Regione
Basilicata dopo averne dato avviso pubblico è per contenuti e finalità diverso da quello presentato ed approvato dalla stessa Regione nel 2012. ENI in sostanza perforerà comunque un “pozzo produttivo”
facendolo passare in modo illegittimo per “pozzo esplorativo”, aggirando così le norme ambientali e sanandolo “burocraticamente” in seguito. La richiesta della di sospendere in autotutela il parere
favorevole VIA di cui la delibera 554/2012, consentirebbe inoltre alla Regione Basilicata di valutare il progetto “a bocce ferme”, ovvero di prendere in esame le legittime osservazioni prodotte dai cittadini e
dalle associazioni ed organismi che hanno segnalato da tempo il rischio di contaminazione delle falde idriche e del delicato sistema idrogeologico dei bacini Alto Agri-Tanagro -Sele che sta a cuore a tutti.
La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, rende noto che l’Ufficio compatibilità ambientale della regione Basilicata avrebbe rigettato la richiesta di parere VIA presentata da ENI, per la “messa in produzione” del pozzo Pergola 1 a Marsico Nuovo, La decisione degli ffici regionali recepisce una delle 20 osservazioni presentate dalla Ola che si era opposta all’istanza proprio perchè aveva rilevato, tra l’altro, un vizio nelle procedure seguite da ENI. La irricevibilità
dell’istanza istanza VIA da parte della Regione per la messa in produzione del pozzo non deve però offrire ad ENI il pretesto per aggirare le norme ambientali, consentendo alla Regione di non decidere
sulle osservazioni presentate nei termini previsti dalla normativa.
Tale decisione può consentire ad ENI di aggirare la normativa vigente, consentendo alla compagnia di iniziare a perforare il pozzo “esplorativo” Pergola 1 già autorizzato dalla Regione. Questo Ente deve invece entrare nel merito bloccando definitivamente la realizzazione del pozzo Pergola 1, esplorativo o produttivo che sia, unitamente agli oleodotti che insistono su bacini idrici, emergenze ambietali e attività economiche agricole esistenti sul territorio.