Ci stiamo preparando per quello che non a caso è stato definito un evento storico, la prima mobilitazione generale delle PMI della storia italiana: martedì 18 febbraio decine di migliaia di micro, piccoli e medi imprenditori scenderanno in piazza a Roma, per rivendicare una svolta urgente e concreta nella politica economica del Paese.
A sottolinearlo è Prospero Cassino, presidente di Rete Imprese Italia della provincia di Potenza, evidenziando che le riflessioni di Giuseppe De Rita sulla rappresentanza sociale e sulla necessità che la politica, troppo concentrata in queste ore sulle forme di governabilità, ascolti di più la società reale, ci incoraggiano a riconquistarci il coraggio di rappresentare le nostre basi associative in un reciproco aiuto a crescere e a svilupparsi. Quello della rappresentanza e della concertazione – continua Cassino – è un tema centrale per il lavoro che attende il Presidente Pittella quanto il nuovo Premier incaricato Renzi. De Rita ci ricorda che la rappresentanza non è un’attribuzione stabilita per legge e tanto meno è una gentile concessione di spazio concertativo da parte della politica e quindi ha bisogno di orgoglio e di coraggio. Noi – continua il presidente di Rete Italia Imprese – ne siamo convinti e non vorremmo che l’atteggiamento di qualche assessore regionale, sicuramente in buona fede, da tecnico, non ne tenesse conto, quasi a teorizzare un rapporto diretto cittadino-assessore senza il “peso” della rappresentanza sociale che, come tale, non è un “peso” e punta a risolvere non solo la pratica individuale del piccolo imprenditore.
Lo abbiamo detto nella conferenza stampa di venerdì a Potenza: il mondo dell’impresa diffusa, dell’artigianato e del terziario di mercato, che rappresenta il 94% del tessuto produttivo dell’Italia e ne è il principale motore contribuendo per il 62% al valore aggiunto, chiede subito un cambio di rotta e risposte concrete per uscire da una crisi che lo ha colpito duramente: l’incidenza della tassazione sui profitti ha raggiunto il 66%, il 20% in più della media europea, mentre la burocrazia costa alle PMI 30 miliardi di euro l’anno e il credito è in calo dal 2011. Rete Imprese Italia – aggiunge – sottoporrà all’attenzione della politica alcune proposte attuabili rapidamente, che possano ripristinare un clima positivo e di maggior fiducia nel futuro. Vogliamo fare la nostra parte, ma vogliamo risposte chiare. Da parte delle imprese c’è una richiesta di cambiamento fortissima, finora rimasta inevasa. Noi chiediamo interventi su 10 punti precisi: riformare gli assetti istituzionali e garantire la governabilità; fare la riforma fiscale; far ripartire le imprese e uscire dall’emergenza occupazionale; dare credito alle imprese; proseguire nell’azione di semplificazione; tornare alla legalità, portare a competere più imprese sui mercati internazionali; innovare il sistema dei trasporti e della logistica; ridurre i costi energetici per le Pmi e infine superare il SISTRI. In particolare vogliamo una riforma fiscale che abbatta la pressione fiscale su lavoro, imprese e famiglie. Così come chiediamo con forza anche un intervento sul credito con il rafforzamento dei Confidi e del Fondo di Garanzia per le PMI. Le imprese chiedono anche che riprenda l’azione di semplificazione: la burocrazia costa alle PMI 30 miliardi ogni anno. Dobbiamo modernizzare la Pubblica Amministrazione e sciogliere il nodo dei debiti verso le imprese.
La politica ci deve ascoltare e agire: noi non molleremo. Siamo propositivi, ma incalzanti. Aperti al dialogo ma pronti a tornare in piazza se non avremo risposte concrete e rapide.
L’Associazione Nazionale Guide Turistiche sostiene totalmente la grande manifestazione di martedì 18 febbraio indetta da “Rete Imprese Italia” che raggruppa le Associazioni che rappresentano le piccole e medie imprese e le professioni in quanto Associazione Nazionale di categoria che rappresenta i professionisti Guide Turistiche penalizzati dall’approvazione della Legge n° 97/2013.
Assieme a “Rete Imprese Italia”, l’A.N.G.T. si è a lungo battuta contro l’introduzione della “Guida nazionale” immessa nell’ordinamento giuridico dello Stato Italiano a seguito dell’errata applicazione alle Guide Turistiche della Direttiva europea 2006/123/CE. Per ben cinque volte, dal mese di settembre 2013, si sta tentando – congiuntamente – di rimediare a questo errore facendo presentare in Parlamento un emendamento al fine di sospendere la validità dell’articolo 3 della Legge n° 97/2013 nelle more di una più generale revisione di tutta la materia relativa alle Guide Turistiche, ma nonostante quasi tutte le forze politiche presenti in Parlamento abbiano riconosciuto tramite l’approvazione di Ordini del Giorno la fondatezza della richiesta di modifica della Legge, il Governo ormai dimissionario, non ha mai voluto accogliere le istanze dei professionisti a riprova dell’esistenza di una politica nazionale autolesionista completamente uniformata sulle richieste provenienti dalla UE. L’istituzione della “Guida Nazionale”, disapplicando le stesse norme europee sul riconoscimento delle qualifiche professionali previste dal Trattato e dalla direttiva specifica 2005/36/CE, favorisce l’illustrazione dei nostri Beni Storici e Culturali da parte di soggetti provenienti dai Paesi europei del tutto privi di competenze specifiche, danneggiando il consumatore e l’economia dello Stato ospitante privato del gettito fiscale e contributivo derivante dall’espletamento delle visite guidate da parte dei professionisti italiani e stranieri regolarmente abilitati in Italia.
L’Associazione Nazionale Guide Turistiche invita i propri iscritti a partecipare alla manifestazione che si terrà a Piazza del Popolo dalle 11.30 di martedì 18 febbraio 2014 affinché il Turismo diventi realmente il volano indispensabile per rimettere in moto l’economia italiana e coscienti che senza interventi correttivi urgenti le imprese e le professioni turistiche sono destinate a soccombere.
Marcella Bagnasco – Presidente A.N.G.T.